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Appalti pubblici, via libera alla riforma

Appalti pubblici, via libera alla riforma

Approvata in CdM la nuova legge delega: più spazio a tecnologie verdi e digitali, informatizzazione delle procedure, finanza di progetto

Vedi Aggiornamento del 07/09/2021
Foto: www.governo.it
01/07/2021 - È stato approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici. 
 

Codice Appalti, stretto legame con le norme UE

Il testo - spiega la nota di Palazzo Chigi - punta ad un più stretto legame tra normativa nazionale e direttive europee, prestando una particolare attenzione alla qualificazione delle stazioni appaltanti con il potenziamento e la specializzazione del personale.
 
In coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale, le norme da adottare dovranno assicurare:
- efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni;
- tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità;
- il rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti.
 
È prevista la massima semplificazione delle procedure per gli investimenti in tecnologie verdi e digitali e per l’innovazione e la ricerca, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, così da aumentare il grado di eco-sostenibilità degli investimenti pubblici.
  

È previsto, inoltre, l’inserimento nei bandi di gara di clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta al fine di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere.
 
Al fine di abbreviare i tempi delle gare, sono previste una piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, la riduzione degli oneri amministrativi ed economici a carico dei partecipanti e strumenti per diminuire il contenzioso sull’affidamento ed esecuzione degli appalti.
 
Saranno verificati, anche attraverso l’uso di banche dati a livello centrale, i sistemi di qualificazione degli operatori di settore e della loro effettiva capacità di realizzare le opere oggetto di gara, delle competenze tecniche e professionali e del rispetto della legalità, compresi gli aspetti legati alla tutela del lavoro e alla prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere.
 
Si introducono anche specifiche disposizioni per la verifica delle offerte anomale e l’individuazione dei casi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta e all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori.
 
Si estendono e rafforzano i metodi di risoluzione delle controversie alternativi a quello giurisdizionale, per evitare di allungare i tempi di realizzazione delle opere e allo stesso tempo alleggerire i tribunali dai contenziosi.
 
Infine, si semplificano e ampliano le forme di partenariato pubblico-privato, in particolare riguardo alla finanza di progetto, per attirare investitori professionali.
 


Ministro Infrastrutture: ‘obiettivo è aumentare l’efficienza degli appalti’

“L’aggiornamento e il miglioramento del Codice degli appalti sarà attuato introducendo novità molto significative, in linea con i criteri indicati nei programmi europei”, commenta il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “L’obiettivo è di garantire l’efficienza del sistema degli appalti, favorendo la concorrenza tra gli operatori, fornendo regole chiare e garantendo allo Stato la migliore gestione degli investimenti pubblici”.

“Puntiamo a rendere più rapide le procedure e ad assicurare tempi certi per la realizzazione delle opere pubbliche, in coerenza con il PNRR e con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il disegno di legge approvato - aggiunge il Ministro - mira a semplificare e snellire l’attuale disciplina per facilitare l’operatività delle stazioni appaltanti e delle imprese, che sempre di più si mostrano orientate all’innovazione e alla sostenibilità. Lo scopo è fare presto, fare bene, nel pieno rispetto delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, tutela dei lavoratori, di trasparenza e di legalità”.

Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi sulla disciplina dei contratti pubblici. I destinatari saranno le pubbliche amministrazioni, le stazioni appaltanti e gli operatori economici che intendono stipulare contratti pubblici per l’affidamento di lavori, servizi, forniture e concessioni.
 
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