18/05/2021 - Un importante strumento a disposizione di amministratori, pianificatori territoriali, agricoltori, operatori turistici, in generale tutti coloro che hanno la responsabilità di gestire, amministrare, programmare i processi di fruizione, tutela e trasformazione del territorio con la consapevolezza che il fattore ecologico è sempre più decisivo.
È
Landsupport, il progetto fondato su un complesso sistema geoinformatico che, basandosi su modelli di simulazione dinamici, consente via web (sarà sviluppata anche un’app) agli utenti di ottenere risposte a problematiche di pianificazione, gestione, fruizione del territorio ed analisi di scenario. È un contenitore di 15 famiglie di tool, tra cui quelli su agricoltura, pianificazione, turismo ecosostenibile, sviluppati dai ricercatori del partenariato.
Nelle prossime settimane sono in programma importanti eventi e iniziative che inaugureranno l’ultima fase del progetto, quella della definitiva implementazione. Saranno messe in luce alcune delle principali potenzialità dello strumento: si comincia il
26 maggio con un evento nel quale, con la partecipazione di importanti partner e stakeholder come l’
Ispra e l’
Istituto Nazionale di Urbanistica si evidenzieranno le
potenzialità per ciò che concerne la pianificazione territoriale.
Nell’evento, saranno evidenziati i seguenti aspetti: il pianificatore, nell’ottica di contrastare il consumo di suolo e meglio gestire il territorio, potrà attraverso Landsupport selezionare una o più porzioni di territorio ed ottenere
analisi di scenario o anche informazioni su elementi come i
tassi di copertura e di impermeabilizzazione,
sprawl (dispersione insediativa) e
compattezza degli insediamenti, frammentazione del territorio rurale, qualità dei suoli nel tempo.
Le informazioni così ottenute supporteranno decisori, amministratori e tecnici in scelte più consapevoli. Stimare e quantificare quali porzioni di suolo sono state compromesse e quali invece sono intatte permetterà ad esempio di avere le informazioni necessarie per
preservare corridoi ecologici e mitigare l’impatto dell’uso del suolo, o
pianificare interventi di rigenerazione e di ripristino per raggiungere l’obiettivo europeo di azzerare il consumo di suolo.
La più grande rivoluzione di Landsupport sta nella sua interattività: lungi dall’essere solamente uno strumento che elabora e mette a sistema un complesso sistema di dati, esso permetterà anche di
verificare le reazioni e i cambiamenti rispetto alle scelte di chi opera con e per il suolo. Si potranno simulare scelte alternative di utilizzo dei suoli minimizzando il rischio per l’ambiente.
Landsupport, progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito di un bando ‘Horizon 2020’, è stato presentato tre anni fa e nel giro di un anno sarà concluso. Coordina l’ambizioso cammino il
CRISP (Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’Università di Napoli Federico II). I partner sono 19, tra di essi figurano
Enti di ricerca, Università ed Amministrazioni in Italia (CNR, Ispra, Università Statale di Milano, Regione Campania)
e all’estero (Austria, Ungheria, Spagna, Germania, Slovenia, Belgio, Francia, Libano e Malesia).