
Edilizia, parte il confronto per riscrivere le norme sulle costruzioni
NORMATIVA
Edilizia, parte il confronto per riscrivere le norme sulle costruzioni
Rigenerazione urbana, consumo di suolo, accertamento di conformità, razionalizzazione dei titoli abilitativi e cambi d’uso nel ddl delega in Senato
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del 27/03/2025

22/07/2021 - In Parlamento inizia il confronto sul riordino della normativa edilizia. Si sono svolte martedì 20 luglio le audizioni sul disegno di legge delega per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni, cui ha partecipato l’Associazione nazionale Costruttori edili (Ance).
Il testo (S. 1679) è stato presentato in Senato a gennaio 2020 su iniziativa del Sen M5S Agostino Santillo, ma la discussione in Commissione Lavori Pubblici è iniziata dopo più di un anno, sovrapponendosi, nel frattempo, ad un’altra iniziativa per la sostituzione del Testo Unico dell’edilizia.
Ciò che emerge è la necessità, sottolineata dall’Ance, di incentivare la rigenerazione urbana con tre tipologie di premialità: economica, volumetrica e della velocità delle procedure.
Il ddl prevede inoltre la razionalizzazione dei processi amministrativi e della gestione delle varianti in corso d’opera e la semplificazione e digitalizzazione dei processi per la ricezione delle istanze e il rilascio dei permessi.
Saranno razionalizzati i titoli abilitativi, definiti nuovi criteri per determinare l’onerosità degli interventi e verificata l’efficacia della ripartizione delle destinazioni d’uso.
Novità in arrivo anche sul fronte della disciplina sull’accertamento di conformità. Il ddl prevede un’individuazione univoca delle conformità, non conformità o difformità, sostanziali e non sostanziali, per nuove costruzioni e costruzioni esistenti, della regolarità documentale e delle opere minori. Si tratta di disposizioni molto attuali che, se semplificate eliminerebbero molte incertezze nell’utilizzo dei bonus edilizi.
Tra gli altri obiettivi del ddl delega c’è la riorganizzazione dell’iter per la demolizione degli edifici abusivi, la definizione di una normativa organica sulla sicurezza delle costruzioni, la revisione del processo di autorizzazione sismica, l’aggiornamento dei certificati di agibilità, che dovrebbero rilevare i potenziali rischi per le persone e non essere concepiti solo come un procedimento amministrativo.
Il ddl si prefigge inoltre di definire una specifica disciplina per le opere legate al dissesto idrogeologico e al rischio incendio e di introdurre ulteriori criteri generali in materia di sostenibilità ambientale delle costruzioni, includendo la qualità acustica, la gestione dei materiali derivanti dall’attività di demolizione e l’utilizzo di materiali riciclati.
La bozza prevede la riduzione dei titoli abilitativi: ne resterebbero solo due, cioè Scia e permesso di costruire. Il testo contiene anche norme per la resistenza e la stabilità delle costruzioni e prevede l’introduzione del fascicolo digitale delle costruzioni, che diventerebbe indispensabile per ottenere benefici contributivi, fiscali e assicurativi.
Ance, intervenuta in audizione, ha chiesto che siano superati i limiti attualmente vigenti sull’accertamento delle irregolarità, soprattutto in riferimento al tema della doppia conformità.
Per quanto riguarda la distinzione tra interventi sul patrimonio edilizio esistente e di trasformazione del suolo inedificato, Ance ha chiesto di prestare particolare attenzione alle possibili ripercussioni su benefici fiscali e bonus, ma anche sui blocchu delle procedure edilizie.
Ance ha chiesto inoltre la libertà dei mutamenti di destinazione d’uso per agevolare i processi di rigenerazione e la semplificazione del processo di autorizzazione sismica, con una maggiore responsabilizzazione del progettista e controlli del direttore dei lavori.
Secondo l’Ance, il punto di partenza della revisione dovrebbe essere la bozza del nuovo Testo Unico dell’edilizia, che però dovrebbe essere migliorato.
