L’unica certezza è la dotazione finanziaria, pari a 3 milioni di euro, ma ancora non si conosce a quanto ammonterà la percentuale del credito di imposta.
Sistemi di accumulo, il credito di imposta
La Legge di Bilancio per il 2022 ha stanziato 3 milioni di euro per il riconoscimento di un credito di imposta a favore delle persone fisiche che, nel 2022, sostengono spese per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia, collegati a impianti di produzione dell’elettricità alimentati da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili.Il credito di imposta è riconosciuto anche se il sistema di accumulo viene installato su un impianto già esistente, che beneficia degli incentivi previsti dall’articolo 25-bis del DL 91/2014, cioè delle agevolazioni per lo scambio sul posto.
Fino all’approvazione della Legge di Bilancio per il 2022, l’installazione dei sistemi di accumulo su impianti già funzionanti e incentivati non dava diritto ad alcun bonus.
Dal nuovo incentivo restano fuori gli impianti incentivati con il Conto Energia, che è regolato da norme diverse dal DL 91/2014.
Sistemi di accumulo, ignota l’entità del credito di imposta
Entro il 16 settembre 2022 (90 giorni dall’entrata in vigore del DM 6 maggio 2022), l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione lo schema della domanda, che gli interessati dovranno compilare e trasmettere online, e indicherà la scadenza per la presentazione delle richieste.L’Agenzia delle Entrate, dopo aver esaminato tutte le domande, determinerà la percentuale della spesa riconosciuta come credito d’imposta, sulla base del rapporto tra l’ammontare complessivo stanziato nella legge di bilancio e la somma di tutte le spese agevolabili indicate nelle domande. La percentuale della spesa riconosciuta a ciascun soggetto richiedente, a titolo di credito d’imposta, sarà resa nota con un secondo provvedimento dell’Agenzia.
I beneficiari potranno utilizzare il credito riconosciuto in compensazione delle imposte dovute, indicandolo nella dichiarazione dei redditi. Nel caso i cui, per problemi di capienza fiscale, il beneficiario non riesca ad utilizzare tutto il credito di imposta in compensazione, potrà usare la parte restante nei periodi di imposta successivi.
La nuova misura può essere letta in modo duplice. È vero che si introduce un nuovo incentivo, ma le risorse disponibili, e il numero indefinito di domande che sarà presentato, può lasciare ipotizzare che le percentuali di credito di imposta non saranno elevate.
D’altro canto, la possibilità di utilizzare il credito di imposta in più anni, darà la possibilità di assorbire l’investimento anche alle persone fisiche con redditi bassi.