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Umidità di risalita, come risolverla con intonaco deumidificante e barriera chimica
FOCUS
Umidità di risalita, come risolverla con intonaco deumidificante e barriera chimica
Due sistemi di risanamento per contrastare l'umidità capillare e ristabilire la salubrità degli ambienti
08/03/2021 - Le murature colpite da umidità di risalita (detta anche capillare) necessitano di essere deumidificate e risanate. Il risanamento delle murature umide avviene quasi sempre con un sistema basato sull’applicazione di vari prodotti con funzioni specifiche, che nell’insieme formano un ciclo di risanamento “su misura” della struttura.
L’obiettivo di questo focus è far comprendere come funzionano i cicli di risanamento realizzati per mezzo dell'intonaco deumidificante o della barriera chimica.
Ci illustreranno le diverse tecnologie due aziende del settore: MAPEI per il ciclo di risanamento con intonaco deumidificante e VOLTECO, attraverso una case history, per il ciclo di risanamento con barriere chimica.
- tipologia e consistenza della muratura;
- grado di umidità;
- stato fessurativo.
Quanto le condizioni iniziali determinano l'uso o meno di questo ciclo di risanamento?
“Per la buona riuscita del sistema deumidificante è fondamentale la preparazione del supporto, che dovrà presentarsi pulito, sano e compatto, indipendentemente dalla tipologia di muratura sulla quale siamo chiamati ad intervenire. Il grado di umidità non influisce sulla realizzazione del sistema deumidificante; prima dell’applicazione del sistema deumidificante la muratura dovrà risultare satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). L’eccessiva presenza di umidità all’interno della muratura potrebbe però influire sulla durabilità dell’intero ciclo deumidificante, a tal riguardo, in caso di forte presenza di umidità di risalita capillare, è possibile prevedere la realizzazione di una barriera chimica (MAPESTOP CREAM). In merito allo stato fessurativo e alla presenza di eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura, dovranno essere ripristinati tramite la tecnica della “rincocciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari, prima dell’applicazione del sistema deumidificante.”
Step by step, come si applica un sistema deumidificante?
1) Rimuovere completamente gli intonaci degradati, manualmente o con attrezzi meccanici, per un’altezza di circa 50 cm al di sopra della zona in cui si è manifestato il degrado e, comunque, per un’altezza non inferiore al doppio dello spessore del muro. Rimuovere anche tutto il materiale incoerente, friabile, polvere, muffe e quant’altro possa pregiudicare l’adesione dell’intonaco deumidificante come il nostro POROMAP DEUMIDIFICANTE, fino a ottenere un supporto pulito, sano e compatto.
2) Procedere al lavaggio con acqua a bassa pressione della muratura, al fine di eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili nella muratura. All’occorrenza, ripetere più volte quest’ultima operazione.
3) Eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura dovranno essere ripristinati tramite la tecnica della “rincocciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari, con una delle malte da muratura della linea MAPE-ANTIQUE.
4) Procedere alla saturazione con acqua del supporto, al fine di impedire che il substrato possa sottrarre acqua alla malta, pregiudicandone le caratteristiche prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere eliminata, in modo che la muratura risulti satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). Per facilitare e accelerare tale operazione può essere utilizzata aria compressa. Qualora il supporto non possa essere saturato con acqua è consigliabile, comunque, inumidirlo, per consentire la corretta adesione delle malte impiegate.
5) Applicare l’intonaco deumidificante in uno spessore non inferiore a 20 mm, partendo dalla parte bassa della muratura. Nel caso in cui lo spessore da riportare sia superiore a 30 mm, POROMAP DEUMIDIFICANTE deve essere applicato in più mani, avendo l’accortezza di realizzare i diversi strati successivi, su quello precedente non frattazzato e grezzo.
6) Dopo l’applicazione attendere alcuni minuti prima di procedere alla livellatura con staggia di alluminio ad “H” o a coltello, con passaggi in senso orizzontale e verticale, sino a ottenere una superficie piana. Rimuovere le guide verticali, qualora utilizzate, riempiendo i vuoti con lo stesso prodotto.
