NORMATIVA
Contributo Superbonus 2024, ecco il modello
Ingegneri: ‘dal PNRR oltre 90 miliardi di euro per il nostro settore’
PROFESSIONE
Ingegneri: ‘dal PNRR oltre 90 miliardi di euro per il nostro settore’
Presidente CNI Zambrano: ‘quasi 44 miliardi di euro di opere possono essere di interesse diretto dei piccoli e medi studi professionali’
19/05/2021 - “Il PNRR è una importante occasione di crescita per i professionisti e per il settore dell’ingegneria, ma nulla ora può essere dato per scontato. Abbiamo un’occasione di ripresa che dobbiamo saper cogliere con capacità di visione, stando dentro i processi di questo nostro Paese”.
Lo ha detto Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), in occasione del 65° Congresso nazionale degli Ordini degli Ingegneri, intitolato “Next” e interamente dedicato ai temi del PNRR.
“Il CNI - ha proseguito - stima che più di 90 miliardi di euro del PNRR saranno destinati ad opere, infrastrutture, reti e interventi materiali ad elevata intensità di ingegneria. Reti in fibra superveloce, misure per l’innovazione del Piano Transizione 4.0, ecobonus e sismabonus, riqualificazione energetica degli edifici pubblici, opere per la prevenzione del rischio idrogeologico, sicurezza delle infrastrutture viarie, messa in sicurezza degli edifici scolastici, grandi opere ferroviarie, interventi locali per la mobilità sostenibile, passeranno tutte per interventi di progettazione e attività tecniche”.
“Quasi 44 miliardi di opere, programmate nel PNRR, possono essere di interesse diretto dei piccoli e medi studi professionali operanti nei servizi di ingegneria e architettura. Il CNI stima molto prudentemente che questo plafond potrebbe generare un effetto volàno di almeno 4 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo a favore dei professionisti SIA in un arco temporale di 5 anni” - ha aggiunto Zambrano.
Due delle misure finanziarie più consistenti previste dal PNRR - ricorda il CNI - riguardano tipologie di interventi in cui anche le strutture professionali di ridotte dimensioni possono intervenire: per la realizzazione di Transizione 4.0 sono stati stanziati quasi 14 miliardi di euro e per l’ecobonus ed il sismabonus con detrazioni fiscali fino al 110% sono stati stanziati 13,8 miliardi di euro. Fare rete diventa determinate per molti studi professionali di ingegneria per affrontare la sfida e le opportunità che hanno di fronte.
“Tuttavia, per noi la realizzazione del PNRR passa per una strada molto stretta - ha proseguito il Presidente CNI - che è quella delle riforme, la prima delle quali è quella semplificazione normativa. L’Italia è un Paese troppo complicato nel quale le opere di ingegneria devono confrontarsi con norme troppo articolate e contraddittorie a totale detrimento della comunità tanto che negli ultimi 10 anni gli investimenti in opere pubbliche si sono ridotti del 23%”.
“Il nostro Paese, ha detto Zambrano, opera con 160.000 norme in materia di adempimenti amministrativi, fiscali, in materia di lavoro, per la sicurezza e per il deposito di atti. La Francia ne ha 7.000, la Germania 5.500, il Regno Unito 3000. Il peso di fare impresa o di operare come libero professionista, afferma Zambrano, può essere insostenibile. In Italia si stima che la quota di fatturato destinata dagli operatori economici per fare fronte ad adempimenti amministrativi e fiscali sia pari a 57 miliardi di euro”.
“L’utilizzo dei superbonus 110% - ha proseguito poi il Presidente CNI - è emblematico dei rischi che stiamo correndo. Da settembre 2020 ad oggi sono stati attivati più di 10.000 interventi su edifici, ma solo 1.000 riguardano i condomini ovvero la categoria di strutture su cui maggiormente si dovrebbe intervenire per rendere efficace questo tipo di misura in quanto più della metà della popolazione italiana vive per l’appunto in edifici condominiali”.
“Sappiamo già che il ricorso ai Superbonus va a rilento perché le norme applicative sono troppo articolate e complesse. La semplificazione delle norme è improcrastinabile ed il CNI, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, ha già proposto al Governo modifiche alle norme della legge 77/2020” - ha concluso.
Lo ha detto Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), in occasione del 65° Congresso nazionale degli Ordini degli Ingegneri, intitolato “Next” e interamente dedicato ai temi del PNRR.
“Il CNI - ha proseguito - stima che più di 90 miliardi di euro del PNRR saranno destinati ad opere, infrastrutture, reti e interventi materiali ad elevata intensità di ingegneria. Reti in fibra superveloce, misure per l’innovazione del Piano Transizione 4.0, ecobonus e sismabonus, riqualificazione energetica degli edifici pubblici, opere per la prevenzione del rischio idrogeologico, sicurezza delle infrastrutture viarie, messa in sicurezza degli edifici scolastici, grandi opere ferroviarie, interventi locali per la mobilità sostenibile, passeranno tutte per interventi di progettazione e attività tecniche”.
“Quasi 44 miliardi di opere, programmate nel PNRR, possono essere di interesse diretto dei piccoli e medi studi professionali operanti nei servizi di ingegneria e architettura. Il CNI stima molto prudentemente che questo plafond potrebbe generare un effetto volàno di almeno 4 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo a favore dei professionisti SIA in un arco temporale di 5 anni” - ha aggiunto Zambrano.
Due delle misure finanziarie più consistenti previste dal PNRR - ricorda il CNI - riguardano tipologie di interventi in cui anche le strutture professionali di ridotte dimensioni possono intervenire: per la realizzazione di Transizione 4.0 sono stati stanziati quasi 14 miliardi di euro e per l’ecobonus ed il sismabonus con detrazioni fiscali fino al 110% sono stati stanziati 13,8 miliardi di euro. Fare rete diventa determinate per molti studi professionali di ingegneria per affrontare la sfida e le opportunità che hanno di fronte.
“Tuttavia, per noi la realizzazione del PNRR passa per una strada molto stretta - ha proseguito il Presidente CNI - che è quella delle riforme, la prima delle quali è quella semplificazione normativa. L’Italia è un Paese troppo complicato nel quale le opere di ingegneria devono confrontarsi con norme troppo articolate e contraddittorie a totale detrimento della comunità tanto che negli ultimi 10 anni gli investimenti in opere pubbliche si sono ridotti del 23%”.
“Il nostro Paese, ha detto Zambrano, opera con 160.000 norme in materia di adempimenti amministrativi, fiscali, in materia di lavoro, per la sicurezza e per il deposito di atti. La Francia ne ha 7.000, la Germania 5.500, il Regno Unito 3000. Il peso di fare impresa o di operare come libero professionista, afferma Zambrano, può essere insostenibile. In Italia si stima che la quota di fatturato destinata dagli operatori economici per fare fronte ad adempimenti amministrativi e fiscali sia pari a 57 miliardi di euro”.
“L’utilizzo dei superbonus 110% - ha proseguito poi il Presidente CNI - è emblematico dei rischi che stiamo correndo. Da settembre 2020 ad oggi sono stati attivati più di 10.000 interventi su edifici, ma solo 1.000 riguardano i condomini ovvero la categoria di strutture su cui maggiormente si dovrebbe intervenire per rendere efficace questo tipo di misura in quanto più della metà della popolazione italiana vive per l’appunto in edifici condominiali”.
“Sappiamo già che il ricorso ai Superbonus va a rilento perché le norme applicative sono troppo articolate e complesse. La semplificazione delle norme è improcrastinabile ed il CNI, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, ha già proposto al Governo modifiche alle norme della legge 77/2020” - ha concluso.