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Equo compenso, la Calabria adegua la sua legge alle regole del superbonus

Equo compenso, la Calabria adegua la sua legge alle regole del superbonus

Le norme per la tutela dei professionisti sono anche estese alla committenza privata

Vedi Aggiornamento del 11/11/2021
Foto: Sergey Nivens © 123rf.com
di Rossella Calabrese
07/07/2021 - La Regione Calabria torna sul tema dell’equo compenso adeguando la sua norma del 2018 al meccanismo di cessione del credito introdotto per i bonus edilizi e la estende alla committenza privata.
 
Lo scorso 25 giugno, il Consiglio regionale calabrese ha approvato il disegno di legge che introduce misure in tema di equo compenso per la tutela delle professioni ordinistiche regionali.
 
Il testo, proposto del consigliere Pierluigi Caputo, modifica e integra la LR 25/2018 e interviene su tutte le professioni regolamentate dagli Ordini per disciplinare i rapporti tra professionisti e committenza privata e pubblica, per evitare fenomeni di evasione fiscale e di concorrenza sleale.
 
La Calabria, ricordiamo, è stata la prima Regione a legiferare sul tema dell’equo compenso: nel 2018 la Regione ha stabilito che, per ottenere le autorizzazioni necessarie ad intraprendere lavori progettati da un professionista, occorre attestare il pagamento delle spettanze da parte del committente.
  


Equo compenso, la Calabria si adegua al superbonus e include la committenza privata 

La proposta di modifica della legge - spiega il consigliere Caputo - nasce dall’urgenza di sciogliere due nodi fondamentali.
 
Il primo riguarda la presentazione da parte del professionista dell’istanza alla pubblica amministrazione per il rilascio dell’atto autorizzativo con l’attestazione del pagamento avvenuto; quest’ultima disposizione, in particolare, risulta non essere in linea con la normativa statale in materia di interventi di ristrutturazione edilizia in ambito di efficienza energetica/sismica, (superbonus, ecobonus, sismabonus) che prevede una procedura ad hoc, che demanda invece il pagamento del professionista, nel caso di cessione del credito a terzi, ad una fase successiva rispetto al deposito del progetto presso la piattaforma SUE.
 
Il secondo nodo che la nuova legge ha sciolto - prosegue Caputo - riguarda la regolamentazione delle parcelle dei professionisti secondo un principio di equo compenso che prevede un tariffario stabilito da decreto ministeriale preciso e imparziale.
 
“Era doveroso - dichiara Pierluigi Caputo - anzitutto far sì che, in termini di applicabilità e compatibilità con preesistenti leggi regionali, la misura del superbonus 110% non presentasse potenziali conflitti o punti quantomeno equivoci”.
 
“Con questa legge si è voluto introdurre il concetto di equo compenso anche nel caso di committenza privata, per contrastare il fenomeno, diffusosi ampiamente dopo l’introduzione della legge Bersani, della concorrenza sleale tra colleghi che praticano professioni ordinistiche”.
 
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