Sono gli obiettivi del decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che assegna alle Regioni 1,55 miliardi di euro del Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
In particolare, vengono assegnati:
- circa 454 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali;
- oltre 677 milioni di euro per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali;
- 278 milioni di euro per interventi di potenziamento e rinnovo del materiale rotabile;
- 140 milioni di euro per ulteriori interventi di potenziamento e ammodernamento delle linee ferroviarie, con il contestuale rinnovo del parco rotabile.
Le opere e i nuovi treni finanziati con il decreto dovranno essere destinati esclusivamente al trasporto pubblico regionale.
“Prosegue a ritmo serrato la fase attuativa dei progetti del PNRR che attribuisce al Ministero un ruolo di primo piano per l’ammodernamento del sistema dei trasporti e delle relative infrastrutture in un’ottica di sviluppo sostenibile” - ha spiegato il Ministro Giovannini.
“La ripartizione delle risorse - ha spiegato il Ministro - è stata effettuata tenendo conto della necessità di ridurre il divario infrastrutturale tre le diverse aree del Paese, che è una delle priorità del PNRR”. E infatti la nota del Ministero sottolinea che l’81% delle risorse, pari 1,25 miliardi di euro, sono destinate al Sud: alla Campania sono stati assegnati 546 milioni di euro, alla Calabria 280 milioni, al Lazio 153 milioni, alla Sardegna 140 milioni. Numeri che dimostrano il sottofinanziamento che i servizi di trasporto nelle regioni meridionali hanno subìto negli ultimi decenni.
Vedi il riparto delle risorse tra tutte le Regioni
“La ‘cura del ferro’ per potenziare e ammodernare i servizi di mobilità rendendoli al contempo più rispettosi dell’ambiente - ha proseguito Giovannini - non guarda soltanto all’alta velocità, ma considera il trasporto pubblico regionale un settore altrettanto importante per migliorare la qualità della vita delle persone, i collegamenti tra territori limitrofi e tra centro e periferia”.
“I pendolari, che si spostano quotidianamente per motivi di studio o di lavoro e che di fatto sono i maggiori utilizzatori dei treni regionali, devono poter contare su servizi efficienti, puntuali, veloci e che agevolino l’interconnessione con altre modalità di trasporto”.
Per la realizzazione degli interventi le Regioni, o gli eventuali soggetti attuatori, devono utilizzare le risorse entro il 2026, secondo un preciso cronoprogramma previsto in un allegato al decreto, che riporta i contributi riconosciuti ai singoli interventi. Le Regioni sono tenute a comunicare al Mims, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, il referente del procedimento, che è responsabile per l’attuazione dell’intero piano operativo degli investimenti.