Esistono diverse tipologie di intonaci deumidificanti? In base a quali criteri deve essere fatta la scelta?
Mapei ha sviluppato due diversi sistemi deumidificanti: Sistema Tradizionale e Sistema Monoprodotto.
"In merito a quando preferire un Sistema Monoprodotto ad un Sistema Tradizionale possiamo dire che: il sistema monoprodotto mapei può essere preferito al sistema tradizionale, soprattutto laddove si volesse puntare a ottenere un ciclo di risanamento facile e veloce, garantendo comunque all’intervento le sopra menzionate caratteristiche di macroporosità e resistenza ai sali."
Cosa ci dite in merito alla finitura e pittura di un intonaco deumidificante?
“Indipendentemente dal sistema prescelto, occorre completare l’intervento con adeguate finiture e pitture che non ostacolino in alcun modo l’evaporazione dell’umidità presente nella muratura.
La finitura della superficie dell’intonaco può essere eseguita con frattazzo di plastica, di legno o di spugna già dopo alcune ore dall’applicazione e, comunque, in funzione della temperatura e delle condizioni ambientali. In ogni caso bisogna evitare di pressare la superficie dell’intonaco per non ridurne la porosità e, di conseguenza, non ostacolare l’evaporazione dell’umidita presente nella muratura. Nel caso in cui si desideri avere una superficie con una tessitura più fine rispetto a quella ottenuta frattazzando POROMAP DEUMIDIFICANTE, si può procedere alla stesura di POROMAP FINITURA CIVILE o in alternativa POROMAP FINITURA GRANELLO, da scegliersi in funzione dell’effetto estetico desiderato.
Per la pitturazione impiegare prodotti a base di Silicato di potassio (Linea SILEXCOLOR) o a base Silossanica (Linea SILANCOLOR).”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
“L’abitazione, ubicata ad Este, presentava evidenti segni causati dall’umidità di risalita proveniente dal terreno, danni che, oltre al fattore estetico, causavano un abbassamento del potere coibente e come conseguenza murature umide che portavano a vivere in un’ambiente insalubre.
La risalita capillare assaliva i mattoni manifestando i classici segni di degrado quindi vernice che si sfoglia, intonaco intaccato dai sali che, nei casi più seri, può portare al distacco dello stesso.
Pertanto, in via preliminare, per valutare l’entità dei danni e individuare il miglior approccio d’intervento, si sono eseguiti saggi sulla muratura.”
Che tipologia di barriera chimica è stata utilizzata, ad acqua o a solventi? E quale tecnica di iniezione, a lenta diffusione o a pressione?
“Si è deciso di demolire l’intonaco ammalorato e di applicare la barriera chimica TripleZero, un’emulsione cremosa superidrofobica, che crea uno scudo protettivo estremamente resistente all’umidità di risalita.
È una soluzione atossica e a base acqua, silani e silossani ed è anche per questo che può essere applicata all’interno - come nell’intervento analizzato - anche in spazi angusti e/o abitati. Non emana sgradevoli odori, salvaguardando anche la sicurezza e la salute di chi lo applica costantemente.
TripleZero viene applicata tramite un’iniezione a lenta e spontanea diffusione grazie all’ apposita pistola manuale, in questo caso specifico in una giornata lavorativa si è riuscito a intervenire lungo tutta la muratura interessata dall’intervento.”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
La barriera chimica può essere usata su qualsiasi tipologia di supporto?
“Un plus di questa barriera chimica è sicuramente quello che può essere utilizzata con degli ottimi risultati su più tipologie di supporto.
In base ai tipi di muratura, piene (es. mattoni) o miste (es. mattone/sassi), l’unica accortezza è quella di agire, nel primo caso creando una linea continua di fori lungo i giunti di allettamento andando poi ad iniettare la resina a saturazione del vuoto interno del foro, nel secondo caso invece, seguendo sempre i letti di malta (non quindi forando sassi e mattoni) si andrà a creare una doppia linea di fori sfalsata.”
