NORMATIVA
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Superbonus, il Comune non può bloccare i lavori e far rischiare di perdere la detrazione
NORMATIVA
Superbonus, il Comune non può bloccare i lavori e far rischiare di perdere la detrazione
Tar Napoli: il cantiere può continuare mentre vengono condotte le verifiche sulla regolarità delle opere
28/09/2022 - La Giustizia deve stare al passo con le scadenze previste per i bonus edilizi. Ha confermato questo orientamento il Tar Campania che, con il decreto 1640/2022, ha consentito la prosecuzione dei lavori parallelamente allo svolgimento delle verifiche sulla regolarità delle opere per evitare che l’interessato perdesse il Superbonus.
Il Comune ha bloccato le pratiche di permesso di costruire e Scia relative all’intervento perché ci sarebbero motivi che impediscono il rilascio dell’autorizzazione sismica e perché, dato che l’edificio ricade in zona di rispetto cimiteriale, ritiene di dover effettuare altri accurati accertamenti.
La questione sarà trattata in un’udienza fissata a ridosso della scadenza del 30 settembre, quindi il committente dell’intervento, potenziale beneficiario del Superbonus, ha chiesto di sospendere l’efficacia dei provvedimenti con cui il Comune ha bloccato i lavori.
I giudici hanno spiegato che, nel caso di specie, non è possibile attendere la risoluzione della controversia perché l’interessato rischierebbe di perdere il Superbonus per la mancata realizzazione di almeno il 30% delle opere entro il 30 settembre 2022.
Il Tar ha quindi sospeso gli atti del Comune. Questo significa che i lavori possono continuare nell’attesa della definizione del contenzioso.
Esaminando i casi del Piemonte e della Campania, emergono delle differenze, ma il principio è lo stesso: evitare che il Superbonus vada perso.
Il caso della Campania riguarda un edificio unifamiliare, soggetto ad una scadenza imminente. I giudici hanno ritenuto opportuno sospendere subito gli atti del Comune e consentire la prosecuzione dei lavori.
Il caso del Piemonte riguarda invece un condominio, che deve rispettare scadenze meno stringenti per la detrazione (31 dicembre 2023 al 110%, 31 dicembre 2024 al 70%, 31 dicembre 2025 al 65%). Avendo un margine di tempo più ampio, i giudici non hanno consentito la prosecuzione dei lavori, ma hanno disposto il riesame urgente dell’atto con cui il Comune aveva bloccato il cantiere.
Superbonus, il caso
Il caso esaminato dai giudici riguarda un intervento su un edificio unifamiliare, soggetto quindi all’imminente scadenza del 30 settembre 2022, entro cui è necessario provare di aver completato il 30% dell’intervento complessivo.Il Comune ha bloccato le pratiche di permesso di costruire e Scia relative all’intervento perché ci sarebbero motivi che impediscono il rilascio dell’autorizzazione sismica e perché, dato che l’edificio ricade in zona di rispetto cimiteriale, ritiene di dover effettuare altri accurati accertamenti.
La questione sarà trattata in un’udienza fissata a ridosso della scadenza del 30 settembre, quindi il committente dell’intervento, potenziale beneficiario del Superbonus, ha chiesto di sospendere l’efficacia dei provvedimenti con cui il Comune ha bloccato i lavori.
Superbonus, i lavori devono continuare
Il Tar Napoli ha confermato l’orientamento già espresso dal Tar Piemonte: la definizione dei contenziosi non deve creare ritardi tali da compromettere la possibilità di ottenere i bonus edilizi.I giudici hanno spiegato che, nel caso di specie, non è possibile attendere la risoluzione della controversia perché l’interessato rischierebbe di perdere il Superbonus per la mancata realizzazione di almeno il 30% delle opere entro il 30 settembre 2022.
Il Tar ha quindi sospeso gli atti del Comune. Questo significa che i lavori possono continuare nell’attesa della definizione del contenzioso.
Esaminando i casi del Piemonte e della Campania, emergono delle differenze, ma il principio è lo stesso: evitare che il Superbonus vada perso.
Il caso della Campania riguarda un edificio unifamiliare, soggetto ad una scadenza imminente. I giudici hanno ritenuto opportuno sospendere subito gli atti del Comune e consentire la prosecuzione dei lavori.
Il caso del Piemonte riguarda invece un condominio, che deve rispettare scadenze meno stringenti per la detrazione (31 dicembre 2023 al 110%, 31 dicembre 2024 al 70%, 31 dicembre 2025 al 65%). Avendo un margine di tempo più ampio, i giudici non hanno consentito la prosecuzione dei lavori, ma hanno disposto il riesame urgente dell’atto con cui il Comune aveva bloccato il cantiere.