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Ponti e viadotti, ripartiti 1,4 miliardi per sicurezza e nuove infrastrutture

Ponti e viadotti, ripartiti 1,4 miliardi per sicurezza e nuove infrastrutture

Le risorse finanzieranno anche la progettazione degli interventi e la realizzazione di ciclovie e aree pedonali

Vedi Aggiornamento del 17/05/2023
Foto: Giorgio Perich©123RF.com
Foto: Giorgio Perich©123RF.com
di Paola Mammarella
19/07/2022 - Mettere in sicurezza i ponti e i viadotti esistenti e realizzarne di nuovi per sostituire quelli insicuri, con un’attenzione anche alla mobilità dolce. Con questo obiettivo, il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) ha ripartito 1,4 miliardi di euro tra Province e Città Metropolitane.
 
La ripartizione è avvenuta secondo i criteri individuati dal DM 5 maggio 2022, pubblicato in Gazzetta. Le risorse sono state stanziate dalla Legge di Bilancio per il 2022 e distribuite in un arco temporale fino al 2029: 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029. 
 
La misura ricalca quella avviata a fine 2020, con una dotazione di risorse ripartite a luglio 2021.
 

Ponti e viadotti, la ripartizione delle risorse

La ripartizione delle risorse è avvenuta secondo 3 criteri: consistenza della rete viaria, parco circolante mezzi e vulnerabilità ai fenomeni naturali.
 
Il calcolo ha attribuito un peso del 50% ai rischi connessi ai fenomeni naturali, come ad esempio l’esposizione al rischio sismico o di frane e alluvioni.
 


Ponti e viadotti, utilizzo delle risorse

Le risorse, oltre agli interventi di messa in sicurezza dei ponti e dei viadotti esistenti o di costruzione ex-novo di altre infrastrutture per sostituire quelle più datate, possono finanziare anche:
- il censimento e la classificazione del rischio;
- le attività di progettazione, direzione dei lavori, collaudo e controlli in fase di esecuzione;
- i rilievi, gli accertamenti di laboratorio e le indagini;
- l’eventuale monitoraggio strutturale.
 
Tra le opere accessorie possono essere incluse le ciclovie e le aree interamente pedonali entro il limite massimo del 15% dell’importo totale dei lavori.
 
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