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Ristrutturazione con riscaldamento a pavimento, come organizzare il cantiere
di Redazione Edilportale

Ristrutturazione con riscaldamento a pavimento, come organizzare il cantiere

Il cronoprogramma di interventi per il restyling totale di una abitazione

Vedi Aggiornamento del 20/06/2025
Ristrutturazione con riscaldamento a pavimento, come organizzare il cantiere
di Redazione Edilportale
Vedi Aggiornamento del 20/06/2025
edilportale+
27/09/2022 - La ristrutturazione completa di una casa richiede un’ottima organizzazione del cantiere. Un cronoprogramma ben redatto permetterà di concludere i lavori nei tempi stabiliti dal contratto, di creare un dialogo costruttivo tra progettista, direttore lavori e capocantiere, eviterà sovrapposizioni di maestranze in cantiere; tutto questo non potrà che trasmettere un forte senso di fiducia nel committente.
 
Ipotizziamo che il progetto sia una tipica ristrutturazione di un appartamento datato e da reinterpretare in chiave moderna. Per creare l’open space, il secondo bagno, la cabina armadio, ormai must dell’architettura d’interni contemporanea, sarà necessaria una nuova distribuzione degli spazi interni. La diffusa sensibilità al risparmio e all’efficientamento energetico, indirizzeranno verso impianti a basso consumo come il pavimento radiante e una gestione intelligente della casa con la Smart Home; l’importanza della sicurezza obbligherà ad una revisione di tutti gli impianti. Pertanto, trattandosi di una ristrutturazione totale sarà conveniente rifarli ex novo.
 
Un intervento sicuramente complesso, che può essere sintetizzato nelle seguenti macro-fasi:
1. demolizioni e rimozioni;
2. opere edili (prima tranche);
3. impianti (prima tranche);
4. opere edili (seconda tranche);
5. impianti (seconda tranche);
6. rifiniture e pitturazioni (pavimenti, rivestimenti, pitturazione, opere di cartongesso).
 

Fase 1: demolizioni e rimozioni

Nella fase 1 va eliminato e smaltito correttamente tutto quello che non è più necessario alla futura casa: rivestimenti, muri esistenti, pavimento, massetto di supporto, controtelai degli infissi interni ed esterni, ecc. È anche il momento in cui sono rimossi tutti i componenti dei vecchi impianti e delle vecchie forniture.
 

Fase 2: opere edili, la prima tranche

All’inizio della fase 2 il cantiere deve essere completamente sgombro; solo in questo modo si può iniziare con le opere edili.
 
Quali opere edili vanno fatte per prime?
 
Si inizia dalle nuove pareti. I tempi di lavorazione e le caratteristiche prestazionali cambiano a seconda che le pareti divisorie siano costruite in blocchi di laterizio, calcestruzzo alleggerito o cartongesso. Nel caso di tramezzi in cartongesso verrà realizzata la struttura metallica e le lastre saranno messe solo da un lato della stessa.
 
Segue la realizzazione dei vani porta con l’inserimento del controtelaio fisso o scorrevole per le porte interne e dei controtelai delle nuove finestre e porte-finestre. Si può optare per la soluzione a monoblocco; in questo caso in un unico sistema vengono installati anche i cassonetti delle tapparelle.
 
L’unico serramento da non toccare è la porta d’ingresso, si dovrà attendere l’ultimazione del massetto di supporto.
 

Fase 3: impianti, la prima tranche

Con la conclusione della seconda fase il nuovo appartamento sta iniziando già a prendere forma. Si procede con la fase del tracciamento impianti. Sulle pareti verranno indicati i baricentri di tutti i punti di erogazione. Ad esempio, per l’impianto elettrico, saranno tracciati i punti presa, luci e le cassette di derivazione.
 
