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Diversificazione energetica, una strada obbligata anche per il settore delle costruzioni

Diversificazione energetica, una strada obbligata anche per il settore delle costruzioni

Idrogeno blu e verde, Biometano, Bioraffinerie, Fonti Rinnovabili e progetti incentivati dal PNRR: gli scenari della transizione energetica

Vedi Aggiornamento del 21/08/2024
Diversificazione energetica, una strada obbligata anche per il settore delle costruzioni
di Rossella di Gregorio
Vedi Aggiornamento del 21/08/2024
30/09/2022 - Il tema dell’energia è al centro del dibattito politico, sociale e scientifico. La crisi geopolitica e dei mercati energetici sono le nuove sfide che complicano la ripresa dell’economia italiana ed europea dopo la crisi causata dalla pandemia.
 
In risposta alla grave crisi energetica determinata dalla guerra che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina, nonché all’esigenza di affrontare la crisi climatica, la Commissione Europea ha promosso il REPowerEU e che si fonda su tre pilastri:
 
1. energia sicura - sicurezza;
2. energia sostenibile - sostenibilità;
3. energia a prezzi accessibili - competitività.
 
Secondo il REPowerEU, concentrarsi su soluzioni che perseguono questi obiettivi consente di accelerare drasticamente la transizione verso l'energia pulita e di aumentare l'indipendenza energetica dell'Europa da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili.
 
Sostenibilità ambientale, diversificazione energetica e futuro green sono alcune delle strategie per la transizione energetica, di cui si è parlato in questi giorni durante l’Italian Energy Summit, l'evento dedicato al mondo dell'energia e promosso da Il Sole 24 Ore. In questa settimana si è tenuto anche un altro evento dedicato alle energie rinnovabili, la European Sustainable Energy Week (EUSEW) 2022.
 

Strategie di transizione energetica: il price cap

Con le recentissime perdite di gas dal Nord Stream tornano le pressioni sui prezzi del gas. Questo riaccende il faro sulla incombente necessità di definire un price cap sul gas TTF (il prezzo del gas), un tetto che permetterà di calmierare la speculazione alla volatilità dell’indice e di fermare i cosiddetti "tentativi di manipolare il mercato energetico”.
 
L’accordo sul price cap, promosso anche dall’Italia, è dagli inizi di settembre all'esame della Commissione Europea che deciderà nel mese di ottobre.
 

Strategie di transizione energetica: diversificazione energetica

L'UE sta collaborando con partner internazionali per trovare forniture energetiche alternative e dunque sganciarci dal gas. Diversificare vuol dire usare la rete di distribuzione esistente con vettori energetici differenti dagli idrocarburi. L’attuale rete di distribuzione del gas deve essere riorganizzata, affinché possa diventare una rete flessibile ed intelligente.
 
Tra gli scenari possibili ci sono:
- le bioraffinerie in cui lavorare le biomasse;
- l’idrogeno blu e verde, che si trascinano la ricerca sui polimeri come materiale per le tubazioni che trasporteranno il gas rinnovabile;
- il biometano, un gas composto da metano ottenuto dalla purificazione del biogas.
 
Tutti questi vettori energetici alternativi possono contribuire alla decarbonizzazione di alcuni dei settori che più impattano sul riscaldamento globale, come quello industriale e dei trasporti, ma anche dell'edilizia.
 
“Diversificazione vuol dire anche ampliare il riferimento dei fornitori e non dipendere da un solo paese”, ha detto Claudio Descalzi, CEO ENI.
 

Diversificazione energetica l’idrogeno: i limiti attuali

Nella recente edizione di MCE si è potuto toccare con mano quanto sull’idrogeno si stiano catalizzando grandi aspettative in merito alla concreta possibilità che esso rappresenti una soluzione chiave nel processo di decarbonizzazione dell’Europa.
 
