Rigenerazione urbana, Anci critica sul testo all’esame del Senato
NORMATIVA
Rigenerazione urbana, Anci critica sul testo all’esame del Senato
Delegato all’urbanistica Occhiuto: ‘servono indicazioni semplici e risorse stabili gestite in autonomia dai Comuni’

15/04/2021 - I Comuni intervengono nuovamente sul ddl per la rigenerazione urbana, in discussione al Senato.
L’Anci, con il suo delegato all’urbanistica, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, torma sul tema dopo un primo commento critico già espresso, al quale hanno fatto seguito i pareri negativi di INU e Regioni.
“Il disegno di legge - afferma Occhiuto - va ripensato completamente e riscritto traendo ad esempio i progetti di rigenerazione realizzati dai Comuni con risorse attribuite loro direttamente”.
“Nel disegno di legge in discussione - prosegue - si fa molta confusione, accostando al concetto di rigenerazione operazioni ed interventi che, invece, sono classificabili come opere di riqualificazione o di recupero. C’è urgente bisogno, quindi di fare chiarezza per evitare di complicare ulteriormente una materia che per molti aspetti richiamati dal ddl in discussione è già disciplinata da tempo”.
Secondo Occhiuto, per realizzare un’autentica rigenerazione urbana, vanno considerati tre ambiti di intervento:
- le aree dismesse, dove prima esistevano fabbriche, opifici e strutture pubbliche abbandonate e degradate che “dovranno essere rigenerate con nuove funzioni, orientate ad implementare il benessere e la salute dei cittadini”;
- le aree libere aperte “nelle quali ci sarà sempre meno posto per le auto e per le strade di grande attraversamento veicolare che dovranno essere spostate fuori dai centri urbani, trasformando quelle esistenti in corridoi verdi, con giardini tematici e piste ciclabili e pedonali e campi da gioco”;
- gli edifici e i quartieri popolari da sottoporre a “operazioni di riabilitazione urbana” che prevedano in quei contesti urbani la realizzazione di grandi opere pubbliche di architettura contemporanea.
“Perché queste importanti azioni possano concretizzarsi senza creare confusione con tutto ciò che era già previsto e possibile - precisa Occhiuto -, sarebbe opportuno introdurre indicazioni semplici accompagnate dall’assegnazione di risorse stabili e che siano rimesse all’autonoma gestione dei Comuni, senza ulteriori passaggi regionali che complicherebbero e allungherebbero oltre misura la tempistica delle suddette azioni rigenerative. È questa la strada maestra da seguire se non si vuole svuotare o ribaltare di significato il senso che dovrebbe avere la normativa che è in via di definizione” - conclude.
Il disegno di legge è all’esame della Commissione Ambiente del Senato. Il termine per la presentazione degli emendamenti, inizialmente fissato a domani 16 aprile, è slittato a venerdì 23 aprile.
L’Anci, con il suo delegato all’urbanistica, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, torma sul tema dopo un primo commento critico già espresso, al quale hanno fatto seguito i pareri negativi di INU e Regioni.
“Il disegno di legge - afferma Occhiuto - va ripensato completamente e riscritto traendo ad esempio i progetti di rigenerazione realizzati dai Comuni con risorse attribuite loro direttamente”.
“Nel disegno di legge in discussione - prosegue - si fa molta confusione, accostando al concetto di rigenerazione operazioni ed interventi che, invece, sono classificabili come opere di riqualificazione o di recupero. C’è urgente bisogno, quindi di fare chiarezza per evitare di complicare ulteriormente una materia che per molti aspetti richiamati dal ddl in discussione è già disciplinata da tempo”.
Secondo Occhiuto, per realizzare un’autentica rigenerazione urbana, vanno considerati tre ambiti di intervento:
- le aree dismesse, dove prima esistevano fabbriche, opifici e strutture pubbliche abbandonate e degradate che “dovranno essere rigenerate con nuove funzioni, orientate ad implementare il benessere e la salute dei cittadini”;
- le aree libere aperte “nelle quali ci sarà sempre meno posto per le auto e per le strade di grande attraversamento veicolare che dovranno essere spostate fuori dai centri urbani, trasformando quelle esistenti in corridoi verdi, con giardini tematici e piste ciclabili e pedonali e campi da gioco”;
- gli edifici e i quartieri popolari da sottoporre a “operazioni di riabilitazione urbana” che prevedano in quei contesti urbani la realizzazione di grandi opere pubbliche di architettura contemporanea.
“Perché queste importanti azioni possano concretizzarsi senza creare confusione con tutto ciò che era già previsto e possibile - precisa Occhiuto -, sarebbe opportuno introdurre indicazioni semplici accompagnate dall’assegnazione di risorse stabili e che siano rimesse all’autonoma gestione dei Comuni, senza ulteriori passaggi regionali che complicherebbero e allungherebbero oltre misura la tempistica delle suddette azioni rigenerative. È questa la strada maestra da seguire se non si vuole svuotare o ribaltare di significato il senso che dovrebbe avere la normativa che è in via di definizione” - conclude.
Il disegno di legge è all’esame della Commissione Ambiente del Senato. Il termine per la presentazione degli emendamenti, inizialmente fissato a domani 16 aprile, è slittato a venerdì 23 aprile.