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Ponti e viadotti, il monitoraggio partirà dalla Calabria

Ponti e viadotti, il monitoraggio partirà dalla Calabria

Al via l’applicazione della nuova metodologia tecnica di censimento, verifica di sicurezza e controllo

Vedi Aggiornamento del 20/02/2024
Foto: stradeanas.it
Foto: stradeanas.it
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 20/02/2024
15/07/2021 - Partirà dalla Calabria l’applicazione della nuova metodologia tecnica di censimento, verifica di sicurezza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti, sviluppata dopo il crollo del ponte Morandi di Genova.
 
Finora il metodo è stato applicato a singoli ponti studiati per progetti di ristrutturazione o di ricerca scientifica; a breve, per la prima volta, sarà avviata una applicazione estesa e generalizzata a tutta la Regione Calabria.
 
L’iniziativa è stata presentata martedì dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, che ha illustrato il “Progetto di censimento, verifica di sicurezza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti”, le operazioni che verranno condotte e le relative tempistiche.
 
Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:
- incrementare il patrimonio conoscitivo sullo stato della rete;
- creare un’anagrafe contenente la ‘carta d’identità’ di ogni ponte e viadotto;
- individuare le priorità di finanziamento e di utilizzo dei fondi sulla base del reale livello di rischio delle singole opere;
- valorizzare il ruolo di ente programmatore della Regione.
 


Ponti e viadotti, il monitoraggio partirà dalla Calabria

La Calabria è, dunque, la prima Regione italiana a disporre l’applicazione su tutto il proprio territorio della nuova metodologia. Il progetto di “Censimento, verifica di sicurezza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti” rappresenta la prima applicazione su vasta scala della metodologia introdotta dalle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, applicate finora esclusivamente su casi studio o comunque su campioni limitati di ponti e viadotti.
 
La nuova metodologia permette di passare da valutazioni speditive applicabili su scala territoriale a valutazioni più approfondite su un numero limitato di ponti, selezionati sulla base dei risultati delle valutazioni su scala territoriale.
 
Il progetto, che coinvolge l’intera rete viaria secondaria delle infrastrutture calabresi - spiega la Regione -, è stato avviato dalla Giunta regionale con la delibera 207 lo scorso 23 luglio 2020, con uno stanziamento di 5 milioni di euro a valere sui fondi Pac 2014-2020.
 
Successivamente, è stato firmato un decreto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili che prevede l’assegnazione di fondi pari a 1 miliardo e 150 milioni di euro alle Province e alle Città metropolitane per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti, in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza.
 

Alle province calabresi è stato assegnato complessivamente l’importo di 65.337.754,45 euro, così suddivisi: Catanzaro: 13.609.888,57; Città metropolitana di Reggio Calabria: 14.297.774,57; Cosenza: 17.544.681,72; Crotone: 8.827.883,89; Vibo Valentia: 11.057.525,70.
 
“Si tratta - ha aggiunto Catalfamo - di un ulteriore passo dell’iter che dal 2020 la Regione Calabria ha avviato per la messa in sicurezza della rete stradale secondaria, che risente da troppo tempo della carenza di interventi di manutenzione straordinaria. L’impiego delle risorse sarà finalizzato sui viadotti che presentano maggiori deficit strutturali e dunque maggior livello di rischio per la sicurezza”.
 
Alla presentazione hanno partecipato docenti universitari esperti del settore, dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e rappresentanti delle Province e della Città metropolitana di Reggio Calabria.
 
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