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Sismabonus 110% anche per interventi di riparazione o locali

Sismabonus 110% anche per interventi di riparazione o locali

Dal CSLP un elenco esemplificativo degli interventi che danno diritto alla detrazione fiscale maggiorata

Vedi Aggiornamento del 22/03/2022
Foto: Roman Motizov©123RF.COM
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di Paola Mammarella
19/04/2021 - Gli interventi di riparazione o locali sono agevolabili con il Superbonus 110%. Il chiarimento è arrivato con una risposta della Commissione Consultiva per il monitoraggio del DM 58/2017 sollecitata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).
 
La Commissione, istituita presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, è operativa dalla fine dello scorso anno e monitora l’attuazione delle norme relative al sismabonus.
 

Interventi di riparazione o locali, il dubbio

CNI e Ance hanno sottolineato che il Superbonus per gli interventi antisismici fa espresso riferimento ai lavori previsti dal comma 1-bis dell’articolo 16 del DL 63/2913. Si tratta degli interventi contenuti nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera i) del Dpr 917/1986 relativi all’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo alle opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali.
 
CNI e Ance hanno chiesto se gli interventi di riparazione o locali, definiti dal punto 8.4 delle Norme Tecniche per le Costruzioni - NTC (DM 17 gennaio 2018), siano compresi tra quelli agevolati con il Superbonus.
 
Gli interventi di riparazione o locali riguardano singole parti e/o elementi della struttura. Non devono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione, ma sono utili a ripristinare le caratteristiche iniziali dopo un danno, migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati, impedire il collasso locale, modificare un elemento o una porzione limitata della struttura. Il progetto e la valutazione della sicurezza possono essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati.
 

Superbonus per gli interventi di riparazione o locali

La Commissione ha esordito spiegando la necessità di eliminare tutte le incertezze che impediscono la massima diffusione degli interventi strutturali.
 
La risposta evidenzia che il DM 329/2020, contenente le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e le modalità per l’attestazione dell’efficacia degli interventi effettuati, utile ad ottenere il Superbonus, ha aggiunto l’opzione “nessun salto di classe” al DM 58/2017. È stato così definito, sostiene la Commissione, l’orizzonte tecnico di applicabilità del Superbonus.
 
Di conseguenza, la Commissione ritiene che gli interventi di riparazione o locali rientrino a pieno titolo tra quelli che possono usufruire del Superbonus 110%.
 
La Commissione ha precisato che gli interventi locali sono quelli volti a conseguire una delle seguenti finalità:
1. ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;
2. migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
3. impedire meccanismi di collasso locale;
4. modificare un elemento o una porzione limitata della struttura.
 
Tuttavia, solo gli interventi realizzati per perseguire le prime 3 finalità riducono le condizioni di rischio e possono quindi ottenere le agevolazioni fiscali.
 
Gli interventi locali volti a modificare un elemento o una porzione limitata della struttura (punto 4), invece, non hanno diritto agli incentivi.

La Commissione ha fornito, a titolo esemplificativo e non esaustivo, un elenco degli interventi che danno diritto al Superbonus:

- interventi sulle coperture, e più in generale sugli orizzontamenti, o su loro porzioni finalizzati all’aumento della capacità portante, alla riduzione dei pesi, alla eliminazione delle spinte applicate alle strutture verticali, al miglioramento dell’azione di ritegno delle murature, alla riparazione-integrazione-sostituzione di elementi della copertura, ecc.;
 
- interventi di riparazione e ripristino della resistenza originaria di elementi strutturali in muratura e/o calcestruzzo armato e/o acciaio, ammalorati per forme di degrado provenienti da vari fattori (esposizione, umidità, invecchiamenti, disgregazione dei componenti ecc.);
 
- interventi volti a ridurre la possibilità di innesco di meccanismi locali, quali, ad esempio, l’inserimento di catene e tiranti contro il ribaltamento delle pareti negli edifici in muratura, il rafforzamento dei nodi trave-colonna negli edifici in c.a. contro la loro rottura prematura, prima dello sviluppo di meccanismi duttili nelle travi, la cerchiatura, con qualunque tecnologia, di travi e colonne o loro porzioni, volta a migliorarne la duttilità, il collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura di c.a. contro il loro ribaltamento, il rafforzamento di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti, controsoffitti, etc., o dei loro vincoli e ancoraggi alla struttura principale.
 
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