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Gres laminato, il rivestimento ultrasottile

Gres laminato, il rivestimento ultrasottile

Le grandi lastre permettono di realizzare rivestimenti, a pavimento o a parete, dall’effetto continuo e con fughe minime

Vedi Aggiornamento del 01/09/2022
di Rosa di Gregorio
29/06/2020 - Nella ristrutturazione di interni quando si arriva alla posa dei rivestimenti, a parete o a pavimento, spesso viene richiesto che venga effettuata senza fughe. Il motivo di questa richiesta è dovuto alla tendenza di avere il più possibile continuità nelle superfici da rivestire. L’assenza di interruzioni nel pavimento, o sulle pareti, crea un effetto di design minimalista ed elegante. Ne deriva un impatto estetico notevole che conferisce agli ambienti della propria casa uno stile molto moderno.

Per quanto riguarda le piastrelle in ceramica, purtroppo, la normativa vigente non ammette più la posa senza fuga, la cosiddetta “posa a giunto unito”, ma prescrive una larghezza minima ed inderogabile di 2mm (UNI 11493).
 
Inoltre, la fuga minima non è realizzabile per tutte le tipologie di piastrelle ed in tutti i contesti. All’interno degli ambienti residenziali la fuga minima è realizzabile per le sole piastrelle ottenute per pressatura e con buona regolarità dimensionale, ovvero le piastrelle rettificate, ed in presenza di supporti rigidi e stabili. In situazioni opposte o diverse da quella descritta la fuga sarà compresa tra 6÷8 mm.

Dunque, si dovrebbe scegliere la tipologia di fuga già in fase progettuale in modo da acquistare idonei rivestimenti. Per non avere le fughe bisogna optare per le superfici continue in materiali come la resina, la resina di cemento, ecc. Oppure, una valida alternativa è quella di ridurre al minimo il numero di fughe ricorrendo alla posa di rivestimenti in grandi formati come il gres porcellanato laminato, detto anche gres laminato, sia per pavimenti che rivestimenti a parete.


Gres laminato, il rivestimento ultrasottile  Foto: ©Panaria Ceramica


Gres laminato, cos'è?

È un gres porcellanato che si caratterizza per gli spessori ridotti, 3÷6 mm, e per le notevoli dimensioni delle lastre, 100x300 cm o 120x260. La formatura di una lastra di gres laminato è eseguita per pressatura ad altissime temperature. Per ottenere una tale resistenza in così ridotti spessori il gres laminato deve essere realizzato con materie prime pregiate e prive di impurità. Dopo la pressatura le superfici vengono lavorate per conferire effetti grafici diversi: come la fedele riproduzione di texture naturali, tinte unite dai colori profondi, bianco intenso in versione glossy o matt o la riproduzione di disegni su misura. In ogni caso, effetti finali di grande realismo.
Le lastre destinate ad impieghi che necessitano di una extra resistenza vengono dotati di una rete di rinforzo in fibra di vetro.
 
Le lastre di gres laminato sono estremamente compatte ed elastiche ed in grado di conformarsi a superfici curve sia concave che convesse; sono facilmente lavorabili, infatti, la lastra può essere tagliata, sagomata e forata utilizzando gli stessi utensili per la lavorazione del gres porcellanato, del vetro e del marmo.

Per questi motivi, il gres laminato trova molteplici applicazioni nel mondo dell’architettura e del design, oltre gli usi più comuni quale posa a pavimento o a parete è anche utilizzato per rivestire mobili, complementi di arredo, cucine e piani di lavoro, porte. Nella versione fibrorinforzata trova applicazione anche all’esterno, per rivestire facciate e pareti ventilate, gallerie e grandi opere pubbliche.

Per quanto riguarda il rivestimento a pavimento, se sono verificate le condizioni, il gres laminato può essere posato anche in sovrapposizione. Questo crea un enorme vantaggio nel caso in cui non si devono sostituire gli infissi, perché il ridotto spessore della lastra può evitare “il taglio” dell’infisso nella parte inferiore.


Gres laminato, il rivestimento ultrasottile Foto: ©Officinarkitettura®


Gres laminato, le caratteristiche del supporto

Il gres porcellanato laminato potrà essere incollato su idoneo supporto:
A parete; il supporto può essere: intonaco civile a base cementizia o a base gesso; cartongesso; pannelli in fibrocemento; calcestruzzo; vecchia ceramica; graniglia; materiale lapideo; pannelli in derivati del legno.

A pavimento, il supporto può essere: massetto cementizio, a base di anidride, radiante, autolivellanti; calcestruzzo; vecchia ceramica; graniglia; materiale lapideo. Ovviamente il pavimento si porta dietro il battiscopa, che dovrebbe essere coerente al minimalismo della lastra, estremizzando potrebbe essere anche assente.

Per tutti i casi citati, al fine di ottenere la posa del gres laminato a regola d’arte, è imprescindibile la verifica del supporto che deve risultare integro, compatto, asciutto, planare e pulito. Inoltre, anche il collante deve essere idoneo al supporto e alla destinazione d’uso dell’ambiente.

Con il progettista o perlopiù con il posatore andrebbe valutata la possibilità di inserire giunti di dilatazione per via del grande formato delle lastre. In ultimo, ritornando al “problema di partenza” le fughe dovranno essere realizzate nella dimensione minima di 2 mm, ma il loro numero sarà esiguo, inoltre se si utilizzano stucchi tono su tono con la lastra e di buona qualità, ovvero che nel tempo non perdono la vivacità del colore, il risultato atteso sarà sicuramente garantito.
 

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