Foto: applicazione barriera chimica su supporto in mattoni o in pietra ©VOLTECO
Quanto incidono il grado di umidità della muratura e il suo stato fessurativo nell’applicazione della barriera chimica?
“La soluzione VOLTECO è efficace in ogni situazione, il grado di umidità della muratura risulta infatti ininfluente. Paradossalmente una maggiore presenza di umidità all’interno delle murature stimola in maniera più intensa i principi attivi della resina riuscendo a farla distribuire al meglio all’interno delle pareti del foro e impediscono l’eventuale risalita capillare.
Qualora ci fossero fessurazioni presenti nella muratura, prima di intervenire con TripleZero è bene ripristinarle onde evitare di incorrere il rischio di avere delle zone deboli, che potrebbero essere facile via di ingresso da parte dell’acqua.”
Il ciclo di risanamento con barriera chimica ha debellato il problema o sono stati necessari altri interventi?
“In base all’indagine termografica effettuata solo dopo pochi giorni, nel caso specifico analizzato, l’intervento con barriera chimica TripleZero ha eliminato in maniera definitiva la suzione capillare. Nonostante questo, si è comunque provveduto ad applicare, in aggiunta, un intonaco deumidificante (sistema Calibro) in sostituzione del precedente intonaco.”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
Su quest’ultimo punto - integrazione tra il sistema con barriera chimica e intonaco deumidificante in situazioni che presentano una grande quantità di umidità residua interna alla muratura - sia MAPEI che VOLTECO, hanno espresso un parere concorde, ovviamente riferendosi al proprio pacchetto completo.
“Sebbene le due tecniche di intervento possano essere eseguite in modo disgiunto, riteniamo utile consigliare di effettuare entrambe le operazioni in modo da garantire una durabilità all’intervento sicuramente maggiore rispetto al singolo intervento” ha affermato MAPEI.
Secondo VOLTECO: “l’integrazione dell’intonaco deumidificante alla barriera chimica è la scelta ideale perché favorisce l’espulsione dell’umidità rimasta”.
L’obiettivo di questo focus è far comprendere come funzionano i cicli di risanamento realizzati per mezzo dell'intonaco deumidificante o della barriera chimica.
Ci illustreranno le diverse tecnologie due aziende del settore: MAPEI per il ciclo di risanamento con intonaco deumidificante e VOLTECO, attraverso una case history, per il ciclo di risanamento con barriere chimica.
Ciclo di risanamento con intonaco deumidificante, la parola a MAPEI
Quando si interviene su una muratura colpita dall’umidità capillare è sempre importante valutare le condizioni iniziali:- tipologia e consistenza della muratura;
- grado di umidità;
- stato fessurativo.
Quanto le condizioni iniziali determinano l'uso o meno di questo ciclo di risanamento?
“Per la buona riuscita del sistema deumidificante è fondamentale la preparazione del supporto, che dovrà presentarsi pulito, sano e compatto, indipendentemente dalla tipologia di muratura sulla quale siamo chiamati ad intervenire. Il grado di umidità non influisce sulla realizzazione del sistema deumidificante; prima dell’applicazione del sistema deumidificante la muratura dovrà risultare satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). L’eccessiva presenza di umidità all’interno della muratura potrebbe però influire sulla durabilità dell’intero ciclo deumidificante, a tal riguardo, in caso di forte presenza di umidità di risalita capillare, è possibile prevedere la realizzazione di una barriera chimica (MAPESTOP CREAM). In merito allo stato fessurativo e alla presenza di eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura, dovranno essere ripristinati tramite la tecnica della “rincocciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari, prima dell’applicazione del sistema deumidificante.”
Step by step, come si applica un sistema deumidificante?
