
Antincendio facciate, i metodi alternativi alla Regola tecnica verticale per verificarne la sicurezza
ANTINCENDIO
Antincendio facciate, i metodi alternativi alla Regola tecnica verticale per verificarne la sicurezza
Le norme dei Paesi UE che i professionisti antincendio possono usare come riferimento fino all’adozione di regole comunitarie armonizzate
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del 03/04/2023

05/09/2022 - Avere una panoramica sulle norme dei Paesi europei che regolano la sicurezza antincendio delle facciate fino a quando non saranno adottate regole armonizzate a livello comunitario.
Con questo obiettivo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha emanato una circolare che elenca i metodi di prova utilizzati negli altri Paesi dell’Unione Europea per la valutazione sperimentale dei requisiti di sicurezza antincendio dei sistemi per le facciate degli edifici civili.
La possibilità di utilizzare in via transitoria, come riferimento, le norme degli altri Paesi europei è stata prevista dal DM 30 marzo 2022, con cui è stata approvata la Regola tecnica verticale per le facciate. La circolare entra nel merito, spiegando quali norme estere possono essere utilizzate.
Tali metodi di prova sono utilizzati per valutare i seguenti obiettivi antincendio:
- limitazione della propagazione del fuoco sulla superficie, all’interno ed attraverso il sistema di facciata (intercapedini, giunzioni pavimento-facciata);
- verifica della prestazione al fuoco per sistemi che non seguono o non possono soddisfare le caratteristiche di prestazione al fuoco per i singoli componenti (es.: materiale di isolamento che non soddisfa la classe di reazione al fuoco richiesta);
- limitazione o prevenzione di caduta di parti e/o detriti/goccioline in fiamme;
- limitazione degli incendi covanti.
I metodi di prova degli altri Paesi europei, indicati nella tabella della circolare, possono essere utilizzati in alternativa a quelli previsti dalla Regola tecnica verticale (DM 30 marzo 2022)
La valutazione deve tenere conto dello specifico metodo di prova adottato, delle specifiche destinazioni d’uso dell’edificio e delle tipologie di chiusura d’ambito.
Dato che le valutazioni potrebbero presentare aspetti di particolare innovazione e specializzazione, con la circolare si raccomanda che, in caso di attività o progettazioni particolarmente complesse, i Comandi acquisiscano le valutazioni del Comitato tecnico regionale per la prevenzione incendi.
La norma integra il Codice per la prevenzione degli incendi (DM 3 agosto 2015) e si applica congiuntamente alla Regola tecnica verticale per gli edifici di civile abitazione.
L’obiettivo della nuova regola tecnica è limitare la propagazione degli incendi originati all’interno e all’esterno degli edifici civili attraverso le chiusure d’ambito.
Le chiusure d’ambito, che comprendono le facciate e le coperture, delimitano gli edifici dal volume d’aria esterno e possono rivestire un ruolo chiave nella propagazione degli incendi.
Con questo obiettivo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha emanato una circolare che elenca i metodi di prova utilizzati negli altri Paesi dell’Unione Europea per la valutazione sperimentale dei requisiti di sicurezza antincendio dei sistemi per le facciate degli edifici civili.
La possibilità di utilizzare in via transitoria, come riferimento, le norme degli altri Paesi europei è stata prevista dal DM 30 marzo 2022, con cui è stata approvata la Regola tecnica verticale per le facciate. La circolare entra nel merito, spiegando quali norme estere possono essere utilizzate.
Sicurezza antincendio delle facciate, i metodi di prova dei Paesi UE
Nella circolare è presente una tabella contenente i metodi di prova riconosciuti e utilizzati in Polonia, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Germania, Austria, Francia, Ungheria, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Slovacchia e repubblica Ceca.Tali metodi di prova sono utilizzati per valutare i seguenti obiettivi antincendio:
- limitazione della propagazione del fuoco sulla superficie, all’interno ed attraverso il sistema di facciata (intercapedini, giunzioni pavimento-facciata);
- verifica della prestazione al fuoco per sistemi che non seguono o non possono soddisfare le caratteristiche di prestazione al fuoco per i singoli componenti (es.: materiale di isolamento che non soddisfa la classe di reazione al fuoco richiesta);
- limitazione o prevenzione di caduta di parti e/o detriti/goccioline in fiamme;
- limitazione degli incendi covanti.
I metodi di prova degli altri Paesi europei, indicati nella tabella della circolare, possono essere utilizzati in alternativa a quelli previsti dalla Regola tecnica verticale (DM 30 marzo 2022)
Sicurezza antincendio delle facciate, come utilizzare i sistemi di prova alternativi
Per garantire che l’utilizzo dei sistemi di prova alternativi consenta il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza antincendio, gli esiti delle prove sperimentali, condotte ai sensi delle norme europee indicate nella tabella, devono essere integrate da una valutazione del professionista antincendio.La valutazione deve tenere conto dello specifico metodo di prova adottato, delle specifiche destinazioni d’uso dell’edificio e delle tipologie di chiusura d’ambito.
Dato che le valutazioni potrebbero presentare aspetti di particolare innovazione e specializzazione, con la circolare si raccomanda che, in caso di attività o progettazioni particolarmente complesse, i Comandi acquisiscano le valutazioni del Comitato tecnico regionale per la prevenzione incendi.
Antincendio, la Regola tecnica verticale per le facciate
Ricordiamo che la Regola tecnica verticale per le facciate è entrata in vigore il 7 luglio scorso.La norma integra il Codice per la prevenzione degli incendi (DM 3 agosto 2015) e si applica congiuntamente alla Regola tecnica verticale per gli edifici di civile abitazione.
L’obiettivo della nuova regola tecnica è limitare la propagazione degli incendi originati all’interno e all’esterno degli edifici civili attraverso le chiusure d’ambito.
Le chiusure d’ambito, che comprendono le facciate e le coperture, delimitano gli edifici dal volume d’aria esterno e possono rivestire un ruolo chiave nella propagazione degli incendi.