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Sismabonus 110% in centro storico, il caos del progetto unitario

Sismabonus 110% in centro storico, il caos del progetto unitario

L'Agenzia delle Entrate considera l'aggregato degli edifici. Ingegneria Sismica Italiana ragiona sul concetto di unità strutturale

Vedi Aggiornamento del 11/01/2023
Foto: Ekaterina Belova©123RF.com
di Paola Mammarella
25/06/2021 - Nei centri storici si possono realizzare lavori antisismici agevolati con il Sismabonus 110%? La risposta è sì, ma ci sono delle condizioni da rispettare, prima fra tutte quella di redigere un progetto unitario.
 
Ma cosa si intende per progetto unitario? Secondo l’Agenzia delle Entrate significa considerare l’aggregato degli edifici. Per Ingegneria Sismica Italiana (ISI) vuol dire invece ragionare sul concetto di unità strutturale.
 
Ad innescare questi dubbi è stata la risposta ad un interpello fornita dalla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, che ha negato l’agevolazione per i lavori antisismici realizzati su un edificio situato nel centro storico di Ravenna. Per vederci chiaro, abbiamo chiesto delucidazioni ad Andrea Barocci, presidente di ISI che, sulla base della normativa tecnica, è arrivato ad una conclusione opposta.
 
 

Sismabonus 110% nei centri storici, il caso dell'Emilia Romagna

A sollevare la questione è stato il proprietario di un edificio del centro storico, costituito da un’abitazione in categoria catastale A/2 e un garage in categoria C/6, con due facciate laterali in aderenza ad altri fabbricati esistenti. Il proprietario intende realizzare lavori di consolidamento statico e miglioramento sismico estesi a tutte le parti strutturali dell’edificio.
 
Nonostante le pareti in aderenza, il proprietario sottolinea che l’edificio coincide con un’unità strutturale indipendente ai sensi delle Norme Tecniche delle Costruzioni - NTC 2018 e della Circolare 617/2009 (poi sostituita dalla Circolare 7/2019). Non sono inoltre presenti connessioni tra le strutture portanti dell’edificio e quelle degli edifici attigui. Trattandosi di un immobile funzionalmente indipendente e con ingresso autonomo, il proprietario ritiene di poter usufruire dell’agevolazione.
 
L’Agenzia delle Entrate ha affermato che, in base alle Linee guida per la classificazione del rischio sismico (DM 28 febbraio 2017), per l’applicazione del Super sismabonus bisogna fare riferimento all’unità strutturale chiaramente individuabile secondo le NTC 2018. Tuttavia, questa disposizione convive con l’articolo 16-bis del Tuir (Dpr 917/1986), cioè la norma che per prima ha introdotto tali detrazioni.

Il Tuir stabilisce che “gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche e all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari”.

Questo ha portato l’Agenzia a negare l’agevolazione nonostante l’edificio interessato dai lavori costituisca una unità strutturale.
 
 

Sismabonus 110% nel centro storico di Ravenna, i chiarimenti di ISI

Secondo il presidente di ISI, Andrea Barocci, bisogna fare riferimento alla normativa tecnica perché il Tuir risale al 1986, quando ancora non esisteva il concetto di unità strutturale legato all’aggregato di edifici.
 
Barocci ritiene che operare con un progetto unitario significa agire sull’unità strutturale. Un aggregato di edifici può anche essere composto da più unità strutturali indipendenti e in questo caso non avrebbe senso coinvolgere gli edifici vicini nell’intervento antisismico.
 
A detta di Barocci, un intervento realizzato su una unità strutturale rappresenta un intervento totale, che dovrebbe poter ottenere il Sismabonus 110%.
 
 

Sismabonus e centri storici, un altro caso in Sicilia

Un problema analogo ci è stato segnalato da uno studio professionale della Sicilia. In questo caso, però, l’Agenzia sembra più propensa a riconoscere la detrazione in presenza di una unità strutturale.
 
I professionisti intendono realizzare interventi di riparazione o locali su un’unità immobiliare in muratura “a torre”, situata nel centro storico, composta da piano terra, primo e secondo piano e confinante, sia lateralmente che nella parte retrostante, con altri edifici della stessa tipologia, appartenenti a diversi proprietari. L’edificio, pur avendo un proprio impianto strutturale e un ingresso autonomo, è collegato con gli edifici con cui confina e le sue strutture portanti sono affiancate in assenza di giunto tecnico alle strutture dei palazzi confinanti.
 
La Direzione regionale della Sicilia ha affermato che, per ottenere il Sismabonus 110%, nei centri storici gli interventi devono essere realizzati sulla base di un progetto unitario e non sulle singole unità immobiliari, senza distinguere tra edifici strutturalmente collegati e non collegati.
 
Come spiegato dall’Agenzia, la Commissione di monitoraggio delle linee guida per la Classificazione del rischio sismico delle costruzioni ha chiarito che per l’applicazione del sismabonus o del Supersismabonus, più che all’unità funzionalmente indipendente bisogna fare riferimento all’unità strutturale che, secondo le NTC 2018, “dovrà avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente, ma almeno tipologicamente diversi.
 
L’Agenzia ha sottolineato che la qualificazione dell’unità abitativa come unità strutturale esula dalle sue competenze, ma ha concluso, in base alla ricostruzione prospettata, di essere in presenza di edifici strutturalmente collegati tra loro, negando quindi l’agevolazione.
 
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