Dell’impianto idrico-sanitario sarà segnata la posizione degli attacchi per l’acqua calda e fredda e degli scarichi e del collettore. Per l’impianto di condizionamento, che sia a split o canalizzato, si indicherà la posizione in cui verrà montata l’unità interna o quella delle bocchette di aerazione. Per l’impianto radiante a pavimento verrà indicata la posizione del collettore e della pompa di calore che verrà montata all’esterno della casa.
 
Per quanto riguarda l’impianto del gas per uso domestico probabilmente sarà necessario solo metterlo a norma.
 

Suggerimenti alla fase 3

Per ottimizzare il lavoro di cantiere è necessario arrivare alla fase 3 con l’arredo già definito. Ovvero il committente deve recarsi presso degli showroom o esplorare e-commerce online, scegliere ed acquistare i mobili, sulla base del progetto redatto, che arrederanno la sua nuova casa.
 
Riuscire a fissare la scelta di tutto l’arredo sarebbe ottimale per una massima personalizzazione degli impianti, ma in alternativa si potrebbe limitare la scelta alla cucina e ai bagni, che in questa fase è improcrastinabile.
 
Per quanto riguarda la cucina, il rivenditore deve fornire gli esecutivi degli impianti al direttore lavori (DL). Stesso discorso vale anche per gli ambienti bagno. In questa fase il DL deve essere in possesso delle schede tecniche dei sanitari scelti, sospesi o a pavimento e del piatto doccia, con installazione a filo pavimento o rialzato.
 
Per il lavabo si potrebbe rimandare la scelta poiché gli attacchi sono universali. Cosa che non vale per la rubinetteria ad incasso, come il miscelatore della doccia o il rubinetto a parete per il mobile lavabo.
 

Dalla fase 3 alla fase 4: opere intermedie

Tracciati gli impianti verrà posato tutto il sistema di distribuzione, tubazioni in multistrato per l’acqua calda sanitaria, i corrugati per l’impianto elettrico, tubi e raccordi in polietilene per gli scarichi.
 
Completati i lavori di impiantistica si procederà a fissare e coprire i tubi che corrono sul pavimento con della malta cementizia. Nello stesso tempo verranno chiuse le tracce sulle pareti stuccando i muri danneggiati.
 
Nelle pareti in cartongesso, invece, verranno semplicemente installate le lastre sul lato rimasto libero.
 

Fase 4: operi edili, seconda tranche

In questa fase verranno realizzati dapprima gli intonaci delle nuove pareti. L’intonaco rifinisce, uniforma e protegge la superficie delle murature, si realizza in due fasi, rustico e civile e successivamente con o senza rasatura a gesso, a base di calce o cemento.
 
Sulle pareti in cartongesso, invece, si passa alla stuccatura del giunto longitudinale.
 
Successivamente si procederà alla realizzazione pacchetto pavimentazione; si parte dal sottofondo che a seconda delle altezze disponibili potrà essere monostrato o bistrato.
Il sottofondo è monostrato quando tra solaio e pavimento abbiamo un solo strato interposto, che coincide proprio con il massetto di supporto.

Il sottofondo è bistrato quando il massetto di supporto poggia su uno strato intermedio fra esso e il solaio portante, strato definito di alleggerimento compensazione o più semplicemente, nel linguaggio comune, sottofondo.
 

Suggerimenti alla fase 4

In questa fase di cantiere sarebbe importante che ci fosse in situ almeno un campione del pavimento scelto, per calcolare correttamente gli spessori.
 
Che sia un sottofondo monostrato o bistrato, sarebbe tecnicamente corretto inserire la barriera al vapore, ovvero quell’elemento che impedisce la risalita dell’umidità dagli strati sottostanti alla pavimentazione. Nel caso di sottofondo monostrato la barriera al vapore va posizionata tra il massetto di supporto e la pavimentazione. Nel sottofondo bistrato, la barriera al vapore va messa tra lo strato di alleggerimento e il massetto di supporto.
 
