Strade e cambiamenti climatici, in arrivo lavori per 1,7 miliardi di euro
LAVORI PUBBLICI
Strade e cambiamenti climatici, in arrivo lavori per 1,7 miliardi di euro
I piani di intervento dovranno tenere in considerazione i criteri ambientali minimi fin dalla fase della progettazione

01/07/2022 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 9 maggio 2022, con cui il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) ha ripartito 1,7 miliardi di euro destinati alla manutenzione straordinaria delle strade e all’adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici.
Le risorse sono state stanziate dall’ultima legge di Bilancio e, alla fine dello scorso marzo, la Conferenza Unificata ha dato il via libera allo schema di decreto per la ripartizione tra Regioni ed Enti locali.
La ripartizione è avvenuta sulla base della consistenza della rete viaria, tasso di incidentalità, vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico.
Le risorse finanzieranno:
- la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i rilievi e le attività di controllo e valutazione dei rischi;
- gli interventi di manutenzione straordinaria e programmata di adeguamento normativo;
- gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza;
- gli interventi per la costruzione di percorsi per le utenze deboli, la riduzione dell’inquinamento, la riduzione dell’esposizione al rischio idrogeologico.
Gli Enti, per ottenere effettivamente le risorse, dovranno presentare i programmi in cui saranno indicate le opere da sottoporre ad intervento, l’inizio e la fine dell’attività di progettazione e delle procedure di aggiudicazione, l’inizio e la fine dei lavori e del collaudo.
L’analisi dei costi deve valutare più alternative progettuali da cui risulti un evidente beneficio della scelta proposta in termini ambientali.
Strade e cambiamenti climatici, le risorse disponibili
Sul piatto ci sono 1,7 miliardi di euro, di cui 100 milioni per il 2022, 110 milioni per il 2023, 160 milioni per il 2024, 130 milioni per il 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029.Le risorse sono state stanziate dall’ultima legge di Bilancio e, alla fine dello scorso marzo, la Conferenza Unificata ha dato il via libera allo schema di decreto per la ripartizione tra Regioni ed Enti locali.
La ripartizione è avvenuta sulla base della consistenza della rete viaria, tasso di incidentalità, vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico.
Strade e cambiamenti climatici, gli interventi finanziati
Le risorse finanzieranno:- la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i rilievi e le attività di controllo e valutazione dei rischi;
- gli interventi di manutenzione straordinaria e programmata di adeguamento normativo;
- gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza;
- gli interventi per la costruzione di percorsi per le utenze deboli, la riduzione dell’inquinamento, la riduzione dell’esposizione al rischio idrogeologico.
Gli Enti, per ottenere effettivamente le risorse, dovranno presentare i programmi in cui saranno indicate le opere da sottoporre ad intervento, l’inizio e la fine dell’attività di progettazione e delle procedure di aggiudicazione, l’inizio e la fine dei lavori e del collaudo.
Strade e cambiamenti climatici, i criteri ambientali
Per ogni intervento di importo superiore a 5 milioni di euro, gli Enti dovranno quantificare i rifiuti prodotti, le interazioni con acqua e suolo, verificare le sensibilità territoriali, prevedere passaggi faunistici.L’analisi dei costi deve valutare più alternative progettuali da cui risulti un evidente beneficio della scelta proposta in termini ambientali.