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Cappotto termico in lana di roccia: quanto contano i dettagli

Cappotto termico in lana di roccia: quanto contano i dettagli

L’attenzione ai particolari costruttivi, una posa a regola d’arte, la corretta stratigrafia e la verifica del supporto sono indispensabili per un corretto intervento di isolamento

Vedi Aggiornamento del 27/11/2023
Foto: brizmaker©123RF.com
Foto: brizmaker©123RF.com
di Rosa di Gregorio
Vedi Aggiornamento del 27/11/2023
17/05/2021 - Nella posa del cappotto termico sono importanti la progettazione e la corretta realizzazione del dettagli costruttivi, come per esempio il raccordo cappotto - finestra o il raccordo a terra. Dettagli che devono essere studiati in relazione al materiale isolante utilizzato. Per cui ricordiamo che ai fini del Superbonus i materiali isolanti utilizzati devono essere conformi ai CAM.

Torniamo a parlare di lana di roccia e lo rifacciamo con KNAUF INSULATION e ROCKWOOL, con cui abbiamo in precedenza approfondito il comportamento estivo di un cappotto termico in lana di roccia.
 
Come deve essere realizzato il raccordo a terra, detto anche zoccolatura, quando il cappotto è in lana di roccia?
 
“I pannelli in lana di roccia essendo di natura fibrosa non devono essere posizionati in quei punti dove è possibile il ristagno di acqua, ha detto KNAUF INSULATION. È quindi necessario realizzare la zoccolatura con pannelli isolanti a celle chiuse o in alternativa posare i pannelli isolanti partendo da una determinata quota, utilizzando un profilo di partenza tassellato alla parete.
 
La realizzazione della zoccolatura può essere influenzata anche dalla scelta di estendere l’isolamento alle parti interrate e dalla presenza di locali non riscaldati al piano terra. Per quanto riguarda, invece, le zoccolature di parti protette, come per esempio i balconi, è possibile posizionare fino al piano di calpestio i pannelli in lana di roccia con l’attenzione di proteggere l’isolante, in quel punto, tramite la corretta posa dello zoccolino della pavimentazione.”
 
L’immagine che segue, fornita da ROCKWOOL, descrive nel dettaglio come realizzare l’attacco a terra partendo da una determinata quota:
 
Cappotto termico in lana di roccia: quanto contano i dettagli Foto: attacco a terra REDArt ©ROCKWOOL
 
Il pannello di lana di roccia di solito non è rivestito. Essendo un materiale impermeabile, come si può avere un ottimo aggrappaggio dell'intonaco?
 
Secondo KNAUF INSULATION: “il pannello non rivestito, prima di accogliere la rasatura, deve essere trattato con il primer o con la stesura di uno strato sottile di rasante/collante. Gli strati di finitura sono fondamentali per la protezione dell’elemento isolante e la corretta posa ne garantisce la tenuta e la durabilità nel tempo.
È quindi importante fare attenzione a:
- spessori adeguati della rasatura;
- temperatura ambientale (nelle 24h);
- rispetto dei tempi di asciugatura;
- corretta posa della rete di armatura, dei paraspigoli, e dei pannelli isolanti.”
 
KNAUF INSULATION ha poi sottolineato che esistono pannelli rivestiti con primer ai silicati di calcio nella loro gamma di prodotti. Questo permette una posa più veloce e risparmio di materiale rasante.
 
La posa di un cappotto termico può essere incollata o con fissaggio meccanico. Nel primo caso, il collante funge da elemento di connessione del pannello isolante con il supporto; con il collante si può prevedere un eventuale fissaggio meccanico aggiuntivo, la tassellatura, per sopportare il carico verticale (peso proprio) e il carico orizzontale (spinta/depressione del vento). Nel secondo caso, il fissaggio meccanico sostituisce del tutto il collante.
 
Come avviene la posa di un sistema a cappotto in lana di roccia?
 
“I cappotti in lana di roccia devono essere sia incollati che tassellati, a meno che non si ricorra a pannelli in lana di roccia lamellare, ha affermato KNAUF INSULATION, che permettono anche l’applicazione tramite solo incollaggio.
 
La colla principalmente sostiene il peso dei pannelli mentre il tassello si oppone alla forza estrattrice del vento. È importante applicare la colla a cordoli e punti centrali, applicando prima uno strato sottile e ben schiacciato di collante e successivamente un cordolo da 2 cm di spessore. Lasciata asciugare la colla per circa tre giorni si può procedere con la tassellatura.
 
Il numero di tasselli deve essere determinato secondo le norme tecniche nazionali per le costruzioni e secondo l’Eurocodice 1. Si raccomanda comunque una posa di minimo 6 tasselli/m², non posati tra le fughe dei pannelli.”
 
Esiste una stratigrafia ottimale per un sistema a cappotto in lana di roccia? Lo abbiamo chiesto a ROCKWOOL che ci ha detto:
 
“La stratigrafia dipende dalla tipologia di supporto e da altri fattori e parametri. È importante valutare la stratigrafia nell’insieme dell’edificio tenendo conto dell’involucro e va sempre verificato che la stratigrafia possa essere idonea sia dal punto di vista termo-igrometrico che meccanico.  ROCKWOOL dispone di Valutazione Tecnica Europea (ETA) sia su supporto tradizionale (muratura, calcestruzzo ecc.) sia su legno (Timber frame e CLT).”
 
Se dunque la stratigrafia “ottimale” dipende dal supporto, come dovrebbe essere il quest’ultimo affinché si possa adottare un sistema a cappotto in lana di roccia?
 
A parere di ROCKWOOL: “la lana di roccia può essere utilizzata su qualunque supporto in muratura purché idoneo, considerando che dovrà essere incollata e tassellata al supporto murario stesso. Prima di iniziare la posa del sistema a cappotto è opportuno eseguire un controllo del supporto sul quale verrà installato, verificando l’idoneità della superficie e l’assenza di crepe, efflorescenze, polveri ed infestazioni ecc.
 
Sarà inoltre necessario valutare il comportamento termico-igrometrico della stratigrafia, il dimensionamento del cappotto dal punto di vista meccanico in funzione del carico vento, l’analisi dei dettagli costruttivi e gli aspetti sui ponti termici seguendo le disposizioni normative vigenti. Qualora il supporto non fosse idoneo, andranno prese misure correttive prima di applicare il cappotto stesso”.
 
L’utilizzo dei pannelli di lana di roccia è compatibile con qualsiasi zona climatica?

“Gli isolanti in lana di roccia sono utilizzabili in qualsiasi zona climatica e rispetto agli isolanti plastici garantiscono prestazioni aggiuntive, utili nelle aree più calde. Avendo un valore di densità superiore ai prodotti in materiale plastico (EPS, XPS, ecc.), è possibile raggiungere ottime prestazion termiche anche nella fase estiva, attenuando l’onda termica e favorendo un maggior comfort interno,” ha poi concluso KNAUF INSULATION.
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