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Strade e ferrovie, sicurezza e porti: i progetti del PNRR

Strade e ferrovie, sicurezza e porti: i progetti del PNRR

Nel Recovery Plan 32 miliardi di euro per realizzare un sistema infrastrutturale sostenibile e colmare il gap Nord-Sud

Vedi Aggiornamento del 04/08/2022
Foto: adrianhancu©123rf.com
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di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 04/08/2022
15/01/2021 - ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’ è una delle sei missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che risponde alla richiesta dell’Europa di realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, sostenibile, monitorabile da remoto e sicuro e un sistema portuale competitivo e sostenibile.
 
Il Documento spiega che la missione ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’ punta a completare entro il 2026, una prima e significativa tappa di un percorso di più lungo termine verso la realizzazione di un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale, tenuto conto delle specificità della orografia del territorio italiano.
 
Aggiungendo risorse a progetti già esistenti e accelerandoli, nonché introducendone di nuovi, si punterà a realizzare e completare opere che fanno parte di progetti infrastrutturali europei o che vadano a colmare lacune che hanno sin qui penalizzato lo sviluppo economico del Paese e, in particolare, del Mezzogiorno e delle Isole.
 
Per l’attuazione di questo percorso, il Governo ha deciso di aggiungere alle risorse della Next Generation EU, le risorse ordinarie di bilancio e quelle del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027. Ricordiamo che quest'ultimo fondo è già destinato per almeno l'80% al Sud.
 

Strade e ferrovie, sicurezza e porti: i progetti del PNRR

La dotazione finanziaria si compone di 11,68 miliardi di euro di risorse già in essere e 20,30 miliardi di nuove risorse. Dei complessivi 31,98 miliardi di euro, 28,30 sono destinati all’alta velocità ferroviaria e alla manutenzione stradale 4.0.
 

La rete ferroviaria

L’investimento sulla rete ferroviaria porterà a compimento i principali assi ferroviari legandoli e integrandoli alla rete AV/AC e contestualmente alla velocizzazione e messa in sicurezza dell’intera rete, con un rapido miglioramento nei tempi di percorrenza delle linee, in particolare nel Mezzogiorno. Si punta, per quanto possibile, al trasporto su ferro per la movimentazione delle merci sulle lunghe distanze (tra 500 e i 900 km) e a risolvere i problemi di ultimo miglio stradali e ferroviari.
 
Sono previsti interventi di velocizzazione delle principali linee passeggeri e di incremento della capacità dei trasporti ferroviari per merci, lungo gli assi prioritari del Paese NordSud ed Est-Ovest.
 
In particolare, nel Nord del Paese si potenzieranno le tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona-Brennero e Liguria-Alpi, migliorando i collegamenti delle aree a nord delle Alpi con i porti di Genova e Trieste per servire i traffici oceanici; nel Centro del Paese si rafforzeranno due assi Est-Ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara) riducendo significativamente i tempi di percorrenza ed aumentando le capacità; verrà potenziata la velocizzazione della linea tirrenica e adriatica da nord a sud.
 
Si estenderà l’Alta Velocità al Sud, lungo la direttrice Napoli-Bari che viene conclusa, e con la massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria. Infine, si velocizzerà anche il collegamento diagonale da Salerno a Taranto e la linea Palermo-Catania-Messina. Una particolare attenzione è posta sulle linee regionali al Sud, con interventi di upgrading, elettrificazione e resilienza. Integra il quadro degli interventi infrastrutturali nel mezzogiorno una specifica previsione di un Piano per le stazioni del Sud.
 
Si tratta di interventi per lo più al sud mirati ad omogeneizzare ed elevare gli standard prestazionali delle infrastrutture esistenti sia per il traffico viaggiatori che per quello merci. In tale contesto rientrano anche gli interventi sulle ferrovie regionali che prevedono l’adeguamento di alcune linee regionali (Canavesana, Torino-Ceres, Bari-Bitritto, Rosarno-San Ferdinando, Sansepolcro-Terni, Benevento-Cancello, rete gestita da FSE) agli standard tecnici della 94 rete nazionale, sia dal punto di vista infrastrutturale che tecnologico di sicurezza.
 

Monitoraggio digitale per la sicurezza delle strade

È inoltre fondamentale - si legge nel PNRR - investire in sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la verifica della sicurezza delle arterie stradali identificando con immediatezza le necessarie urgenti opere per la messa in sicurezza arterie stradali, ponti e viadotti ammalorati.
 
Sono infatti previsti interventi di messa in sicurezza, contrasto e adattamento al cambiamento climatico, nonché di digitalizzazione della rete stradale, attraverso un sistema di monitoraggio digitale avanzato, che consenta una maggiore sicurezza delle infrastrutture stradali a fronte dei rischi sismici, di dissesto e di incidentalità, realizzando risparmi sulle future spese di manutenzione effettuate in termini predittivi, sulla base della vita dell’infrastruttura.
 

Porti internazionali e porti turistici

La missione ha, infine, l’obiettivo di sviluppare un sistema portuale competitivo su tutto il territorio nazionale capace, da un lato di giocare un ruolo importante insieme ai porti del Nord Europa per i traffici oceanici - in tal senso il completamento dei valichi alpini (a partire da Gottardo e Brennero) e dei collegamenti TEN T con i porti di Genova e Trieste consentiranno all’Italia di godere di uno sviluppo coerente con la sua posizione geografica.
 
Dall’altro, anche in considerazione del ruolo strategico che possono assumere per il rilancio della competitività del Paese, i necessari interventi infrastrutturali e di logistica permetteranno una valorizzazione del ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.
 

Riequilibrio territoriale e sviluppo del Sud

Il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno costituiscono una delle tre priorità trasversali decise dalla Commissione europea, insieme con l’empowerment femminile e l’accrescimento delle prospettive occupazionali dei giovani.
 
Perseguire il riequilibrio territoriale - si legge nel PNRR - significa ridurre i divari territoriali e liberare il potenziale inespresso di sviluppo del Mezzogiorno, massimizzando i progetti volti al perseguimento di questo obiettivo, che vale anche come criterio prioritario di allocazione territoriale degli interventi.
 
Nella definizione delle linee progettuali e di intervento del PNRR - si legge ancora nel documento - sarà esplicitata la quota di risorse complessive destinata al Mezzogiorno.
 
Il Governo, per “massimizzare l’impegno aggiuntivo per la coesione territoriale”, ha deciso di integrare gli interventi del PNRR con le politiche di coesione europee e nazionali in corso di programmazione, favorendo sinergie e complementarietà fra le risorse provenienti dal Recovery and Resilience Facility, quelle fornite da REACT EU, e la quota anticipata del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027.
  

DL Semplificazioni e infrastrutture

Per realizzare gli interventi - si legge ancora nel capitolo sulle infrastrutture del PNRR - si applicherà il quadro di riforme procedurali di cui al DL Semplificazioni, con possibilità di attivazione di specifici strumenti in caso di blocchi. Si tratta delle norme che prevedono l’affidamento diretto degli incarichi di progettazione fino a 75mila euro e dei lavori fino a 150 mila euro e nuove procedure per i permessi edilizi.
 
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