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Equo compenso, Confprofessioni: ‘definire una volta per tutte gli aspetti economici’

Equo compenso, Confprofessioni: ‘definire una volta per tutte gli aspetti economici’

Chieste l’eliminazione della doppia tassazione sulle Casse di previdenza e più tutele per i liberi professionisti

Vedi Aggiornamento del 19/07/2022
Foto: Facebook @andreaorlandosp
di Paola Mammarella
24/02/2021 - “Definire una volta per tutte gli aspetti economici dell’equo compenso per i liberi professionisti”. È una delle richieste che Confprofessioni ha formalizzato al Tavolo delle parti sociali, convocato lunedì 22 febbraio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.
 
Confprofessioni ha chiesto anche di eliminare la doppia tassazione sulle Casse di previdenza private per liberare le risorse da destinare al welfare, rafforzare l’Iscro (una misura simile alla cassa integrazione) per i professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps e approvare rapidamente il ddl in materia di malattia e infortunio dei liberi professionisti, della Commissione Giustizia del Senato.
 

Equo compenso, norme spesso disattese

La normativa sull’equo compenso è in vigore dal 2017 e, anche se la legge di Bilancio 2018, impone alle pubbliche amministrazioni di garantire che le prestazioni professionali siano equamente retribuite, nelle gare viene spesso disattesa.
 
Lo scorso ottobre PD e Lega hanno annunciato un nuovo ddl a tutela dell’equo compenso, cui avrebbero collaborato in modo trasversale. Il 26 ottobre i deputati della Lega hanno presentato alla Camera il testo (C. 2741) che è stato assegnato alla Commissione Giustizia ed è in attesa di iniziare il suo iter.
 
 

Liberi professionisti, tutele per malattia e infortunio

Il ddl malattia e infortunio è stato presentato l’8 agosto 2019 e, da allora, è all’esame della Commissione Giustizia del Senato. 

Il disegno di legge tutela i liberi professionisti, che non avranno la preoccupazione di perdere la propria clientela a causa delle cure cui dovessero essere sottoposti, e assicura ai clienti che non avranno ripercussioni negative a causa del ritardo del professionista.
 
 

Ammortizzatori sociali e contratti a tempo determinato

Confprofessioni ha chiesto “il taglio della burocrazia sull’iter della proroga degli ammortizzatori sociali e più flessibilità per i contratti a tempo determinato, eliminando le causali per almeno i prossimi due anni”. Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha affermato che occorre “incentivare al massimo gli aumenti da rinnovi contrattuali mediante decontribuzione e defiscalizzazione e rendere più fluido il sistema delle politiche attive con la creazione di un’unica struttura di coordinamento”.
 
Stella ha aggiunto che “le trasformazioni del mercato del lavoro renderanno sempre più urgente la riqualificazione dei lavoratori e il possesso di competenze in continuo aggiornamento, si tratta di un tema strategico per il Paese e in questa direzione è indispensabile il ruolo delle parti sociali che conoscono il mercato del lavoro di riferimento”.
 
Dato che in Italia “ci sono 900 contratti e il rischio di dumping contrattuale è altissimo”, Stella ha sottolineato l’urgenza di accelerare il percorso per una legge sulla rappresentanza contrattuale.
 
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