30/06/2022 - Il Superbonus è in crisi per la particolare congiuntura economica, che causa ritardi e prezzi alti, e per il blocco registrato nel meccanismo della cessione dei crediti.
Abbiamo sottoposto ai lettori di Edilportale un sondaggio per capire in che modo la situazione attuale sta influendo sull’attività lavorativa e quali soluzioni proporrebbero per sbloccare l’impasse.
Al sondaggio hanno partecipato circa 1350 persone. Il 22% rappresenta le imprese di costruzione, il 20% architetti, il 18% ingegneri e il 14% geometri. In misura molto inferiore, hanno partecipato anche certificatori energetici, Esco, commercialisti e consulenti.
Circa il 44% dei partecipanti al sondaggio opera al Nord Italia, il 26% al Centro e il 30% al Sud e nelle Isole.
A creare le maggiori opportunità di lavoro (
86%) è il
Superbonus per la riqualificazione energetica degli edifici. Seguono il
sismabonus 110% (36%) e il bonus ristrutturazioni (29%). Lavora con l’ecobonus tradizionale il 12% dei rispondenti, mentre il bonus facciate e il sismabonus tradizionale sono del tutto residuali (rispettivamente 7% e 2%).
Sia le imprese sia i professionisti stanno riscontrando una serie di
problemi con i clienti: il 70% teme di non completare in tempo i lavori e, quindi, di perdere le agevolazioni. Il 55% dichiara di aver ricevuto
troppe richieste di sconto in fattura, mentre il 14% deve fare i conti con la presenza di abusi edilizi negli edifici su cui devono essere realizzati i lavori.
I problemi vengono riscontrati anche sul fronte dei
fornitori. Il 63% dei rispondenti lamenta
prezzi troppo alti, il 42% tempi di consegna dei materiali incerti, il 33% tempi di consegna troppo lunghi e il 24% l’indisponibilità dei materiali necessari.
La difficoltà maggiore si registra nel meccanismo della
cessione del credito: oltre il 95% dei rispondenti dichiara che né le banche né i fornitori accettano più i crediti; inoltre, secondo il 33% dei partecipanti, vengono chiesti interessi troppo alti per le operazioni di cessione del credito.
Abbiamo dato ai partecipanti la possibilità di spiegare quali altri problemi stanno riscontrando. In generale, gli operatori lamentano troppa burocrazia, proposte di rinegoziazione unilaterale dei contratti, tempi lunghi per accreditarsi sulle piattaforme delle banche e concludere le pratiche.
Stabilizzazione degli incentivi e sblocco delle cessioni sono le soluzioni proposte dai partecipanti al sondaggio. Il 72% dei rispondenti sarebbe d’accordo nel rendere il
Superbonus a tempo indeterminato. Il 78% vorrebbe che le banche fossero libere di cedere il credito a tutte le imprese, senza limiti di dimensioni. Il 65% è d’accordo con la cessione dei crediti illimitata, mentre il 54% vorrebbe tornare alla cessione del credito frazionata.