Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate con una risposta alla posta di Fisco Oggi data ad un contribuente che ha chiesto se potesse cedere il credito corrispondente al bonus facciate per i lavori effettuati tra marzo e aprile 2020 e pagati ad aprile. Il dubbio del contribuente nasce dal cambiamento che il Decreto Rilancio, in vigore da maggio 2020, ha apportato ai bonus per i lavori in casa.
Bonus facciate: cessione del credito e sconto in fattura
L’Agenzia delle Entrate ha dato risposta affermativa alla richiesta del contribuente spiegando che, per effetto del Decreto Rilancio (DL 34/2020), chi ha diritto al bonus facciate può scegliere:- la detrazione 90% Irpef o Ires in dieci anni;
- la cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione a fornitori, altri soggetti, banche e istituti di credito;
- lo sconto in fattura sul corrispettivo dovuto.
Queste opzioni sono valide per i lavori realizzati nel 2020 e nel 2021.
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Bonus facciate, il cambio di passo della normativa
Prima dell’entrata in vigore del Decreto Rilancio, la cessione del credito e lo sconto in fattura non erano previsti dalla normativa che ha istituito il bonus facciate.Il bonus facciate, nato con un’aliquota del 90% e nessun tetto di spesa, rappresentava già un’agevolazione piuttosto conveniente.
Per far fronte alla crisi causata dall’emergenza Coronavirus e stimolare la domanda di lavori, il Governo ha varato il Decreto Rilancio, che oltre al pacchetto di detrazioni rafforzate (Superbonus 110%), ha esteso lo sconto in fattura e la cessione del credito a tutti i lavori agevolati. Il Decreto Rilancio è entrato in vigore il 19 maggio 2020, ma ha previsto la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura per i lavori iniziati a partire dal 1° gennaio 2020.