Il testo (S. 1679) è stato presentato in Senato a gennaio 2020 su iniziativa del Sen M5S Agostino Santillo, ma la discussione in Commissione Lavori Pubblici è iniziata dopo più di un anno, sovrapponendosi, nel frattempo, ad un’altra iniziativa per la sostituzione del Testo Unico dell’edilizia.
Ciò che emerge è la necessità, sottolineata dall’Ance, di incentivare la rigenerazione urbana con tre tipologie di premialità: economica, volumetrica e della velocità delle procedure.
Riordino norme sulle costruzioni, il ddl delega
Il riordino delle norme in materia di costruzioni avverrà con uno o più decreti che dovranno aggiornare le categorie di intervento edilizio attraverso una chiara distinzione tra interventi sul patrimonio esistente e interventi di trasformazione del suolo inedificato, anche in funzione dell’incentivazione dei processi di rigenerazione urbana e dell’obiettivo di consumo di suolo a saldo zero.Il ddl prevede inoltre la razionalizzazione dei processi amministrativi e della gestione delle varianti in corso d’opera e la semplificazione e digitalizzazione dei processi per la ricezione delle istanze e il rilascio dei permessi.
Saranno razionalizzati i titoli abilitativi, definiti nuovi criteri per determinare l’onerosità degli interventi e verificata l’efficacia della ripartizione delle destinazioni d’uso.
Novità in arrivo anche sul fronte della disciplina sull’accertamento di conformità. Il ddl prevede un’individuazione univoca delle conformità, non conformità o difformità, sostanziali e non sostanziali, per nuove costruzioni e costruzioni esistenti, della regolarità documentale e delle opere minori. Si tratta di disposizioni molto attuali che, se semplificate eliminerebbero molte incertezze nell’utilizzo dei bonus edilizi.
Tra gli altri obiettivi del ddl delega c’è la riorganizzazione dell’iter per la demolizione degli edifici abusivi, la definizione di una normativa organica sulla sicurezza delle costruzioni, la revisione del processo di autorizzazione sismica, l’aggiornamento dei certificati di agibilità, che dovrebbero rilevare i potenziali rischi per le persone e non essere concepiti solo come un procedimento amministrativo.
Il ddl si prefigge inoltre di definire una specifica disciplina per le opere legate al dissesto idrogeologico e al rischio incendio e di introdurre ulteriori criteri generali in materia di sostenibilità ambientale delle costruzioni, includendo la qualità acustica, la gestione dei materiali derivanti dall’attività di demolizione e l’utilizzo di materiali riciclati.
Nuovo Testo Unico dell’Edilizia, un altro progetto di legge
Il ddl delega incrocia il suo cammino con un altro disegno di legge che, dopo una lunga gestazione, non vede ancora la luce: il nuovo Testo Unico dell’Edilizia. Per la sua definizione, nel 2018 è stato istituito un tavolo presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. I lavori si sono conclusi a dicembre del 2020, ma il testo non ha ancora iniziato il suo iter.La bozza prevede la riduzione dei titoli abilitativi: ne resterebbero solo due, cioè Scia e permesso di costruire. Il testo contiene anche norme per la resistenza e la stabilità delle costruzioni e prevede l’introduzione del fascicolo digitale delle costruzioni, che diventerebbe indispensabile per ottenere benefici contributivi, fiscali e assicurativi.
Riordino costruzioni, Ance su doppia conformità e cambi d'uso
Ance, intervenuta in audizione, ha chiesto che siano superati i limiti attualmente vigenti sull’accertamento delle irregolarità, soprattutto in riferimento al tema della doppia conformità.Per quanto riguarda la distinzione tra interventi sul patrimonio edilizio esistente e di trasformazione del suolo inedificato, Ance ha chiesto di prestare particolare attenzione alle possibili ripercussioni su benefici fiscali e bonus, ma anche sui blocchu delle procedure edilizie.
Ance ha chiesto inoltre la libertà dei mutamenti di destinazione d’uso per agevolare i processi di rigenerazione e la semplificazione del processo di autorizzazione sismica, con una maggiore responsabilizzazione del progettista e controlli del direttore dei lavori.
Secondo l’Ance, il punto di partenza della revisione dovrebbe essere la bozza del nuovo Testo Unico dell’edilizia, che però dovrebbe essere migliorato.