
Caro materiali, per Ance potrebbe far fallire il PNRR
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LAVORI PUBBLICI
Caro materiali, per Ance potrebbe far fallire il PNRR
La filiera delle costruzioni chiede un meccanismo compensatorio obbligatorio e una clausola automatica di revisione dei prezzi
Aggiornato al 14/03/2022

di Paola Mammarella
Aggiornato al
11/03/2022 - La partita del PNRR non si gioca solo sulla velocità di realizzazione delle opere, ma anche sui rincari delle materie prime. Il caro materiali sta mettendo in crisi molte imprese e gli addetti ai lavori stanno chiedendo interventi urgenti.
L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha denunciato che con i costi alle stelle e i materiali introvabili, i cantieri del PNRR rischiano di fermarsi.
La filiera delle costruzioni, di cui Ance è membro, ha chiesto interventi urgenti sul fronte della normativa, modificando l’articolo 29 del Decreto Sostegni ter, con misure più incisive per la compensazione dell’aumento dei costi e la revisione dei prezzi.
Il tema del caro materiali è entrato anche nel ddl delega per la riforma del Codice Appalti, in cui sarà inserito un sistema obbligatorio di revisione dei prezzi.
Secondo Buia, la situazione è peggiorata ulteriormente dal rialzo di gas e carburante, che sta mettendo in difficoltà i trasporti e le consegne. “Se non si interviene - sostiene Buia - le imprese saranno costrette a fermarsi e chiudere i cantieri”.
“E’ chiaro a tutti - conclude - che in assenza di contromisure necessarie come l’adeguamento automatico dei prezzi ai valori correnti per tutte le stazioni appaltanti e misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere che gli sono state commissionate e che di questo passo del Pnrr non resterà che la carta”.
Il Decreto Sostegni ter è al momento all’esame della Commissione Bilancio del Senato per la conversione in legge. La filiera delle costruzioni chieda che nel testo sia inserito “un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023”.
Per non bloccare le opere già in corso, secondo la filiera delle costruzioni, occorre poi garantire che l’aggiornamento dei prezzari avvenga sulla base dei valori di mercato. “È infatti inaccettabile - scrive la filiera in una nota - mandare in gara opere sottocosto, compromettendo la possibilità di partecipazione alle imprese più serie e qualificate e la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti”.
Oltre alle iniziative urgenti, la filiera delle costruzioni propone modifiche a regime: l’individuazione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze Ue e Banca mondiale con aggiornamenti dei contratti a rialzo e a ribasso in funzione dell'andamento effettivo dei costi dei materiali.
Il Decreto Sostegni ter dovrebbe quindi tamponare la situazione di emergenza creatasi. Sarà poi il Codice Appalti a definire le regole, da utilizzare a regime, per consentire al mercato di rispondere in tempi rapidi ad eventuali variazioni dei prezzi future, evitando il verificarsi di una nuova impasse.
*Ance, Alleanza delle cooperative - Legacoop produzione e servizi, Confcooperative lavoro e servizi, Agci-Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Assistal, Claai, Cna Costruzioni, Confapi Aniem, Fiae Casartigiani, Oice, Ucsi
L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha denunciato che con i costi alle stelle e i materiali introvabili, i cantieri del PNRR rischiano di fermarsi.
La filiera delle costruzioni, di cui Ance è membro, ha chiesto interventi urgenti sul fronte della normativa, modificando l’articolo 29 del Decreto Sostegni ter, con misure più incisive per la compensazione dell’aumento dei costi e la revisione dei prezzi.
Il tema del caro materiali è entrato anche nel ddl delega per la riforma del Codice Appalti, in cui sarà inserito un sistema obbligatorio di revisione dei prezzi.
Rincaro dei materiali, Ance: ‘così il PNRR fallisce’
Il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, lamenta che negli ultimi giorni i prezzi dei materiali di costruzione, che già erano pressoché raddoppiati nell’ultimo anno, sono ulteriormente schizzati. In particolare, risultano ormai praticamente irreperibili se non a costi insostenibili bitume, acciaio e alluminio.Secondo Buia, la situazione è peggiorata ulteriormente dal rialzo di gas e carburante, che sta mettendo in difficoltà i trasporti e le consegne. “Se non si interviene - sostiene Buia - le imprese saranno costrette a fermarsi e chiudere i cantieri”.
“E’ chiaro a tutti - conclude - che in assenza di contromisure necessarie come l’adeguamento automatico dei prezzi ai valori correnti per tutte le stazioni appaltanti e misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere che gli sono state commissionate e che di questo passo del Pnrr non resterà che la carta”.
Caro materiali, filiera delle Costruzioni: correttivi urgenti al Sostegni ter
La filiera delle costruzioni* chiede quindi che sia modificato urgentemente l’articolo 29 del Decreto Sostegni ter (DL 4/2022). La norma contiene misure urgenti in materia di contratti pubblici, che secondo la filiera delle costruzioni dovrebbero essere riviste per diventare più incisive.Il Decreto Sostegni ter è al momento all’esame della Commissione Bilancio del Senato per la conversione in legge. La filiera delle costruzioni chieda che nel testo sia inserito “un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023”.
Per non bloccare le opere già in corso, secondo la filiera delle costruzioni, occorre poi garantire che l’aggiornamento dei prezzari avvenga sulla base dei valori di mercato. “È infatti inaccettabile - scrive la filiera in una nota - mandare in gara opere sottocosto, compromettendo la possibilità di partecipazione alle imprese più serie e qualificate e la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti”.
Oltre alle iniziative urgenti, la filiera delle costruzioni propone modifiche a regime: l’individuazione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze Ue e Banca mondiale con aggiornamenti dei contratti a rialzo e a ribasso in funzione dell'andamento effettivo dei costi dei materiali.
Caro materiali nel nuovo Codice Appalti
La gravità dell’impatto causato dai rincari delle materie prime è stata colta da tutte le forze politiche che, in Senato, durante l’approvazione del disegno di legge delega per la riforma del Codice Appalti, sono state concordi nell’introdurre un sistema obbligatorio di revisione dei prezzi. Il sistema potrà essere attivato al verificarsi di situazioni impreviste, eccezionali e oggettive.Il Decreto Sostegni ter dovrebbe quindi tamponare la situazione di emergenza creatasi. Sarà poi il Codice Appalti a definire le regole, da utilizzare a regime, per consentire al mercato di rispondere in tempi rapidi ad eventuali variazioni dei prezzi future, evitando il verificarsi di una nuova impasse.
*Ance, Alleanza delle cooperative - Legacoop produzione e servizi, Confcooperative lavoro e servizi, Agci-Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Assistal, Claai, Cna Costruzioni, Confapi Aniem, Fiae Casartigiani, Oice, Ucsi
Norme correlate
Legge dello Stato 21/06/2022 n.78
Delega al Governo in materia di contratti pubblici
Decreto Legge 27/01/2022 n.4
Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonchè per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico (Decreto Sostegni ter)
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