NORMATIVA
Lavori in edilizia libera ‘invisibili’ per il cambio di destinazione d’uso
Conformità ai CAM dei prodotti isolanti: come verificarla, in particolare per il superbonus
FOCUS
Conformità ai CAM dei prodotti isolanti: come verificarla, in particolare per il superbonus
In un nuovo vademecum, ANIT spiega cosa pretendere, cosa richiedere e cosa eventualmente verificare
12/01/2022 - Quando si progetta un intervento di efficientamento energetico dell'involucro edilizio che sarà poi agevolato con gli incentivi fiscali, in particolare con il Superbonus 110%, bisogna prestare grande attenzione alle caratteristiche dei materiali isolanti e verificare la rispondenza di questi ai criteri ambientali minimi (CAM).
Per fare un po’ di chiarezza e aiutare i professionisti a comprendere meglio quali e come siano i documenti necessari, ANIT, l’Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e Acustico, ha predisposto un sintetico vademecum arricchito con dettagliate check list di cosa pretendere, cosa richiedere e cosa eventualmente verificare.
La prima parte del vademecum è dedicata alla conduttività, ovvero quella grandezza fisica per la valutazione delle prestazioni energetiche degli isolanti termici. Il metodo ufficiale per il reperimento dei valori di riferimento per conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base all'epoca di installazione è fornito dalla UNI 10351/202. Ma, per poter operare nella maniera tecnicamente più corretta, ANIT ha fornito uno schema di semplici verifiche da fare in base ai documenti forniti dalle aziende: schede tecniche, rapporti di prova e Marcatura CE.
Dato che lambda λ indica il valore di un'unica misura, e visto che per un materiale isolante l'indicazione relativa ad un'unica prova non è significativa delle reali prestazioni del prodotto, ANIT suggerisce di richiedere sempre lambda λD.
La conduttività termica può essere misurata con differenti metodi di prova. Quando il certificato di prova viene fornito dalle aziende produttrici, ANIT consiglia ai professionisti di verificare:
1. che nel rapporto di prova siano usati metodi normalizzati e siano citate le norme di riferimento;
2. che sia riportata la relativa incertezza di misura;
3. che il campione provato sia effettivamente il prodotto commercializzato; quindi il rapporto di prova deve contenere sia la descrizione del prodotto che il nome commerciale;
4. che il laboratorio di prova sia accreditato (il decreto 2 aprile 1998 prevede che le prestazioni legate al risparmio energetico vengano valutate da laboratori accreditati ai sensi delle norme tecniche in vigore);
5. che le condizioni al contorno siano coerenti con quelle previste dalle norme di prova della conduttività termica per materiali isolanti. La norma UNI EN 10456 definisce delle condizioni di riferimento per la misura di conduttività dichiarata per i materiali isolanti che sono: temperatura di riferimento 10°C, UR 50% a 23°C e invecchiamento.
Nel vademecum vengono poi fornite altre check list riferite ai casi specifici che seguono, e che sono tutte consultabili a questo link:
- rapporti di valutazione del lambda λD in base alla UNI EN ISO 10456;
- valutazione prestazione per sistemi termoriflettenti;
- DOP e marcatura CE con norma EN armonizzata;
- DOP e/o marcatura CE volontaria tramite ETA;
- Marcatura CE tramite ETA di sistemi a cappotto.
Inoltre, ANIT consiglia, per i materiali isolanti impiegati in interventi che accedono a detrazioni fiscali, di fare sempre riferimento anche alla nota ENEA sui materiali isolanti.
Di seguito i criteri validi per tutti i materiali isolanti:
1. non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
2. non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell'ozono superiore a zero;
3. non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
4. se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
5. Se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE)n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i.
ANIT afferma che: "la verifica per questi criteri deve intendersi nel senso che l’appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio e dovrà fornire una dichiarazione firmata dal legale rappresentante della ditta produttrice che attesti la conformità ai requisiti richiesti, che includa l’impegno ad accettare un’ispezione da parte di un organismo di valutazione della conformità volta a verificare la veridicità delle informazioni rese, eventualmente richiesta dalla stazione appaltante nelle modalità indicate nel relativo capitolato."
