“Servirebbe, ad esempio, far capire meglio, uscendo da una visione settoriale, come cambierà concretamente la vita dei cittadini e delle comunità e, quindi, la qualità delle città. E, vista la centralità dei temi del territorio e della rigenerazione urbana, è incomprensibile che tra le riforme non sia stata prevista quella urbanistica”.
Lo ha dichiarato Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori al 65° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia dedicato all’importante tema “Next. Ri-costruire un nuovo rapporto tra cultura tecnica e società”.
“Come Rete delle Professioni Tecniche - ha detto - dobbiamo mettere in campo, uniti e con forza, tutte le nostre capacità e competenze per essere attori protagonisti nel guidare i necessari cambiamenti e vedere finalmente realizzate quelle grandi riforme che da troppo tempo il Paese attende”.
Per Miceli “la semplificazione amministrativa e legislativa insieme alla riforma della P.A. - il grande malato del Paese - è di fondamentale importanza e può definirsi il pilastro che sostiene tutti gli altri contenuti nel PNRR e, quindi, la rinascita del Paese”.
“L’auspicio - ha aggiunto - è che finalmente si intervenga, così come è stato anticipato, con una riforma di sistema e non più con interventi episodici che, in assenza di una strategia, non hanno determinato processi di innovazione”.
“Di conseguenza - ha concluso - va valorizzato appieno quale strumento di efficienza - e a supporto del piano di ripresa - il ruolo di sussidiarietà, orizzontale e verticale, degli Ordini professionali: per fornire un decisivo contributo al cambiamento, le professioni tecniche devono - da subito - essere ancora più coese nel rapporto con la governance del PNRR e nella sua gestione”.
Fonte: ufficio stampa Cnappc