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Efficienza energetica, nel 2021 cresce la qualità degli immobili nelle compravendite

Efficienza energetica, nel 2021 cresce la qualità degli immobili nelle compravendite

L’acquisto di nuove costruzioni in classe A1 si attesta al 30%, ma gli obiettivi al 2030 sono ancora lontani. I dati del rapporto annuale Enea, I-Com e Fiaip

Vedi Aggiornamento del 06/03/2024
Foto: Andreas Schindl ©123RF.com
Foto: Andreas Schindl ©123RF.com
di Paola Mammarella
06/05/2022 - Nel 2021, il 30% degli acquisti immobiliari ha riguardato nuove costruzioni in classe A1. Segno che c’è una maggiore propensione all’acquisto di case efficienti e poco energivore, anche se gli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2030 sono lontani.
 
Questi, in sintesi, alcuni dei dati emersi dal monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, condotto in collaborazione da Enea, Istituto per la Competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (Fiaip). L’indagine ha riguardato 600 agenti immobiliari professionali Fiaip ed è stata presentata ieri a Roma presso la sede dell'Associazione Stampa Estera.
 

Compravendite, nel 2021 gli effetti del Superbonus

Il monitoraggio mostra che nel 2021 le compravendite sono aumentate del 34%. C’è stato inoltre un incremento delle ristrutturazioni e, secondo gli agenti immobiliari Fiaip, sono evidenti i primi impatti sul mercato del Superbonus.
 
Lo studio rileva come nel 2021 la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G sia ancora la più diffusa. Nello stesso anno, però, il Superbonus ha trovato concreta applicazione.
 
A fronte della prevalenza di transazioni di edifici collocati nelle classi energetiche più basse, il monitoraggio evidenzia come nelle zone di estrema periferia gli immobili compravenduti appartengano per quasi l’80% alle classi energetiche meno performanti (E, F e G), mentre nelle zone di pregio la percentuale di immobili nelle prime classi energetiche (A e B) è al 36%.
 
Il rapporto annuale Fiaip - ENEA - I-Com evidenzia l’esistenza di un potenziale di efficientamento molto elevato per gli edifici da ristrutturare, tuttora in larga parte energeticamente inefficienti (90% delle transazioni immobiliari nelle ultime tre classi energetiche). Se da una parte il dato degli immobili nuovi si attesta su un valore molto elevato (77%, sostanzialmente costante negli ultimi quattro anni), gli immobili ristrutturati stanno recuperando la caduta registrata tra il 2019 e il 2020, dopo la netta crescita del triennio 2017-2019, attestandosi al 32% nel 2021.
 
Nel 2020, per le nuove esigenze messe in luce dalla pandemia, gli acquirenti di abitazioni hanno dato priorità ai maggiori spazi interni ed esterni rispetto all’efficienza energetica e alla sicurezza sismica.
 


Efficienza energetica, acquirenti consapevoli

Secondo gli agenti immobiliari, gli acquirenti hanno una sufficiente consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica, mentre solamente il 22% ha una consapevolezza poco adeguata (20%) o insufficiente (2%).
 
Tra le caratteristiche connesse alla qualità energetica dell’immobile, gli acquirenti sono più sensibili alla presenza di impianti di climatizzazione ad alta efficienza (23,3%), a un buon isolamento termico delle strutture (21%) e degli infissi (20,9%) e a impianti di generazione a fonti rinnovabili (17,6%).
 

Efficienza energetica e settore finanziario

Dall’analisi emerge che il settore finanziario, nella percezione degli agenti immobiliari professionali, non riflette adeguatamente il valore aggiunto associato all'efficienza energetica degli immobili.
 
Secondo il monitoraggio, gli istituti finanziari hanno un atteggiamento precauzionale rispetto ai rischi di frode o insolvenza e spesso sono condizionati dalla mancanza di competenze adeguate nella valutazione di progetti di efficienza energetica che spingono ad escludere i risparmi energetici tra gli elementi di garanzia del prestito.
 


Efficienza energetica, non ancora assorbito il driver del Superbonus

Secondo gli enti che hanno partecipato al monitoraggio, il mercato immobiliare sta rispondendo alle misure per l’efficientamento energetico degli edifici e sta crescendo la sensibilità alla sostenibilità tra gli acquirenti, ma gli effetti delle misure devono ancora spiegare tutto il loro potenziale.
 
Secondo Franco D’Amore, Vicepresidente I-Com, la quota di immobili ristrutturati e compravenduti che ricadono nelle prime classi energetiche rimane inchiodata a una percentuale che supera di poco il 30%. Un percentuale troppo bassa e che indica ancora come spesso nelle ristrutturazioni edilizie si sprechi una importante finestra di opportunità per riqualificare anche dal punto di vista energetico un immobile. La situazione potrebbe cambiare il prossimo anno quando, a detta di D’Amore, saranno evidenti gli effetti dell’aumento del costo dell’energia.
 
Per Ilaria Bertini, Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica ENEA, nonostante la maggiore consapevolezza degli acquirenti, è è necessario continuare a lavorare affinché la qualità energetica degli edifici divenga un driver determinante nelle scelte di compravendita immobiliare e perché il mercato rifletta adeguatamente il valore aggiunto associato all’efficienza energetica. A suo avviso, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico al 2030 e per la completa decarbonizzazione del settore edilizio nel 2050, oltre al Superbonus, saranno necesarie altre misure strutturali.
 
Secondo Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip, per agevolare il processo di transizione energetica immobiliare e rispettare gli ambiziosi obiettivi comunitari del 2030 e del 2050, considerato che l’80% del patrimonio immobiliare si colloca ancora nelle ultime tre classi energetiche - continua Baccarini - è necessario consolidare politiche governative attive orientate a rendere strutturali tutti i bonus fiscali, estendere il Superbonus 110% all’intero patrimonio immobiliare, e agevolarne l’accesso eliminando i limiti attuali per la cessione del credito ponendo fine, in tal modo, alla confusione generata dai continui interventi normativi.
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