05/02/2021 - Maggiore sostegno alle libere professioni, un tavolo permanente di consultazione con le parti sociali per il coordinamento e la gestione dei progetti, meno sussidi e finanziamenti a pioggia, ma più investimenti in infrastrutture.
Sono i contenuti da inserire nel
Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), secondo il presidente di
Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto ieri in audizione presso la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera sul documento del Governo nel quale saranno definiti i progetti finanziati con le risorse del
Recovery Fund.
“Le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea rappresentano un vero e proprio crocevia per il nostro Paese - ha detto Stella. “Per questo
è necessario che la governance dei progetti sia all’altezza, con una gestione dotata di poteri a carattere commissariale che eviti ritardi nell’esecuzione dei progetti e con il coinvolgimento di professionisti esperti nella gestione dei fondi europei, anche considerato che il nostro Paese utilizza in media il 30% delle risorse UE, contro una media del 40% negli altri Stati membri”.
Secondo Confprofessioni, il contributo dei liberi professionisti è essenziale per la governance del PNRR, “ma finora il dialogo tra istituzioni e parti sociali è stato intermittente e stupisce
l’assenza di una strategia di sviluppo delle libere professioni: dal sostegno alle aggregazioni per competere sul mercato all’equo compenso fino al welfare. Nel Piano nazionale mancano iniziative di sostegno allo sviluppo della dimensione imprenditoriale degli studi professionali, come pure il loro coinvolgimento diretto sugli assi portanti del PNRR: digitalizzazione, giustizia, ambiente e salute”.
“Nell’attuale bozza del PNRR, le esigenze espresse dal mondo professionale sono del tutto trascurate, così come è avvenuto nella massima parte dei decreti emergenziali adottati durante la pandemia - ha concluso Stella -. Sta ora alle forze politiche ripensare il PNRR passando da politiche assistenziali a una
strategia di lungo periodo che premi le competenze professionali e gli investimenti in infrastrutture”.