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Bonus edilizi, le maggiori opportunità di lavoro derivano dal Superbonus energetico

Bonus edilizi, le maggiori opportunità di lavoro derivano dal Superbonus energetico

Il sondaggio di Edilportale: operatori scoraggiati da rimodulazione delle aliquote delle detrazioni, visto di conformità e asseverazione delle congruità delle spese

Vedi Aggiornamento del 21/04/2023
Foto: Andrea De Martin©123RF.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 21/04/2023
22/02/2022 - La normativa sul Superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus e bonus facciate è in continua evoluzione. Da una parte le proroghe e la rimodulazione delle aliquote, entrate in vigore all’inizio dell’anno, dall’altra i tentativi di arginare il fenomeno delle truffe ai danni dello Stato con una serie di misure ancora in fase di definizione.
 
Abbiamo chiesto ai lettori di Edilportale di raccontare come stanno vivendo i cambiamenti della normativa, che impatto stanno registrando sulle proprie attività e cosa si aspettano per il futuro.
 
Quasi il 22% dei rispondenti svolge la professione di ingegnere, circa il 20% la professione di architetto e il 12% quella di geometra. Il 32% si è classificato in “altro”. Hanno risposto, in percentuali minori, anche certificatori energetici, ESCo, fiscalisti e imprese di costruzione.
 
Più della metà dei partecipanti si colloca nella fascia di età 40 - 59 anni. Le risposte equidistribuite tra Nord, Centro e Sud Italia.
 
È il Superbonus a occupare maggiormente i rispondenti. Abbiamo chiesto quali sono i bonus più utilizzati e ogni partecipante ha stilato una classifica. Più della metà (52%) ha messo il Superbonus per l’efficientamento energetico al primo posto. Meno del 10% dei partecipanti ha indicato al primo posto il Superbonus per i lavori antisismici. L’agevolazione meno utilizzata è il sismabonus, collocato all’ultimo posto dal 29% dei rispondenti.

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Abbiamo chiesto di commentare l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese. Il 36% ha risposto che l’esclusione degli interventi di edilizia libera e dei lavori di importo fino a 10mila euro è una misura inefficace e troppo limitata, mentre per il 42% dei rispondenti dovrebbe essere estesa ai lavori di importo fino a 20mila euro.

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In generale, l’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese non è stato accolto con favore. Abbiamo proposto una serie di affermazioni e i partecipanti hanno indicato in che misura le condividono. I rispondenti pensano che danneggerà imprese e professionisti (61%), sta scoraggiando gli investimenti (41%),  non sarà risolutivo e le frodi continueranno (41%), creerà un danno al Bilancio dello Stato (41%), favorirà la trasparenza (30%), aumenterà le opportunità di guadagno (9%).
 
Il bonus facciate esce sconfitto dal sondaggio. Più della metà dei rispondenti (58%) ritiene che l’abbassamento dell’aliquota di detrazione dal 90% al 60% rende la detrazione inutile e poco attraente.
 
Non piace neanche la rimodulazione del Superbonus. Anche in questo caso, i rispondenti hanno dichiarato quanto condividono le affermazioni sottoposte. Il 72% pensa che manca una visione di insieme sulla qualità dell’abitare e della sicurezza, il 65% che i vincoli per lo sconto in fattura e la cessione del credito renderanno vane le proroghe, il 59% che i limiti per le unità immobiliari unifamiliari danneggerà il mercato.

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Un discorso a parte merita la domanda sul limite di un passaggio per la cessione del credito. Il decreto approvato venerdì scorso in Consiglio dei Ministri ha cambiato le carte in tavola e i passaggi aumenteranno a 3, ma saranno introdotti altri strumenti di controllo e anche sanzioni più pesanti per i professionisti. Nell’82% dei casi, i rispondenti sono stati d’accordo nel pensare che il limite di un passaggio avrebbe danneggiato le piccole e medie imprese e nell’80% dei casi che avrebbe scoraggiato gli investitori poco convinti.
 
Non suscita abbastanza interesse l’introduzione del nuovo bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Solo il 17% dei rispondenti pensa che darà nuove opportunità. Il 55% dei partecipanti ha risposto che non decollerà a causa dei limiti alla cessione del credito. Anche in questo caso, però, l’allentamento dei limiti (con l’introduzione dei 3 passaggi) potrebbe portare i partecipanti a fare considerazioni diverse.
 

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