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Rincaro materiali ed energia, alle imprese un anticipo del 50% delle compensazioni

Rincaro materiali ed energia, alle imprese un anticipo del 50% delle compensazioni

Il Governo rifinanzia il Fondo con 320 milioni di euro. Saltata la norma che consentiva di sospendere gli appalti; ANCE: ‘non siamo in grado di tenere i cantieri aperti’

Vedi Aggiornamento del 18/09/2023
Rincaro materiali ed energia, alle imprese un anticipo del 50% delle compensazioni
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 18/09/2023
22/03/2022 - Per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, carburanti e prodotti energetici, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) potrà riconoscere un’anticipazione pari al 50% dell’importo richiesto dalle imprese al Fondo per l’adeguamento dei prezzi, fino ad un massimo del 50% del Fondo stesso.
 
Lo prevede il decreto-legge ‘Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina’ pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici, il Mims potrà riconoscere un’anticipazione pari al 50% dell’importo richiesto dalle imprese al Fondo per l’adeguamento dei prezzi.
 
Tali anticipazioni potranno essere riconosciute nelle more dell’attività istruttoria relativa alle istanze di compensazione e non potranno, nel complesso, superare il 50% del Fondo stesso. Alla misura sono assegnati 320 milioni di euro.
 

Dal Decreto-legge pubblicato in Gazzetta è scomparsa l'altra misura decisa nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, che prevedeva la sospensione o la proroga di un appalto pubblico qualora si verificassero aumenti dei prezzi.
 

ANCE: ‘non siamo in grado di tenere i cantieri aperti’

“Inconcepibile il dietrofront del Governo”, dichiara il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, di fronte alla decisione inaspettata di eliminare dall’ultimo decreto energia la norma che dava alle imprese la possibilità di prorogare o sospendere i lavori per i rincari insostenibili delle materie prime.
 
“Quella norma, che peraltro concedeva solo una tregua senza individuare una soluzione duratura, era l’unico strumento a disposizione delle imprese per non abbandonare del tutto i cantieri, vista l’impossibilità di proseguire i lavori con i costi attuali e la scarsità di materiali”.
 
“Mi chiedo come si possa pensare ora di portare a termine le opere in corso e come si potranno iniziare i nuovi lavori già previsti: così si sta buttando a mare il PNRR, senza nemmeno provare a salvarlo”, aggiunge Buia.
 
“Non si capisce perché gli altri Paesi in Europa hanno affrontato subito con tempestività ed efficacia questa emergenza prezzi, che già da mesi sta crescendo a livello internazionale, emanando norme che consentono erogazioni immediate e da noi sia impossibile - spiega il Presidente Ance -. Le imprese stanno ancora aspettando di ricevere i fondi stanziati per il primo semestre 2021, quando i costi delle materie prime erano la metà di quelli di adesso”.
 
Secondo il Presidente dei costruttori, occorre agire subito con la stessa efficacia con la quale si è intervenuti sul caro energia. “Ci vogliono risorse importanti che vanno stanziate subito e tempi più lunghi per la realizzazione delle opere, altrimenti salta tutto. Non siamo noi che lo diciamo è la realtà delle cose”.
 
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