14/06/2022 - Negli ultimi anni, la
progettazione, nelle sue diverse declinazioni, strutturale, architettonica, impiantistica, paesaggistica ecc., è stata oggetto di una rivoluzionaria trasformazione negli approcci e strumenti operativi, che ha portato a un
profondo cambio di visuale nel modo stesso di concepire l’opera edile e le sue diverse
fasi di realizzazione e gestione.
Tutto è iniziato circa trent’anni fa con l’introduzione della
progettazione assistita bidimensionale (2D) che ha segnato l’inizio di questo inarrestabile cambiamento; si è poi passati alla progettazione assistita
tridimensionale con i 3D e poi alla
modellazione parametrica per oggetti, prima quantitativa e poi qualitativa.
Culmine di questo percorso è stato il BIM, acronimo di
Building Information Modeling .
Un approccio alla realizzazione e gestione di un’opera del tutto nuovo: “in cui progetto architettonico, strutturale, impiantistico, caratteristiche e proprietà di materiali, componenti e sistemi, pianificazione delle fasi di realizzazione, tempistiche e costi di esecuzione, opere di manutenzione, vengono considerati in maniera organica come parte di un unico processo che
considera l’intero ciclo di vita del manufatto, al fine di prevenire e ridurre le possibilità di errore e ottimizzare i processi di esecuzione, verifica e controllo, minimizzare gli impatti e le pressioni ambientali.”
Il BIM al servizio della sostenibilità
A livello globale, la
sostenibilità e in particolare la
possibilità di misurarla, è vista come l’unica strada possibile per raggiungere gli obiettivi di una distribuzione equa di risorse e di possibilità per tutti.
Questo trend ha coinvolto anche il settore delle costruzioni, tanto da
cambiare lo scenario: dal punto di vista dell’offerta stanno assumendo rilievo aree e ambiti di mercato caratterizzati da un elevato tasso di innovazione e risparmio energetico.
Si parla di
bioarchitettura,
architettura sostenibile,
edifici Nzeb; tutta la linea delle certificazioni sostenibili come
LEED e BREAM sta diventando sempre più preponderante.
Grazie all’applicazione dei
principi di economia circolare al settore delle costruzioni, si stanno diffondendo concetti legati alla
durabilità dei prodotti e alla loro vocazione ad essere
riutilizzati, alla
riduzione dei consumi energetici e all'impiego di
fonti di energia alternativa.
A livello progettuale cresce l’esigenza di una metodologia capace di integrare la dimensione della sostenibilità con i tradizionali processi di progettazione BIM. La risposta non tarda ad arrivare ed ecco che si inizia a parlare di
Green BIM.
Sintetizzabile con un’espressione matematica, il Green BIM si ottiene quando i criteri che sono alla base della progettazione sostenibile si integrano con l'approccio della metodologia BIM:
Green Building+BIM = Green BIM
Come funziona il Green BIM
Attraverso l’ausilio di
piattaforme collaborative BIM, professionisti afferenti a diverse discipline si interfacciano e valutano possibili scenari, con l’obiettivo di individuare la soluzione progettuale più sostenibile sotto il profilo energetico, economico, ambientale, e così via.
Ci sono varie piattaforme che possono interagire con il BIM: ad esempio, con i
sistemi GIS (Geographic Information System)
uniti al BIM è possibile fare un’analisi del territorio nel suo insieme.
Il GIS è un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti da dati geografici.
Grazie a questa interazione, la
piattaforma Green BIM permette di analizzare le soluzioni di masterplan e la distribuzione ottimale dei volumi sulla base di principi del comfort interno ed esterno.
L’approccio Green BIM terrà conto di fattori che sono richiesti e valutati in fase di definizione architettonica per il conseguimento delle certificazioni di sostenibilità, come:
- esposizione solare;
- luce solare;
- esposizione al rumore;
- panoramicità e vedute;
- esposizione al vento;
- microclima urbano;
- aree esterne:
- ecc.
Altro esempio è l’unione tra
BIM e software di calcolo dedicati all'analisi energetica. Essa
da vita alla modellazione energetica
Building Energy Modeling (BEM). Attraverso specifici modelli di calcolo e simulazioni basate su dati parametrici si è in grado, già nella fase progettuale, di stimare il fabbisogno energetico degli edifici dalla loro realizzazione all’esercizio.
A partire dalla base di dati utilizzati per la creazione del modello Bim è possibile arrivare a una rappresentazione virtuale del comportamento energetico dell’edificio.
Un'alta possibilità è quella di far comunicare il BIM anche con strumenti per l’analisi dell'impatto ambientale del ciclo di vita dell’edificio, come la metodologia
Life Cycle Assessment, LCA (valutazione del ciclo di vita dell’edificio). In questo modo fin da subito è possibile includere nel modello BIM informazioni relative alla tipologia dei materiali e le loro proprietà e il loro impatto ambientale.
In sintesi è grazie all’
approccio di tipo integrato, in grado di supportare le interazioni tra i diversi fattori e discipline, che il Green BIM è in grado di dedurre
informazioni relative alla sostenibilità del progetto.