Equo compenso, decreto parametri e divieto clausole vessatorie
Il disegno di legge mira a tutelare i professionisti che collaborano con le Pubbliche Amministrazioni, spesso vittime dei bandi a un euro o di formule che legittimano il lavoro gratuito. Il testo presentato prevede infatti che, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale, la Giunta adotti degli atti di indirizzo, cui le strutture della Regione dovranno attenersi nella predisposizione delle gare.Negli atti relativi alle procedure di affidamento, i compensi professionali saranno determinati sulla base del Decreto Parametri e tali compensi saranno utilizzati quale criterio o base di riferimento per determinare l’importo a base di gara.
I compensi professionali dovuti a coloro che svolgono professioni ordinistiche per le quali non sono stati individuati specifici parametri e a coloro che svolgono professioni non organizzate saranno proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali.
Nei contratti per il conferimento degli incarichi professionali dovrà essere rispettato il divieto di inserimento di clausole vessatorie.
Equo compenso, l’autodichiarazione del professionista
La bozza della legge regionale prevede l’inserimento di uno strumento di tutela dei professionisti anche nel mercato privato.Le Amministrazioni, al momento del rilascio dell’autorizzazione o del ricevimento dell’istanza, dovranno infatti acquisire la dichiarazione del professionista che attesti l’avvenuto pagamento del compenso professionale o l’esistenza di accordi diversi sulle modalità e i tempi di pagamento.
Equo compenso, Lega: attuazione del Codice Appalti
Come spiegato dalla Lega Valle d'Aosta sulla sua pagina Facebook, la proposta di legge mira ad attuare il Codice Appalti che, "nel disciplinare i servizi di progettazione di lavori pubblici, stabilisce che il compenso è determinato in maniera proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, e vieta alle Pubbliche Amministrazioni di condizionare la corresponsione dei compensi al finanziamento dell’opera progettata, nonché di prevedere quale corrispettivo forme di sponsorizzazione o di rimborso"."Riteniamo - commenta il vice Presidente del Consiglio regionale Paolo Sammaritani, primo firmatario della proposta di legge - che il valore sociale ed economico delle prestazioni professionali debba essere pienamente riconosciuto. La nostra proposta di legge si inserisce nella linea della nostra volontà di tutelare e sviluppare lo svolgimento delle attività professionali, sia attraverso procedure amministrative che garantiscano il pagamento dei loro compensi da parte di committenti pubblici e privati, sia mediante l’accesso dei professionisti agli interventi di cui alla legge regionale 6/2003 che prevede interventi regionali per lo sviluppo delle imprese industriali e artigiane".
"La proposta di legge, inoltre, risponde all’esigenza, molto sentita in questi ultimi anni, di dare attuazione al riconoscimento del diritto dei professionisti e dei soggetti che svolgono professioni non organizzate all’equo compenso per le prestazioni rese a favore di committenti pubblici. Crediamo che questa legge risponda ad alcune delle primarie esigenze di un settore dell’economia poco valorizzato dai precedenti governi nazionali e regionali" - conclude Sammaritani.