16/02/2022 - Secondo l’ultimo report realizzato da ENEA (l’agenzia nazionale per l’efficienza energetica), al 31 gennaio di quest’anno, per il Superbonus 110% sono pervenute all’agenzia
107.588 asseverazioni, per un totale degli investimenti di riqualificazione energetica ammessi alla detrazione
pari a oltre 18,3 miliardi di euro. Di questi, il 69,5% risulta essere concluso, ovvero 12,7 miliardi di lavori ammessi a detrazione.
Risultati che hanno portato l’ing.
Domenico Prisinzano di ENEA ad affermare, durante una diretta web di approfondimento tecnico organizzata da
ANIT dal titolo Superbonus 110%: chiarimenti e prospettive al 2025 e tenutasi lo scorso 14 febbraio, che: “
la misura del Superbonus sta riscontrando un successo notevole". Ma ha anche aggiunto che: “u
na misura di questo tipo è straordinaria,
pertanto non può essere strutturale. Per questo il governo ha previsto un termine della misura mettendo dei limiti alle scadenze e differenziando la sua applicazione con una casistica abbastanza complessa”.
Criticità legate alle novità sul Superbonus
Negli ultimi mesi, a motivo delle recenti novità normative, sono sorte delle criticità legate agli aspetti tecnici e quindi all’applicazione del Superbonus.
Recentissimo è il Decreto Prezzi del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che aggiorna i tetti massimi ai prezzi dei materiali e prodotti impiegati per gli interventi di riqualificazione energetica agevolati dal superbonus 110%.
Nel corso del webinar, il presidente ANIT, l’ing.
Valeria Erba, che per l’occasione vestiva i panni dell’host, si è fatta portavoce di molteplici dubbi di natura tecnica che i professionisti riscontrano quando sono coinvolti in “cantieri Superbonus”. Domande sui massimali, sui SAL, sull’APE, sull’involucro ecc.
Incrociando i dati con le richieste che pervengono nella nostra
community di professionisti riportiamo alcune risposte fornite dall’ing, Prisinzano.
Come inserire i dati quando il costo supera il massimale?
A volte può capitare che un intervento costi di più rispetto ai massimali, in questo caso è ben noto che si può portare in detrazione un importo fino al massimale o alla congruità dei costi; ma quando un professionista deve
inserire i dati nel portale ENEA cosa accade?
“
La prima verifica da fare è quella che i costi unitari siano congrui rispetto ai costi massimi unitari; stabilito ciò si utilizza il costo massimo unitario che viene fuori o il costo massimo unitario ammissibile, dopodiché si determina qual è la spesa massima ammissibile. Questa spesa può risultare anche superiore e si può inserire nel portale ENEA, il quale a questo punto automaticamente ammetterà al calcolo della detrazione solo il costo massimo ammissibile.”
Quindi è possibile inserire anche una
fattura più alta, senza la necessità di scorporare la parte rientrante nel massimale e la parte eccedente, poiché il portale calcolerà la detrazione sul massimale.
Isolamento strutture, quale valore di trasmittanza considerare?
“
A prescindere dalla collocazione dell'isolante (esterno, in mezzeria, interno) si deve considerare la trasmittanza complessiva partendo dallo strato interno verso l'esterno”.
Chiarito questo aspetto tecnico, bisogna prestare attenzione, perché potrebbe nascere un problema di verifica dei costi massimi unitari. Se si agisce in mezzeria o esterno ho differenti limiti di spesa.
Qual è il costo massimo da considerare?
“Quello del cappotto esterno; non è possibile considerare l’intervento del cappotto esterno come trainante e quello dell’isolamento in mezzeria come trainato, poiché si sta agendo sulla stessa struttura, sarebbe altrimenti un’elusione.”
Come si identifica un edificio?
Uno dei primi ostacoli da superare è la corretta identificazione dell’edificio. Se per un condominio o una casa singola la difficoltà e quasi nulla, questa aumenta quando sono presenti le cosiddette
unità funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo.
Se ad esempio un edificio, che si sviluppa in verticale, è formato da 4 unità funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo, come va considerato: condominio o 4 unità differenti che possono agire in autonomia?
“
In questo caso è possibile identificare l’edificio sia in un modo che nell’altro, ma con la consapevolezza che agire come condominio può portare vantaggi in termini di tempo, dato che c’è una scadenza più lunga”.
A prescindere dal fattore tempo, l’ing. Prisinzano ha sottolineato l’importanza di considerare sempre
l’essenza edificio-impianto; anche se composto da unità autonome e distinte, in un edificio così composto ci sono le parti comuni e per questo è più efficace agire come intervento condominiale.
Differente è il caso di un
residence fatto di villette monofamiliari dove la parte condominiale è relativa alla gestione e manutenzione degli spazi comuni (verde, illuminazione ecc), mentre dal punto di vista della relazione edificio-impianto, le case sono autonome tra loro. In questo caso si potrebbe agire autonomamente.
L’evento completo è disponibile sul canale YouTube di ANIT.