1) Rimuovere completamente gli intonaci degradati, manualmente o con attrezzi meccanici, per un’altezza di circa 50 cm al di sopra della zona in cui si è manifestato il degrado e, comunque, per un’altezza non inferiore al doppio dello spessore del muro. Rimuovere anche tutto il materiale incoerente, friabile, polvere, muffe e quant’altro possa pregiudicare l’adesione dell’intonaco deumidificante come il nostro POROMAP DEUMIDIFICANTE, fino a ottenere un supporto pulito, sano e compatto.
2) Procedere al lavaggio con acqua a bassa pressione della muratura, al fine di eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili nella muratura. All’occorrenza, ripetere più volte quest’ultima operazione.
3) Eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura dovranno essere ripristinati tramite la tecnica della “rincocciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari, con una delle malte da muratura della linea MAPE-ANTIQUE.
4) Procedere alla saturazione con acqua del supporto, al fine di impedire che il substrato possa sottrarre acqua alla malta, pregiudicandone le caratteristiche prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere eliminata, in modo che la muratura risulti satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). Per facilitare e accelerare tale operazione può essere utilizzata aria compressa. Qualora il supporto non possa essere saturato con acqua è consigliabile, comunque, inumidirlo, per consentire la corretta adesione delle malte impiegate.
5) Applicare l’intonaco deumidificante in uno spessore non inferiore a 20 mm, partendo dalla parte bassa della muratura. Nel caso in cui lo spessore da riportare sia superiore a 30 mm, POROMAP DEUMIDIFICANTE deve essere applicato in più mani, avendo l’accortezza di realizzare i diversi strati successivi, su quello precedente non frattazzato e grezzo.
6) Dopo l’applicazione attendere alcuni minuti prima di procedere alla livellatura con staggia di alluminio ad “H” o a coltello, con passaggi in senso orizzontale e verticale, sino a ottenere una superficie piana. Rimuovere le guide verticali, qualora utilizzate, riempiendo i vuoti con lo stesso prodotto.
Esistono diverse tipologie di intonaci deumidificanti? In base a quali criteri deve essere fatta la scelta?
Mapei ha sviluppato due diversi sistemi deumidificanti: Sistema Tradizionale e Sistema Monoprodotto.
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"In merito a quando preferire un Sistema Monoprodotto ad un Sistema Tradizionale possiamo dire che: il sistema monoprodotto mapei può essere preferito al sistema tradizionale, soprattutto laddove si volesse puntare a ottenere un ciclo di risanamento facile e veloce, garantendo comunque all’intervento le sopra menzionate caratteristiche di macroporosità e resistenza ai sali."
Cosa ci dite in merito alla finitura e pittura di un intonaco deumidificante?
“Indipendentemente dal sistema prescelto, occorre completare l’intervento con adeguate finiture e pitture che non ostacolino in alcun modo l’evaporazione dell’umidità presente nella muratura.
La finitura della superficie dell’intonaco può essere eseguita con frattazzo di plastica, di legno o di spugna già dopo alcune ore dall’applicazione e, comunque, in funzione della temperatura e delle condizioni ambientali. In ogni caso bisogna evitare di pressare la superficie dell’intonaco per non ridurne la porosità e, di conseguenza, non ostacolare l’evaporazione dell’umidita presente nella muratura. Nel caso in cui si desideri avere una superficie con una tessitura più fine rispetto a quella ottenuta frattazzando POROMAP DEUMIDIFICANTE, si può procedere alla stesura di POROMAP FINITURA CIVILE o in alternativa POROMAP FINITURA GRANELLO, da scegliersi in funzione dell’effetto estetico desiderato.
Per la pitturazione impiegare prodotti a base di Silicato di potassio (Linea SILEXCOLOR) o a base Silossanica (Linea SILANCOLOR).”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
Ciclo di risanamento con barriera chimica, la case history di VOLTECO
Quali erano le condizioni inIziali per cui avete deciso di intervenire con la barriera chimica?“L’abitazione, ubicata ad Este, presentava evidenti segni causati dall’umidità di risalita proveniente dal terreno, danni che, oltre al fattore estetico, causavano un abbassamento del potere coibente e come conseguenza murature umide che portavano a vivere in un’ambiente insalubre.