In merito a questi criteri, ANIT ritiene fondamentale che il tecnico verifichi che la dichiarazione di rispondenza ai CAM contenga:
1. la firma del legale rappresentante;
2. la denominazione del prodotto commerciale proposto;
3. l’indicazione esplicita di tutti i criteri;
4. l’impegno ad accettare un’ispezione da parte di un organismo di valutazione della conformità.
Ai criteri precedentemente citati si aggiunge un sesto criterio che riguarda la verifica di una percentuale di riciclato minima per alcuni materiali isolanti (cellulosa, lana di vetro, lana di roccia, perlite espansa, fibre in poliestere, polistirene espanso, polistirene estruso, poliuretano espanso, agglomerato in poliuretano, agglomerati in gomma, sistemi riflettenti in alluminio).
La percentuale di materia riciclata può essere dimostrata con uno dei metodi di valutazione che è possibile visualizzare a questo link.
In ogni caso, qualunque sia il metodo usato, ANIT consiglia di verificare che nella documentazione:
- sia indicato il nome del prodotto isolante oggetto della certificazione: nome commerciale e/o codifica; in coerenza con il prodotto pubblicizzato/ utilizzato;
- sia indicato il nome del produttore intesi come Denominazione e Ragione Sociale dell’Azienda produttrice/importatrice e Sede Legale e del deposito dell’Azienda produttrice/importatrice;
- sia indicata la data di registrazione (prima emissione);
- sia presente la firma di chi rilascia il certificato;
- sia indicata in modo chiaro la percentuale di contenuto di riciclato (il dato del contenuto di riciclato non è sempre presente nell’ EPD, ma è un parametro aggiunto su richiesta dell’Azienda produttrice, calcolato sempre in base al bilancio di massa definito dalla UNI EN ISO 14021);
- siano indicati i dati identificativi dell’Organismo di certificazione (nome e numero ID dell’Accreditamento per la Certificazione di Prodotto PDR), il nome dell’Ente di accreditamento (come ACCREDIA o altro Ente Unico nazionale riconosciuto ai sensi del Regolamento europeo 765/2008 o oppure facciano parte del circuito del mutuo riconoscimento EA - IAF - ILAC) e il numero ID del certificato.
Per fare un po’ di chiarezza e aiutare i professionisti a comprendere meglio quali e come siano i documenti necessari, ANIT, l’Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e Acustico, ha predisposto un sintetico vademecum arricchito con dettagliate check list di cosa pretendere, cosa richiedere e cosa eventualmente verificare.
La prima parte del vademecum è dedicata alla conduttività, ovvero quella grandezza fisica per la valutazione delle prestazioni energetiche degli isolanti termici. Il metodo ufficiale per il reperimento dei valori di riferimento per conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base all'epoca di installazione è fornito dalla UNI 10351/202. Ma, per poter operare nella maniera tecnicamente più corretta, ANIT ha fornito uno schema di semplici verifiche da fare in base ai documenti forniti dalle aziende: schede tecniche, rapporti di prova e Marcatura CE.
Schede tecniche: le verifiche necessarie secondo ANIT
Prima di tutto serve verificare se nella scheda si parla di lambda λ o di lambda λD.Dato che lambda λ indica il valore di un'unica misura, e visto che per un materiale isolante l'indicazione relativa ad un'unica prova non è significativa delle reali prestazioni del prodotto, ANIT suggerisce di richiedere sempre lambda λD.
La conduttività termica può essere misurata con differenti metodi di prova. Quando il certificato di prova viene fornito dalle aziende produttrici, ANIT consiglia ai professionisti di verificare:
1. che nel rapporto di prova siano usati metodi normalizzati e siano citate le norme di riferimento;
2. che sia riportata la relativa incertezza di misura;
3. che il campione provato sia effettivamente il prodotto commercializzato; quindi il rapporto di prova deve contenere sia la descrizione del prodotto che il nome commerciale;
4. che il laboratorio di prova sia accreditato (il decreto 2 aprile 1998 prevede che le prestazioni legate al risparmio energetico vengano valutate da laboratori accreditati ai sensi delle norme tecniche in vigore);
5. che le condizioni al contorno siano coerenti con quelle previste dalle norme di prova della conduttività termica per materiali isolanti. La norma UNI EN 10456 definisce delle condizioni di riferimento per la misura di conduttività dichiarata per i materiali isolanti che sono: temperatura di riferimento 10°C, UR 50% a 23°C e invecchiamento.
