Network
Pubblica i tuoi prodotti
Ristrutturazione, il bonus non si trasferisce al secondo erede

Ristrutturazione, il bonus non si trasferisce al secondo erede

Agenzia delle Entrate: in caso di decesso del primo erede, le quote residue non si trasferiscono al successivo

Vedi Aggiornamento del 20/02/2024
Foto: Vyacheslav Volkov © 123rf.com
Foto: Vyacheslav Volkov © 123rf.com
di Rossella Calabrese
04/04/2022 - Per un intervento di ristrutturazione realizzato nel 2017, un contribuente ha usufruito soltanto di 2 delle 10 rate di detrazione previste, poiché a dicembre del 2019 è deceduto. La moglie, unica erede a detenere l’immobile avuto in successione, ha potuto usufruire di altre 2 rate, dato che è deceduta a fine 2021.
 
A questo punto, il figlio chiede all’Agenzia delle Entrate se può continuare, a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi, a richiedere le 6 restanti rate, anche se non utilizzerà l’immobile ereditato come abitazione principale.
 
La risposta dell’Agenzia è negativa ed è supportata dalla Risposta ad un interpello su un caso analogo presentato nel 2021: “in caso di decesso dell’erede che ha acquisito le quote di detrazione non fruite dal de cuius che ha sostenuto le spese agevolabili, le quote residue non si trasferiscono al successivo erede”.
 
In sintesi, secondo l’Agenzia, con il decesso dell’erede che per primo era subentrato nel diritto alla detrazione, si interrompe il passaggio dell’agevolazione all’erede successivo, a prescindere dal fatto che quest’ultimo utilizzi l’immobile acquisito per successione ad abitazione principale.
 
La stessa cosa accade, del resto, in caso di vendita o donazione da parte dell’erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene: le quote residue della detrazione da questi non fruite non si trasferiscono all’acquirente o al donatario.
 
Le più lette