Tuttavia al momento i processi principali per la produzione dell’idrogeno sono legati all’utilizzo di combustibili fossili (gas naturale e carbone), in quanto gli unici con uno stadio di sviluppo significativo ad essere presenti oggi sul mercato. 
 
Risulta chiaro che il tema centrale della produzione dell’idrogeno da risolvere, se si pensa ad esso come il vettore energetico del futuro, è quello di come produrre idrogeno per gli attuali usi e per gli usi futuri (come il trasporto pesante, il riscaldamento urbano o la decarbonizzazione di alcuni processi industriali come la siderurgia) a costi competitivi con gli attuali, ma senza emissioni di CO2 in atmosfera.
 

Strategie di transizione energetica: lo stoccaggio

Lo stoccaggio ha anche un'importanza strategica per la sicurezza del sistema gas, sopperendo a potenziali carenze di gas per condizioni climatiche estreme o straordinarie oppure eventi geopolitici o strutturali che possono condizionare in modo rilevante la domanda e la fornitura di gas.
 
A tal fine il Ministero dello Sviluppo Economico stabilisce annualmente con decreto la quantità di gas destinata alla Riserva Strategica. Per il periodo 2022-2023 ha stabilito di portare il riempimento degli stoccaggi ad almeno il 90% delle capacità di stoccaggio nazionale disponibili.
 
La Snam e il GSE sono stati incaricati di portare a termine questo compito. “Con questa riserva si potrà far fronte a 1/3 della domanda. Un cuscinetto di sicurezza che aiuterà a sopperire ai picchi di domande” ha detto Stefano Venier, CEO Snam.
 

Strategie di transizione energetica: le energie rinnovabili

Oltre alla diversificazione energetica c'è poi tutto il macro filone dell'approvigionamento energetico da fonti rinnovabili, nello specifico il fotovoltaico. La normativa sta semplificando le procedure per l’installazione degli impianti in modo da creare un contesto favorevole alla diffusione delle fonti alternative. Come il Decreto "Aiuti-ter" che punta ad accelerare l’installazione del fotovoltaico sulle coperture o sulle facciate di edifici o la Legge ‘Aiuti-bis’ che agevola l’installazione del fotovoltaico nelle strutture turistiche e la prima Legge Aiuti che amplia le aree idonee all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
 

Strategie di transizione energetica: progetti incentivati dal PNRR

Andrea Ripa di Meana, Amministratore Unico GSE ha presentato durante il Summit una serie di misure con carattere di sostegno congiunturale, collegati al PNRR e che contribuiranno a trainare l'Italia nella transizione energetica. Per questi progetti GSE funge da stazione appaltante:
 
- il bando Agrisolare, pubblicato nella lo scorso martedì e che nella stessa giornata ha raccolto 3000 domande;
- lo sviluppo delle comunità energetiche;
- lo sviluppo dei sistemi di teleriscaldamento, che gioca un ruolo fondamentale per le sue capacità di integrare l'efficienza con l'uso delle fonti rinnovabili e di ridurre le emissioni inquinanti, in particolare nelle grandi aree urbane dove il problema è ancora più acuto;
- il decreto del MITE che mette a disposizione in conto capitale 1,7 miliardi di euro del Pnrr per la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano da rifiuti organici o agricoli o riconversione di impianti a biogas destinati al settore industria e trasporti.
 
Ed infine l’ambizioso progetto ancora in fase di avvio dell’agro - fotovoltaico (metà agricoltura e metà fotovoltaico). Una strategia per coltivare prodotti e creare energia e che si propone di migliorare le prestazioni climatico-ambientali e di rendere, allo stesso tempo, l’agricoltura più competitiva, riducendo i costi di approvvigionamento energetico. 
 
In un precedente focus avevamo visto come nel settore agroalimentare si stanno già sperimentando nuove tecnologie, come quella del fotovoltaico trasparente, che potrebbe rivoluzionare l’architettura e l’approvvigionamento energetico delle nostre città.
 
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