17/02/2021 - Responsabilità, ricostruzione, giovani, Europa, cambiamenti climatici, sostenibilità, Mezzogiorno, infrastrutture, riforme. Sono state queste le parole chiave della relazione che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha svolto questa mattina in Senato.
Questo sarà “un
Governo di responsabilità nazionale” - ha detto -, il cui principale dovere è quello di combattere la pandemia e risollevare le sorti di chi sta subendo danni economici. La missione sarà quindi duplice: affrontare l’emergenza e attuare le riforme necessarie per avere accesso ai cospicui fondi che l’Europa ci ha assegnato.
L’Italia deve realizzare una vera e propria
ricostruzione, soprattutto per le generazioni future (capitale umano, scuola, università), per fermare l’emigrazione dei
giovani. “Ogni spreco di oggi è un torto ai giovani” - ha affermato Draghi. “Stare in questo Governo - ha proseguito - significa condividere l’appartenenza all’
Europa l’irreversibilità dell’euro, accettare che gli Stati cedono parte della loro sovranità alla UE per essere più forti insieme”.
Governo Draghi, le emergenze del Paese
Venendo alla grave situazione attuale, Draghi ha ricordato che in quest’ultimo anno si sono aggravate la povertà (tra famiglie con minori, donne e giovani), la
disoccupazione, le
disuguaglianze (mitigate dal welfare che però si è rivelato squilibrato perché non protegge adeguatamente gli autonomi e i lavoratori precari).
La prima urgenza del Paese - ha detto Draghi - è il
vaccino: occorre produrlo e somministrarlo, con la collaborazione di tutti e in tutte le strutture disponibili (pubbliche e private). Ma le sfide che ci aspettano sono anche quelle della globalizzazione, della digitalizzazione, della transizione ecologica e della ricerca. Poiché una delle cause della diffusione del virus può essere ricondotta ai
cambiamenti climatici, il Governo dovrà indicare la strada per conciliare il progresso economico con la protezione dell’ambiente.
Ma come? Innovando alcuni modelli di crescita. “Dovremo scegliere - ha detto Draghi - quali settori proteggere e quali accompagnare nel cambiamento”. Ad esempio, il turismo, da aiutare ma preservando l’ambiente e il patrimonio artistico che ne sono il presupposto. Sarà necessario, quindi, investire sulle
attività produttive sostenibili.
Poi un passaggio sul
Mezzogiorno: secondo Draghi, per attrarre investimenti
privati, nazionali e internazionali, occorre garantire legalità e sicurezza.
In tema di infrastrutture, Draghi ha sottolineato che occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici, per permettere alle amministrazioni di pianificare, progettare e accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma.
Particolare attenzione - ha proseguito - va posta agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l'utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di intelligenza artificiale e tecnologie digitali. Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici, apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti.
Governo Draghi, Recovery Plan e PNRR
Quanto al Recovery Plan, il Governo Draghi ripartirà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(PNRR) messo a punto dall’Esecutivo Conte, sviluppandone i punti strategici. La governance sarà in capo al MEF in stretta collaborazione degli altri ministeri interessati.
Ma la condizione per ottenere i 209 miliardi di euro del Recovery Fund sono le
riforme: la certezza delle norme e degli investimenti pubblici, la concorrenza, il fisco. Su quest’ultimo tema, Draghi intende realizzare un intervento complessivo, affidandosi ad esperti del settore, e attuare un deciso contrasto all’evasione fiscale.
Attore fondamentale perché tutto funzioni meglio è la
Pubblica Amministrazione: Draghi chiederà alle P.A. di smaltire il lavoro arretrato, investire in connettività e piattaforme digitali, formazione continua, assunzioni veloci. Discorso analogo per la g
iustizia, che dovrà aumentare la sua efficienza e combattere la corruzione.
Su questi presupposti, Mario Draghi ha chiesto il sostegno del Parlamento perché in questo momento storico “
l’unità non è una opzione, è un dovere”.
La fiducia sarà votata questa sera intorno alle ore 23.00.