27/01/2022 - L’attuale trend dell’edilizia, determinato sia dalla normativa ma anche da una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità, potrebbe essere definito
energy saving.
In un precedente focus si è parlato di edifici Nzeb, ossia edifici realizzati con un fabbisogno energetico quasi nullo. Si tratta di un
risultato raggiungibile passivamente o per mezzo di impianti efficienti alimentanti da fonti rinnovabili.
Infatti, la
differenza maggiore tra una casa in classe A ed una casa passiva è che nel primo caso l’approvvigionamento energetico è prodotto dall’edificio stesso attraverso gli impianti, mentre nel secondo caso, riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e perfino l’illuminazione, sono tutti meccanismi passivi resi possibili grazie alle modalità di costruzione dell’involucro.
Edifici di classe A, caratteristiche
La
certificazione della classe energetica degli immobili è diventata obbligatoria nel 2005. Essa ha l’obiettivo di misurare le prestazioni energetiche di una casa e determinarne così l’impatto sull’ambiente.
Le
classi energetiche di un edificio sono definite secondo una scala decrescente che utilizza le lettere dell’alfabeto per indicare prestazioni, efficienza e consumi. La G è la classe energetica più bassa e connota le strutture meno performanti dal punto di vista energetico, mentre la classe A è utilizzata per designare gli edifici più virtuosi. La classe A si suddivide in sottoclassi, il livello più alto è rappresentato da A4.
Una
casa in classe energetica A presenta consumi annui inferiori ai 30 kWh/m2, che scendono sotto i 15 kWh/mq per le classi superiori A+ e successive. Per ottenere questi risultati è necessaria una progettazione edilizia accurata e corretta, che prenda in considerazione sin dall’inizio tutti i fattori che possono influenzare le performance energetiche della casa, come la qualità dei materiali, l’orientamento dell’edificio, i valori di trasmittanza termica, l’isolamento energetico degli infissi, l’impiego di fonti rinnovabili e altri ancora. In ultimo, ma non meno importante, è necessario un adeguato processo di costruzione da parte dell’impresa edile.
Le caratteristiche energetiche, la sostenibilità e la qualità dell’edificio potrebbero essere certificate con il
certificato energetico CasaClima, un documento in linea con la Direttiva UE sulle prestazioni energetiche nell’edilizia (2010/31/UE).
CasaClima Classe A, casa unifamiliare Conte Re by Emu Architetti ©Archilovers
Edifici passivi, caratteristiche
La
casa passiva è invece un concetto architettonico codificato all’interno di protocolli internazionali. Affinché una casa possa essere certificata passiva deve essere costruita secondo precisi criteri, definiti
Standard Passive House. Molta importanza è data all’
isolamento termico e all’
assenza di ponti termici, che devono essere calcolati in tutte le fasi di realizzazione.
Altro requisito fondamentale e obbligatorio per il conseguimento della certificazione passiva è
la tenuta all’aria; a tal proposito viene effettuato il
Blower Door Test che permette di verificare che tutti i collegamenti e i componenti dell’involucro siano perfettamente impermeabili, e allo stesso tempo offre una misura reale del comfort abitativo della casa passiva.
Infatti, bisogna aggiungere che, secondo gli standard PassiveHouse, al centro del concetto di casa passiva non c’è solo il risparmio e l’autonomia energetica, ma anche il
benessere delle persone che vivono la casa e il loro comfort abitativo.
Lo standard PassivHaus è stato elaborato dal Passivhaus Institute(PHI) di Darmstadt, fondato nel 1996 dal Dr. Wolfgang Feist. La
Certificazione Passivhaus è rilasciata da tale istituto o da enti, da esso accreditati, presenti anche in Italia.
Le case con certificazione Passivhaus soddisfano il proprio fabbisogno energetico senza ricorrere ai tradizionali impianti di riscaldamento. Esse sfruttano invece l’irraggiamento solare, la ridotta dispersione termica dell’involucro e il calore dell’ambiente interno. In questo modo riescono ad assicurare un livello di benessere e un’efficienza energetica molto elevati durante tutto l’anno, equivalente a circa 14 kWh/m2.
Una
casa passiva riesce ad abbattere i consumi di energia per la climatizzazione dei locali fino al 90% rispetto ad una casa tradizionale.
Case passive e Case in classe A, la convenienza dell’investimento
Un edificio a energia quasi zero, realizzato “passivamente” o “attivamente” può presentare dei costi di costruzione più alti rispetto ad una costruzione tradizionale. Ma quando si parla di case bisogna valutare le spese in un arco temporale più ampio, almeno di 20 anni. In questa tempistica
il costo di gestione di una costruzione Nzeb è nettamente inferiore a quello di un’abitazione tradizionale.
Va considerata anche la
tenuta del valore economico di mercato dell’abitazione nel tempo. In un contesto come quello in cui viviamo, nel quale le innovazioni tecnologiche sono all’ordine del giorno, una casa costruita secondo standard tradizionali è destinata a svalutarsi. Al contrario, una casa a consumo zero invece potrebbe mantenere più facilmente il suo valore, perchè continuerebbe ad essere attuale anche nei prossimi anni, anche se le tecnologie si evolvono.