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Professionisti, in arrivo le regole sull’esonero contributivo

Professionisti, in arrivo le regole sull’esonero contributivo

Firmato il decreto del Ministero del Lavoro con scadenze e procedure per la presentazione delle domande

Vedi Aggiornamento del 14/12/2022
Foto: auremar©123RF.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 14/12/2022
11/05/2021 - Sta per essere pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro con le regole e i requisiti che professionisti e lavoratori autonomi, colpiti dall’emergenza Covid-19, devono rispettare per ottenere l’esonero contributivo.
 
La misura è finanziata dal Fondo istituito dalla Legge di Bilancio 2021 e rifinanziato dal Decreto Sostegni.
 

Professionisti colpiti dall’emergenza Covid ed esonero contributivo

Possono fare domanda i professionisti o lavoratori autonomi che al 1° gennaio 2021 (data di entrata in vigore della Legge 178/2020 - Legge di Bilancio 2021 istitutiva del Fondo) posseggano i seguenti requisiti:
- lavoratori iscritti alle gestioni separate dell’AGO;
- professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza previste dal D.lgs 509/1994 relativamente alla contribuzione previdenziale dovuta per il 2021, da versare con rate o acconti in scadenza nello stesso anno;
- medici, infermieri e altri professionisti o operatori con incarichi di lavoro autonomo o collaborazione coordinata e continuativa.

Le prime due categorie hnno diritto all’esonero contributivo se:
- hanno percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro;
- hanno subìto un calo del fatturato o dei corrispettivi nel 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019;
- non sono titolari di un rapporto di lavoro dipendente o di una pensione diretta.
 
 
Per ottenere l'esonero, i professionisti e i lavoratori autonomi devono possedere la regolarità contributiva e pagare integralmente la quota di contribuzione obbligatoria non coperta dall'esonero.
 

Esonero contributivo per professionisti e autonomi

L’esonero contributivo potrà arrivare ad un ammontare massimo di 3mila euro annui, riparametrato su base mensile. Sono esclusi dall’esonero i premi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
 
Per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps, le domande devono essere presentate entro il 31 luglio 2021, seguendo lo schema predisposto dall'Inps, e corredate da una dichiarazione attestante il rispetto di tutti i requisiti previsti. 

Ai professionisti iscritti agli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria è destinata una quota del Fondo pari ad un miliardo di euro. L’esonero riguarda i contributi previdenziali complessivi di competenza dell’anno 2021, in scadenza entro il 31 dicembre 2021, con esclusione dei contributi integrativi. Le domande devono essere presentate entro il 31 ottobre 2021, seguendo lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali.
 

Esonero contributivo, Adepp: recuperato un miliardo di tasse

“Finalmente lo Stato utilizza per i professionisti le tasse versate dalle loro Casse di previdenza - afferma Alberto Oliveti, presidente dell’associazione degli enti di previdenza privati (Adepp) -. Dopo esserci tanto battuti, il miliardo di euro destinato all’esonero contributivo dei professionisti iscritti agli Ordini è una vittoria e un atto di giustizia”.

“Ogni anno gli enti di previdenza privati versano mezzo miliardo di imposte sui contributi ricevuti dagli iscritti e questa manovra, sommata agli 1,2 miliardi ottenuti con il reddito di ultima istanza, è come se rappresentasse il recupero di quattro anni di fiscalità indebita”.
“Speriamo che il Governo voglia dare continuità a quest’azione emergenziale, usando le tasse versate dagli enti di previdenza privati anche per finanziare l’iscro, cioè l’indennità di disoccupazione di cui si sta discutendo al tavolo del lavoro autonomo, per i propri professionisti.”

“Questa sorta di restituzione fiscale è anche espressione di solidarietà intercategoriale. È evidente infatti che ci sono Casse hanno versato più tasse ma i cui professionisti hanno ricevuto meno aiuti e viceversa. Utilizzare parte delle tasse pagate per finanziare iniziative di solidarietà fra categorie professionali è un’idea luingimirante”.
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