Lo ha detto il Presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta, nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia del Senato sul disegno di legge per la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a carico del libero professionista in caso di malattia o di infortunio, per chiarire la posizione della Fondazione a questo proposito: il quadro in questo senso va normato al più presto, approvando una legge che vada a colmare il divario presente rispetto a chi svolge il proprio lavoro da dipendente, dal punto di vista del diritto del lavoratore in caso di malattie gravi o decesso.
Un aspetto trattato durante l’audizione - fa sapere Fondazione Inarcassa - è stato quello della copertura finanziaria che, secondo la Fondazione, può essere garantita “applicando gli interessi legali alle somme dovute, la cui funzione equitativa eviterebbe un ingiusto e ingiustificabile arricchimento del debitore finale”.
Ricordiamo che alcuni giorni fa il ddl è stato bocciato per mancanza di copertura finanziaria dalla Ragioneria dello Stato.
La Fondazione segnala inoltre “l’opportunità di apportare una modifica all’art. 6 del disegno di legge nel senso di estendere le prerogative individuate nel provvedimento anche alla professione esercitata in forma associata, aggiungendo la previsione che il professionista infortunato o malato sia nominativamente responsabile dello svolgimento dell’incarico professionale”.
“In merito all’attività dei professionisti tecnici che rappresentiamo e che operano come Direttore Lavori, Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione dei lavori e come Collaudatore, chiediamo di introdurre un comma specifico per gli appalti pubblici, prevedendo espressamente che, tra le circostanze speciali che giustificano la sospensione dei lavori ex comma 1 dell’art. 107 del Codice dei contratti (DLgs 50/2016), rientrino anche quelle elencate dal comma 1, art. 1 del presente ddl”.
La modifica auspicata, infatti, normerebbe una situazione che al momento è rimandata al buon senso dei professionisti e delle Stazioni Appaltanti e non comporterebbe aggravio di spesa. Fondazione Inarcassa segnala, infine, la necessità di sospendere anche le incombenze nella contabilità relativa.