Rischio idrogeologico, le istruzioni per Regioni e Province Autonome
AMBIENTE
Rischio idrogeologico, le istruzioni per Regioni e Province Autonome
Casa Italia spiega agli enti locali come ottenere i 220 milioni di euro stanziati a giugno
09/11/2021 - Quali sono gli interventi ammessi al finanziamento e le spese di adeguamento progettuale ammesse, come presentare i progetti, come approvare la graduatoria degli interventi da finanziare.
Sono le indicazioni che il Dipartimento Casa Italia, con Nota del 5 novembre 2021, fornisce alle Regioni e alle Province Autonome per facilitare la realizzazione degli interventi di difesa dal rischio idrogeologico.
La procedura è quella del Dpcm 18 giugno 2021 recante il riparto e le modalità di utilizzo dei 220 milioni di euro previsti dal cap. 907 del Dpcm del 23 dicembre 2019 per finanziare interventi volti alla messa in sicurezza del Paese in relazione al rischio idrogeologico e il corretto utilizzo della piattaforma ReNDiS-web.
Alla Nota sono allegati i format da utilizzare per:
- la richiesta di trasferimento delle risorse per l’avvio degli interventi (all. 1);
- la redazione della relazione tecnica prevista di cui all’allegato 3 del Dpcm 18 giugno 2021 (all. 2).
Le quote maggiori dello stanziamento, lo ricordiamo, sono andate a: Lombardia (20,8 milioni di euro), Emilia-Romagna (17,2 milioni), Toscana (17 milioni), Sicilia (16,8 milioni), Piemonte (16,7 milioni), Veneto (14 milioni), Lazio (13, 4 milioni), Puglia (13,4 milioni), Campania (13,3 milioni), Sardegna (13 milioni).
Le risorse sono dirette a finanziare interventi finalizzati al recupero e al miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, con particolare riferimento ad interventi in aree particolarmente vulnerabili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive, demandando l’attuazione degli interventi stessi ai Presidenti delle Regioni, in qualità di Commissari straordinari, e alle Province autonome.
Una quota fino al 15% delle risorse assegnate può essere destinata alle spese di adeguamento della progettazione degli interventi.
Secondo l’iter previsto dal Dpcm, le Regioni e le Province autonome, sentiti i Comuni e i Consorzi di bonifica, devono predisporre gli elenchi degli interventi e degli adeguamenti progettuali da finanziare, caricarli sulla piattaforma RENDIS-web e presentarli alle Autorità di bacino per il parere. Acquisito il parere, devono approvare gli interventi e gli adeguamenti progettuali e trasmetterli al Dipartimento Casa Italia che erogherà le risorse.
Il Dpcm di giugno attua il Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio da 11 miliardi di euro ‘Proteggi Italia’, presentato nel febbraio 2019.
Sono le indicazioni che il Dipartimento Casa Italia, con Nota del 5 novembre 2021, fornisce alle Regioni e alle Province Autonome per facilitare la realizzazione degli interventi di difesa dal rischio idrogeologico.
La procedura è quella del Dpcm 18 giugno 2021 recante il riparto e le modalità di utilizzo dei 220 milioni di euro previsti dal cap. 907 del Dpcm del 23 dicembre 2019 per finanziare interventi volti alla messa in sicurezza del Paese in relazione al rischio idrogeologico e il corretto utilizzo della piattaforma ReNDiS-web.
Alla Nota sono allegati i format da utilizzare per:
- la richiesta di trasferimento delle risorse per l’avvio degli interventi (all. 1);
- la redazione della relazione tecnica prevista di cui all’allegato 3 del Dpcm 18 giugno 2021 (all. 2).
Le quote maggiori dello stanziamento, lo ricordiamo, sono andate a: Lombardia (20,8 milioni di euro), Emilia-Romagna (17,2 milioni), Toscana (17 milioni), Sicilia (16,8 milioni), Piemonte (16,7 milioni), Veneto (14 milioni), Lazio (13, 4 milioni), Puglia (13,4 milioni), Campania (13,3 milioni), Sardegna (13 milioni).
Le risorse sono dirette a finanziare interventi finalizzati al recupero e al miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, con particolare riferimento ad interventi in aree particolarmente vulnerabili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive, demandando l’attuazione degli interventi stessi ai Presidenti delle Regioni, in qualità di Commissari straordinari, e alle Province autonome.
Una quota fino al 15% delle risorse assegnate può essere destinata alle spese di adeguamento della progettazione degli interventi.
Secondo l’iter previsto dal Dpcm, le Regioni e le Province autonome, sentiti i Comuni e i Consorzi di bonifica, devono predisporre gli elenchi degli interventi e degli adeguamenti progettuali da finanziare, caricarli sulla piattaforma RENDIS-web e presentarli alle Autorità di bacino per il parere. Acquisito il parere, devono approvare gli interventi e gli adeguamenti progettuali e trasmetterli al Dipartimento Casa Italia che erogherà le risorse.
Il Dpcm di giugno attua il Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio da 11 miliardi di euro ‘Proteggi Italia’, presentato nel febbraio 2019.