14/07/2021 - “L’equo compenso applicato solo in alcuni casi rischia di creare una distinzione netta fra professionisti tutelati e altri che non lo sono. L’equo compenso è un principio trasversale e, come tale, infatti, dovrebbe applicarsi alla generalità delle imprese e dei rapporti da queste intrattenuti con i professionisti”.
È quanto afferma
ProfessionItaliane - l’associazione che riunisce le rappresentanze che aderiscono al CUP* e alla RPT** - all’indomani della conclusione dei lavori della Commissione Giustizia della Camera, relativi al
disegno di legge per l’equo compenso. Secondo i professionisti, “non bisogna perdere l’occasione del passaggio in Aula del disegno di legge AC 3179 per arrivare ad una disciplina più inclusiva”.
In particolare, ProfessionItaliane prende atto dell’intervento con il quale si dispone che
le imprese alle quali si applicherà la disciplina saranno quelle che, nell’ultimo anno, hanno occupato
più di 50 dipendenti e non 60 in 3 anni (come originariamente proposto). Tuttavia - secondo l’associazione -, ciò non può dirsi soddisfacente e va assolutamente modificato.
L’Associazione, in ogni caso, saluta con favore la rinnovata attenzione verso le professioni e l’impatto economico delle attività professionali e giudica positivamente anche la modifica che contempla anche un
ruolo proattivo dei Consigli nazionali nell’aggiornamento dei parametri di riferimento delle prestazioni professionali che, fra le altre cose, va nella direzione auspicata da tempo.
ProfessionItaliane ritiene, però,
necessari ulteriori interventi a sostegno di un tessuto professionale già messo a dura prova dalla crisi pandemica.
* Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali, Associazione costituita fra le rappresentanze istituzionali di livello nazionale degli Ordini e Collegi professionali.
** Rete Professioni Tecniche, Associazione che riunisce 9 Consigli nazionali di Ordini e Collegi professionali di area tecnica e scientifica.