Sul piatto ci sono complessivamente 8,5 miliardi di euro, che dal 2021 al 2034 finanzieranno la manutenzione e il riuso di aree ed edifici pubblici, la demolizione delle opere abusive, gli interventi di ristrutturazione edilizia degli immobili pubblici e la mobilità sostenibile. Il dpcm definisce i criteri cui i Comuni dovranno attenersi nel triennio 2021 - 2023 per richiedere le risorse. Questo significa che, una volta che i Comuni avranno ottenuto i contributi, potranno dare avvio ad una serie di gare per la realizzazione e la progettazione di tali lavori pubblici.
Rigenerazione urbana, i beneficiari del contributo
Possono richiedere il contributo i Comuni capoluogo di Provincia o sede di Città Metropolitana e i Comuni non capoluogo con popolazione superiore a 15mila abitanti.Ogni Comune può richiedere un contributo per uno o più interventi nel limite di 5 milioni di euro per i Comuni con popolazione da 15mila a 49.999 abitanti, 10 milioni di euro per i Comuni con popolazione da 50mila a 100mila abitanti, 20 milioni di euro per i Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti, capoluogo di provincia o sede di Città Metropolitana.
Rigenerazione urbana, gli interventi ammessi
Si può ottenere il contributo per singole opere o insiemi coordinati di interventi, anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, volti a ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e ambientale attraverso interventi di:- manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
- miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
- mobilità sostenibile.
Il finanziamento può essere utilizzato per la realizzazione dell'opera, ma anche per coprire le spese relative alla progettazione esecutiva.
Le richieste devono riferirsi ad opere inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e rientranti nello strumento urbanistico comunale.
Una volta ottenuto il contributo, i Comuni devono affidare i lavori entro 15 mesi (20 mesi per i lavori di importo superiore a 2,2 milioni di euro). Sono concessi 12 mesi in più ai Comuni che hanno ottenuto il contributo sia per la realizzazione dell'intervento sia per la progettazione esecutiva.
Rigenerazione urbana, 8,5 miliardi di euro
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2020 ha stanziato 150 milioni di euro nell'anno 2021, 250 milioni di euro nell'anno 2022, 550 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 700 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034 per offrire ai Comuni contributi per progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Si tratta complessivamente di 8,5 miliardi di euro.Il dpcm pubblicato in Gazzetta definisce, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, i criteri di ammissibilità delle istanze. Per i trienni successivi i criteri potranno essere aggiornati o confermati.
Entro il 5 aprile 2021 (30 giorni dalla pubblicazione del dpcm in Gazzetta), il Ministero dell’Interno pubblicherà il modello di presentazione della domanda, che i Comuni dovranno utilizzare per la richiesta del contributo. I Comuni devono inviare le richieste entro il 4 giugno 2021 (90 giorni dalla pubblicazione del dpcm in Gazzetta).