La barriera al vapore fungerà anche da strato di desolarizzazione; si otterrà così un massetto non aderente o desolidarizzato. Questa tipologia di massetto consente di avere la pavimentazione completamente svincolata da possibili mutamenti di forma e di dimensioni causati da eventuali sollecitazioni, come la dilatazione, il ritiro del calcestruzzo, gli abbassamenti, ecc., caratteristica, che in un intervento con pavimento radiante, è fondamentale prevedere. Sui risvolti verticali e lungo tutto il perimetro delle pareti è posata una fascia di materiale comprimibile, che avrà la funzione di consentire la dilatazione del massetto ad impianto accesso.
 
Qualora il sottofondo sia bistrato, in presenza di un pavimento radiante, si consiglia di realizzare un massetto termico ed acustico.
 

Fase 5: impianti, seconda tranche

In questa seconda sessione di lavori dedicati agli impianti si completeranno tutte le opere ad essi correlate, ovvero:
- infilaggio dei cavi, installazione del quadro elettrico e dei frutti nelle cassette elettriche;
- posa dei sanitari e delle rubinetterie nei bagni;
- installazione dell’unità di estrazione e dei condotti della VMC.
 
In questo approfondimento stiamo considerando la posa di impianto radiante a pavimento. Pertanto, in questa fase si procede appoggiando e fissando i pannelli isolanti che costituiranno il fondo su cui verranno successivamente fissati i tubi radianti. Sulla tipologia di impianti di riscaldamento radiante si consiglia la lettura di questa guida.
 

Opere tra la quarta e quinta fase

A discrezione della direzione lavori, tra la IV e V fase vengono:
- posati i rivestimenti dei bagni e della cucina nel caso si decida di rivestire la parete per tutta la sua altezza;

- realizzati tutti i lavori che sono propedeutici alle opere di finitura, come i controsoffitti o le pareti attrezzate in cartongesso;
 
- montati i serramenti esterni in modo da proteggere il massetto, poiché gli effetti della temperatura ambientale sul calcestruzzo possono causare errori esecutivi compromettenti;
 
- montata la porta blindata priva del pannello di rivestimento. Alla fine dei lavori, il fabbro verrà a sostituire il cilindro della porta blindata e consegnerà le chiavi definitive;
 
È in questa fase intermedia che occorre realizzare lo shock termico del massetto che sormonta il riscaldamento a pavimento, prima della posa del pavimento (piastrelle, marmo o parquet) e con infissi e porte montati.

Lo shock termico è normato dalla UNI EN 1264, la quale prevede un ciclo articolato in 3 fasi:
- acclimatamento: l’impianto viene acceso e mantenuto alla temperatura minima (20-25°) per un paio di giorni;
- innalzamento: la temperatura viene portata velocemente alla temperatura massima di esercizio e mantenuta tale per un periodo che varia dai 4 ai 12 giorni;
- abbassamento: si torna bruscamente alla situazione iniziale, successivamente dopo qualche giorno il pavimento radiante viene completamente spento. 
 

Fase 6: opere di finitura e pitturazione

Le opere di finitura sono quelle che conferiscono un vero e proprio carattere all’ambiente domestico, quelle che permettono di ottenere il risultato finale tanto atteso. Fanno parte di questa categoria la rasatura, carteggiatura e tinteggiatura delle pareti, la posa dei pavimenti, l’installazione delle porte, il montaggio dei sanitari, dei corpi illuminanti ecc. Pertanto, anche se siamo verso l'ultimazione dei lavori, è fondamentale curare questa fase nei minimi dettagli.
 
Le rifiniture che vengono realizzate in questa fase sono davvero tante e sarebbe impossibile elencarle in questo articolo. Nella  sezione focus di Edilportale ci sono tanti articoli dedicati ai lavori che variano in modo radicale il volto della propria casa, come ad esempio l’approfondimento dedicato al pavimento giusto per un sistema radiante.


 
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