Superbonus, il caso
Il caso esaminato dai giudici riguarda un intervento su un edificio unifamiliare, soggetto quindi all’imminente scadenza del 30 settembre 2022, entro cui è necessario provare di aver completato il 30% dell’intervento complessivo.Il Comune ha bloccato le pratiche di permesso di costruire e Scia relative all’intervento perché ci sarebbero motivi che impediscono il rilascio dell’autorizzazione sismica e perché, dato che l’edificio ricade in zona di rispetto cimiteriale, ritiene di dover effettuare altri accurati accertamenti.
La questione sarà trattata in un’udienza fissata a ridosso della scadenza del 30 settembre, quindi il committente dell’intervento, potenziale beneficiario del Superbonus, ha chiesto di sospendere l’efficacia dei provvedimenti con cui il Comune ha bloccato i lavori.
Superbonus, i lavori devono continuare
Il Tar Napoli ha confermato l’orientamento già espresso dal Tar Piemonte: la definizione dei contenziosi non deve creare ritardi tali da compromettere la possibilità di ottenere i bonus edilizi.I giudici hanno spiegato che, nel caso di specie, non è possibile attendere la risoluzione della controversia perché l’interessato rischierebbe di perdere il Superbonus per la mancata realizzazione di almeno il 30% delle opere entro il 30 settembre 2022.
Il Tar ha quindi sospeso gli atti del Comune. Questo significa che i lavori possono continuare nell’attesa della definizione del contenzioso.
Esaminando i casi del Piemonte e della Campania, emergono delle differenze, ma il principio è lo stesso: evitare che il Superbonus vada perso.
Il caso della Campania riguarda un edificio unifamiliare, soggetto ad una scadenza imminente. I giudici hanno ritenuto opportuno sospendere subito gli atti del Comune e consentire la prosecuzione dei lavori.
Il caso del Piemonte riguarda invece un condominio, che deve rispettare scadenze meno stringenti per la detrazione (31 dicembre 2023 al 110%, 31 dicembre 2024 al 70%, 31 dicembre 2025 al 65%). Avendo un margine di tempo più ampio, i giudici non hanno consentito la prosecuzione dei lavori, ma hanno disposto il riesame urgente dell’atto con cui il Comune aveva bloccato il cantiere.