Nel vademecum vengono poi fornite altre check list riferite ai casi specifici che seguono, e che sono tutte consultabili a questo link:
- rapporti di valutazione del lambda λD in base alla UNI EN ISO 10456;
- valutazione prestazione per sistemi termoriflettenti;
- DOP e marcatura CE con norma EN armonizzata;
- DOP e/o marcatura CE volontaria tramite ETA;
- Marcatura CE tramite ETA di sistemi a cappotto.
Inoltre, ANIT consiglia, per i materiali isolanti impiegati in interventi che accedono a detrazioni fiscali, di fare sempre riferimento anche alla nota ENEA sui materiali isolanti.
La rispondenza ai CAM: le verifiche necessarie secondo ANIT
Il Superbonus 110% prevede che debbano essere verificati i CAM per i materiali isolanti utilizzati negli interventi trainanti di isolamento termico dell’involucro. Ma le aziende produttrici non sono obbligate a rilasciare una dichiarazione di rispondenza ai criteri CAM. Pertanto, il professionista dovrebbe rilevarne la conformità in base alla documentazione tecnica che gli viene fornita.Esplora la sezione di Edilportale dedicata ai prodotti conformi ai CAM
CAM, criteri comuni per i materiali isolanti
I CAM nel criterio 2.4.2.9 “Materiali isolanti” riportano le richieste comuni per tutti i materiali isolanti e quelle specifiche per alcune tipologie.Di seguito i criteri validi per tutti i materiali isolanti:
1. non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
2. non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell'ozono superiore a zero;
3. non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
4. se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
5. Se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE)n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i.
ANIT afferma che: "la verifica per questi criteri deve intendersi nel senso che l’appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio e dovrà fornire una dichiarazione firmata dal legale rappresentante della ditta produttrice che attesti la conformità ai requisiti richiesti, che includa l’impegno ad accettare un’ispezione da parte di un organismo di valutazione della conformità volta a verificare la veridicità delle informazioni rese, eventualmente richiesta dalla stazione appaltante nelle modalità indicate nel relativo capitolato."
In merito a questi criteri, ANIT ritiene fondamentale che il tecnico verifichi che la dichiarazione di rispondenza ai CAM contenga:
1. la firma del legale rappresentante;
2. la denominazione del prodotto commerciale proposto;
3. l’indicazione esplicita di tutti i criteri;
4. l’impegno ad accettare un’ispezione da parte di un organismo di valutazione della conformità.
Ai criteri precedentemente citati si aggiunge un sesto criterio che riguarda la verifica di una percentuale di riciclato minima per alcuni materiali isolanti (cellulosa, lana di vetro, lana di roccia, perlite espansa, fibre in poliestere, polistirene espanso, polistirene estruso, poliuretano espanso, agglomerato in poliuretano, agglomerati in gomma, sistemi riflettenti in alluminio).
La percentuale di materia riciclata può essere dimostrata con uno dei metodi di valutazione che è possibile visualizzare a questo link.
In ogni caso, qualunque sia il metodo usato, ANIT consiglia di verificare che nella documentazione:
- sia indicato il nome del prodotto isolante oggetto della certificazione: nome commerciale e/o codifica; in coerenza con il prodotto pubblicizzato/ utilizzato;
- sia indicato il nome del produttore intesi come Denominazione e Ragione Sociale dell’Azienda produttrice/importatrice e Sede Legale e del deposito dell’Azienda produttrice/importatrice;
- sia indicata la data di registrazione (prima emissione);
- sia presente la firma di chi rilascia il certificato;
- sia indicata in modo chiaro la percentuale di contenuto di riciclato (il dato del contenuto di riciclato non è sempre presente nell’ EPD, ma è un parametro aggiunto su richiesta dell’Azienda produttrice, calcolato sempre in base al bilancio di massa definito dalla UNI EN ISO 14021);
- siano indicati i dati identificativi dell’Organismo di certificazione (nome e numero ID dell’Accreditamento per la Certificazione di Prodotto PDR), il nome dell’Ente di accreditamento (come ACCREDIA o altro Ente Unico nazionale riconosciuto ai sensi del Regolamento europeo 765/2008 o oppure facciano parte del circuito del mutuo riconoscimento EA - IAF - ILAC) e il numero ID del certificato.