La risalita capillare assaliva i mattoni manifestando i classici segni di degrado quindi vernice che si sfoglia, intonaco intaccato dai sali che, nei casi più seri, può portare al distacco dello stesso.
Pertanto, in via preliminare, per valutare l’entità dei danni e individuare il miglior approccio d’intervento, si sono eseguiti saggi sulla muratura.”
Che tipologia di barriera chimica è stata utilizzata, ad acqua o a solventi? E quale tecnica di iniezione, a lenta diffusione o a pressione?
“Si è deciso di demolire l’intonaco ammalorato e di applicare la barriera chimica TripleZero, un’emulsione cremosa superidrofobica, che crea uno scudo protettivo estremamente resistente all’umidità di risalita.
È una soluzione atossica e a base acqua, silani e silossani ed è anche per questo che può essere applicata all’interno - come nell’intervento analizzato - anche in spazi angusti e/o abitati. Non emana sgradevoli odori, salvaguardando anche la sicurezza e la salute di chi lo applica costantemente.
TripleZero viene applicata tramite un’iniezione a lenta e spontanea diffusione grazie all’ apposita pistola manuale, in questo caso specifico in una giornata lavorativa si è riuscito a intervenire lungo tutta la muratura interessata dall’intervento.”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
La barriera chimica può essere usata su qualsiasi tipologia di supporto?
“Un plus di questa barriera chimica è sicuramente quello che può essere utilizzata con degli ottimi risultati su più tipologie di supporto.
In base ai tipi di muratura, piene (es. mattoni) o miste (es. mattone/sassi), l’unica accortezza è quella di agire, nel primo caso creando una linea continua di fori lungo i giunti di allettamento andando poi ad iniettare la resina a saturazione del vuoto interno del foro, nel secondo caso invece, seguendo sempre i letti di malta (non quindi forando sassi e mattoni) si andrà a creare una doppia linea di fori sfalsata.”
Foto: applicazione barriera chimica su supporto in mattoni o in pietra ©VOLTECO
Quanto incidono il grado di umidità della muratura e il suo stato fessurativo nell’applicazione della barriera chimica?
“La soluzione VOLTECO è efficace in ogni situazione, il grado di umidità della muratura risulta infatti ininfluente. Paradossalmente una maggiore presenza di umidità all’interno delle murature stimola in maniera più intensa i principi attivi della resina riuscendo a farla distribuire al meglio all’interno delle pareti del foro e impediscono l’eventuale risalita capillare.
Qualora ci fossero fessurazioni presenti nella muratura, prima di intervenire con TripleZero è bene ripristinarle onde evitare di incorrere il rischio di avere delle zone deboli, che potrebbero essere facile via di ingresso da parte dell’acqua.”
Il ciclo di risanamento con barriera chimica ha debellato il problema o sono stati necessari altri interventi?
“In base all’indagine termografica effettuata solo dopo pochi giorni, nel caso specifico analizzato, l’intervento con barriera chimica TripleZero ha eliminato in maniera definitiva la suzione capillare. Nonostante questo, si è comunque provveduto ad applicare, in aggiunta, un intonaco deumidificante (sistema Calibro) in sostituzione del precedente intonaco.”
Foto: Risanamento e deumidificazione abitazione - Este©VOLTECO
Su quest’ultimo punto - integrazione tra il sistema con barriera chimica e intonaco deumidificante in situazioni che presentano una grande quantità di umidità residua interna alla muratura - sia MAPEI che VOLTECO, hanno espresso un parere concorde, ovviamente riferendosi al proprio pacchetto completo.
“Sebbene le due tecniche di intervento possano essere eseguite in modo disgiunto, riteniamo utile consigliare di effettuare entrambe le operazioni in modo da garantire una durabilità all’intervento sicuramente maggiore rispetto al singolo intervento” ha affermato MAPEI.
Secondo VOLTECO: “l’integrazione dell’intonaco deumidificante alla barriera chimica è la scelta ideale perché favorisce l’espulsione dell’umidità rimasta”.