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Posa removibile dei pavimenti, cos’è e come funziona
FOCUS
Posa removibile dei pavimenti, cos’è e come funziona
È simile ad una tradizionale posa a colla ma il rivestimento non viene incollato direttamente al supporto bensì ad una membrana
07/03/2022 - Temporaneo è un concetto presente in architettura: si definisce costruzione temporanea un'opera fatta per durare un determinato intervallo di tempo o per modificarsi nel tempo.
Ad esempio, in un palazzo di valore storico adibito momentaneamente a spazio espositivo o showroom, è richiesto di salvaguardare il pavimento preesistente oppure, in occasione di un evento temporaneo, come una fiera o un'esposizione, serve dare un nuovo look all'ambiente per poi ripristinarlo.
In questi casi le strade percorreribili sono due:
1) usare pavimenti autoposanti;
2) ricorrere ad una posa removibile per pavimenti.
I pavimenti autoposanti non hanno bisogno di colla e stuccatura per le fughe, si appoggiano semplicemente al supporto, sono immediatamente calpestabili e totalmente reversibili.
In commercio ci sono diverse tipologie di pavimenti autoposanti, che a loro volta rispondono a varie esigenze di posa e contestualizzazione, come:
- pavimenti autoposanti in plastica, PVC;
- pavimenti autoposanti in vinile, LVT;
- pavimenti autoposanti in ceramica;
- pavimenti autoposanti in metallo.
Cos’è, invece, una posa removibile dei pavimenti?
In primo luogo, come per i pavimenti autoposanti, anche la posa removibile dei pavimenti consente di rimuovere all'indomani il pavimento, salvaguardando il supporto sottostante senza lasciare danni o residui.
La posa removibile dei pavimenti assomiglia molto ad una tradizionale posa a colla, con la differenza che il rivestimento non viene incollato direttamente al supporto (pavimentazione preesistente o massetto) ma ad una membrana. Questa membrana è una guaina in tessuto non tessuto sintetico, che per altre finalità è usata anche come membrana antifrattura (desolarizzante).
Nella posa removibile possono essere usati rivestimenti in ceramica o materiale lapideo, di vario formato e spessore, che vengono stuccati come in una posa standard.
La stratigrafia di una posa removibile sarà così composta:
- pavimento;
- colla;
- guaina;
- supporto.
Il sottofondo può essere un massetto cementizio e riscaldante. Nel caso in cui il sottofondo sia una pavimentazione preesistente (costituita da truciolare, parquet, PVC, linoleum, ceramica, materiale lapideo) questa deve essere incollata al massetto e non con posa galleggiante.
Grazie a questa tipologia di posa:
- il pavimento è immediatamente pedonabile;
- gli spessori sono minimi;
- è garantita un’alta resistenza al calpestio o al passaggio di sedie a rotelle;
- la membrana crea anche insonorizzazione al calpestio.
Ad esempio, in un palazzo di valore storico adibito momentaneamente a spazio espositivo o showroom, è richiesto di salvaguardare il pavimento preesistente oppure, in occasione di un evento temporaneo, come una fiera o un'esposizione, serve dare un nuovo look all'ambiente per poi ripristinarlo.
In questi casi le strade percorreribili sono due:
1) usare pavimenti autoposanti;
2) ricorrere ad una posa removibile per pavimenti.
I pavimenti autoposanti non hanno bisogno di colla e stuccatura per le fughe, si appoggiano semplicemente al supporto, sono immediatamente calpestabili e totalmente reversibili.
In commercio ci sono diverse tipologie di pavimenti autoposanti, che a loro volta rispondono a varie esigenze di posa e contestualizzazione, come:
- pavimenti autoposanti in plastica, PVC;
- pavimenti autoposanti in vinile, LVT;
- pavimenti autoposanti in ceramica;
- pavimenti autoposanti in metallo.
Cos’è, invece, una posa removibile dei pavimenti?
In primo luogo, come per i pavimenti autoposanti, anche la posa removibile dei pavimenti consente di rimuovere all'indomani il pavimento, salvaguardando il supporto sottostante senza lasciare danni o residui.
La posa removibile dei pavimenti assomiglia molto ad una tradizionale posa a colla, con la differenza che il rivestimento non viene incollato direttamente al supporto (pavimentazione preesistente o massetto) ma ad una membrana. Questa membrana è una guaina in tessuto non tessuto sintetico, che per altre finalità è usata anche come membrana antifrattura (desolarizzante).
Nella posa removibile possono essere usati rivestimenti in ceramica o materiale lapideo, di vario formato e spessore, che vengono stuccati come in una posa standard.
La stratigrafia di una posa removibile sarà così composta:
- pavimento;
- colla;
- guaina;
- supporto.
Posa removibile: le caratteristiche del sottofondo
I sottofondi per la posa removibile devono essere planari, portanti, puliti e compatibili. Vanno eliminate le parti superficiali che potrebbero compromettere l’adesione della guaina.Il sottofondo può essere un massetto cementizio e riscaldante. Nel caso in cui il sottofondo sia una pavimentazione preesistente (costituita da truciolare, parquet, PVC, linoleum, ceramica, materiale lapideo) questa deve essere incollata al massetto e non con posa galleggiante.
Posa removibile, vantaggi e caratteristiche
Nella posa removibile si gode anche di un altro enorme vantaggio, quello di collocare liberamente i giunti di dilatazione nel nuovo manto ceramico in corrispondenza delle fughe del nuovo rivestimento. Questo avviene perché, come detto in precedenza, la membrana utilizzata nella posa removibile è anche desolidarizzante. Soltanto in presenza di un giunto strutturale la posa della membrana va interrotta prima del giunto e ripresa dopo lo stesso. Questo tipo di giunto va riportato in superficie in esatta corrispondenza.Grazie a questa tipologia di posa:
- il pavimento è immediatamente pedonabile;
- gli spessori sono minimi;
- è garantita un’alta resistenza al calpestio o al passaggio di sedie a rotelle;
- la membrana crea anche insonorizzazione al calpestio.