24/05/2021 - La copertura di un edificio ha la funzione di preservare l'ambiente interno dagli agenti esterni, opporre resistenza alle intemperie, impedire l'insorgere di umidità e contenere la dispersione termica dell'edificio. I tetti moderni, per raggiungere tali performance, hanno adottato una complessa stratigrafia, i cui strati interagiscono tra di loro per adempiere alle varie funzioni richieste dalla copertura.
Il sistema tetto è costituito dalla struttura portante che si caratterizza per configurazioni e forme diverse, realizzata in molteplici materiali, avente la funzione di sostenere la struttura e il manto di copertura.
Alla struttura portante vengono solitamente ancorate le membrane protettive/freno vapore, agganciate dietro il rivestimento interno (es cartongesso), quindi viene posato il materiale coibentate adeguato senza punti di discontinuità e le membrane traspirati per protegge gli ambienti interni da possibili infiltrazioni delle acque meteoriche provenienti dal manto, e infine il manto di copertura, comunemente composto da coppi o tegole ma anche lamiere metalliche o pannelli di derivazione plastica.
A seconda della destinazione d’uso del sottotetto, la stratigrafia porta a distinguere:
tetti caldi per sottotetti abitati: lo strato isolante dovrà essere inserito tra il manto impermeabile e la struttura portante oppure subito sotto ad essa, per evitare la formazione di condensa;
tetti freddi per sottotetti non abitati: lo strato isolante dovrà essere inserito sopra l’ultimo solaio costituente il piano calpestabile del sottotetto e andrà coibentato;
tetti ventilati quale variante del tetto caldo: viene aggiunta una intercapedine per la ventilazione che prende aria all’altezza delle gronde e la espelle in corrispondenza del colmo, utile a migliorare la prestazione termica.
Definita la funzione d’uso del sottotetto, vengono applicate le membrane per una corretta migrazione del flusso di vapore acqueo e la salubrità della copertura. Infatti, nella stagione invernale, il vapore acqueo tende a migrare dall’interno verso l’esterno dell’edificio riscaldato, se trova l’opposizione del manto impermeabile sotto la copertura, potrebbe condensare e quindi inumidire l’isolante termico adiacente compromettendone seriamente l’efficienza.
Inoltre, le infiltrazioni per capillarità o disgelo che possono provenire dalla copertura, se non verificate, possono comportare condensazioni in superficie o negli strati della stratificazione del tetto tali da arrecare rilevanti danni all’intero involucro edilizio.
Per ovviare a tali problematiche
Link propone alla propria clientela una selezione mirata di:
BARRIERE VAPORE - da installate dietro il rivestimento interno (es. cartongesso), coperte dall'isolamento termico, riducono al minimo il passaggio del vapore attraverso la struttura e limitano l'infiltrazione di aria e le perdite di calore (in caso di tenuta ermetica da sovrapposizioni e giunzioni). La gamma di “freni a vapore” proposta è in tessuto in polietilene conforme alla norma EN 13984, abbinato o meno con strato di alluminio termoriflettente.
MEMBRANE TRASPIRANTI - da applicare direttamente sull'isolamento termico, parallelamente alla gronda con una sovrapposizione minima di 15 cm. Il sottofondo è fissato lungo le travi con stecche calibrate creando un adeguato substrato di drenaggio efficace sulla gronda. La gamma di “membrane traspiranti” proposta è un sottofondo permeabile al vapore per coperture discontinue conforme alla norma EN 13859-1 e EN 13859-2. Vengono tipicamente utilizzate come strato protettivo sussidiario contro l’umidità (penetrazione di acqua liquida, neve soffiata dal vento) e il vento nelle strutture a tetto spiovente.
SOTTOFONDI PER TETTI NON PERMEABILI AL VAPORE - va appoggiato parallelamente alla grondaia con una sovrapposizione di almeno 15 cm. Il sottofondo è fissato lungo le travi con controsoffitti (minimo 50/50 mm). Queste sollevano le stecche di piastrellatura dal sottofondo e creano un efficace percorso di drenaggio verso la grondaia. La gamma di “sottofondi per tetti” proposta è un sottofondo non permeabile al vapore per coperture discontinue conforme alla norma E 13859-1. Vengono tipicamente utilizzati come strato protettivo sussidiario contro l'umidità (penetrazione di acqua liquida, neve soffiata dal vento) e il vento nelle strutture a tetto spiovente ventilato. È necessario un adeguato spazio di ventilazione tra il sottofondo e l'isolamento termico.
Emerge evidente come la copertura di un edificio sia un sistema complesso, che richiede una corretta e attenta progettazione termo-igrometrica per scongiurare, soprattutto nel periodo invernale, l'insorgere di condense interstiziali o superficiali nella copertura tali da danneggiare seriamente l’edificio e ridurne progressivamente la longevità. Ed è altrettanto chiaro come oggi, un efficiente copertura di un edificio sia una scelta ad alta resa che garantisce comfort indoor, durata dell’investimento e aumento della reale vita delle strutture ad un basso impatto ambientale.
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