“E così c'è chi fa una call, chi lo sceglie dal catalogo dei borghi, chi non sa dove prenderlo, esponendosi al rischio di metter su un meccanismo che produce un ingrato e mille scontenti”.
È duro il commento di Marco Bussone, Presidente dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) sul bando da 1 miliardo di euro pubblicato a dicembre 2021, per l'attuazione del Piano Nazionale Borghi, con risorse del PNRR.
E non è la prima volta che Uncem esprime dubbi sui criteri di assegnazione del Bando Borghi.
“420 milioni per fare 21 ‘borghi dei borghi’, belli e affascinanti, tutti recuperati, finti, che rischiano di diventare resort, villaggio turistico, o preda di qualche multinazionale - prosegue Bussone. Peraltro, gli Enti locali, i Comuni, e manco Uncem, non sanno come le Regioni stiano selezionando quel fortunato vincitore”.
“Non è questo il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che vogliamo. Con milioni e milioni che premiano un fortunato e poi danno quello che rimane a pochi altri. Tanto più se quel borgo fortunato è il ritaglio di un quartiere urbano, il cento storico di una grande città, il borgo di una reggia o un paese abbandonato e disabitato di Appennini o Alpi, che a vivere non tornerà mai. Perché ci sono sì i soldi, ma manca la comunità”.
“Servono visione e non solo risorse economiche. Se ce ne sono troppe, il rischio di tradurle in lotteria, in corsa al milione, o ai 20 milioni di euro, è forte. L’importante sarebbe almeno, per tutti, conoscere tutte le regole del gioco, senza sprechi e senza sorprese, anche se hai il biglietto vincente del bando assurdo per rifare muri e case in qualche borgo da carta patinata”.