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Piano Casa Puglia, un altro inciampo: il Governo impugna la legge

Piano Casa Puglia, un altro inciampo: il Governo impugna la legge

Consumo di suolo, coerenza col piano paesaggistico, abusivismo edilizio, limiti di densità edilizia tra gli argomenti contestati su cui si pronuncerà la Corte Costituzionale

Vedi Aggiornamento del 16/02/2023
Jacek Sopotnicki©123RF.com
di Paola Mammarella
12/10/2022 - Il Piano Casa della Puglia si scontra di nuovo con il Governo. Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 10 ottobre, ha deciso di impugnare la Legge Regionale 20/2022, approvata lo scorso agosto in un clima di polemiche, dopo una serie di contestazioni da parte del Governo. Quando la norma è stata messa a punto, è stata ribattezzata "eco-casa" per l'attenzione al riuso degli immobili e all'utilizzo dei materiali riciclati.

A finire sotto accusa non è stato lo spirito della legge, ma le deroghe e le procedure semplificate che, secondo il Governo, contrastano con l’articolo 117 della Costituzione, in base al quale il governo del territorio deve essere oggetto di competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni. Sulle contestazioni dovrà ora pronunciarsi la Corte Costituzionale.
 

Piano Casa Puglia: pianificazione urbanistica e consumo di suolo

Il Piano Casa della Puglia prevede che i Comuni individuino, nelle zone B e C, compresi i programmi di fabbricazione, ambiti edificati caratterizzati da degrado e abbandono, dove consentire interventi di riuso e qualificazione sugli immobili con qualsiasi destinazione.
 
Secondo il Governo, l’inclusione dei programmi di fabbricazione, cioè di aree prive di pianificazione urbanistica, si pone in contrasto con l’articolo 9 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001). Il Testo unico dell’edilizia individua gli interventi consentiti nelle aree prive di pianificazione: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e di risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari o parti di esse o che riguardino globalmente uno o più edifici, e modifichino fino al 25 per cento delle destinazioni preesistenti, purché il titolare del permesso si impegni a praticare, limitatamente alla percentuale mantenuta ad uso residenziale, prezzi di vendita e canoni di locazione concordati con il comune ed a concorrere negli oneri di urbanizzazione.
 
Le Regioni, al contrario, possono solo prevedere dei limiti più restrittivi. L’obiettivo è, si legge nell’impugnativa, evitare una incontrollata espansione edilizia e il consumo di suolo.
 

Piano Casa Puglia e conformità con il piano paesaggistico

Il Governo ha impugnato anche il procedimento con cui i Comuni individuano gli ambiti dove consentire gli interventi di riuso e riqualificazione. Si tratta, sostiene il Governo, di una delibera sottratta dalla verifica di compatibilità e conformità rispetto al sovraordinato piano paesaggistico regionale. Verifica alla quale, afferma, deve partecipare il Ministero della Cultura.
 

Piano Casa Puglia e urbanizzazione delle aree rurali

L’impugnativa ha toccato anche la norma in base alla quale i Comuni possono consentire, per gli edifici residenziali ubicati nei contesti rurali, l'ampliamento fino al 20% e la demolizione o ricostruzione con aumento volumetrico fino al 35%, e comunque fino ad un massimo di 200 metri cubi, a condizione che gli interventi siano finalizzati al risanamento igienico-sanitario o alla riqualificazione energetica degli edifici con salto di categoria di almeno due classi o, ove impossibile, con il conseguimento della classe energetica più alta. 
 
Secondo il Governo, l'attività edificatoria in zone agricole è soggetta a stringenti e particolari limitazioni volte a frenare la tendenza all'urbanesimo. Tali limitazioni sono vincolanti per il legislatore regionale. Il Piano Casa della Puglia, invece, consentirebbe la realizzazione di ampie volumetrie residenziali, che renderebbero necessaria anche la costruzione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
 

Piano Casa Puglia e abusivismo edilizio

Secondo il Piano Casa, nel computo della volumetria da ampliare, sono inclusi i volumi oggetto di condono e di sanatoria edilizia. Secondo l’Esecutivo, in base alla Legge urbanistica e alla sentenza 24/2022 della Corte Costituzionale, il titolo in sanatoria, che può rilevare agli effetti della concessione di premialità volumetrica, differisce dal condono edilizio.
 
Il titolo in sanatoria presuppone infatti la conformità alla disciplina urbanistica e edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell'immobile sia al momento della presentazione della domanda. Al contrario, il condono va a sanare un abuso sostanziale e non solo formale. Secondo l'Esecutivo, quindi, solo i volumi oggetto di sanatoria edilizia dovrebbero essere inclusi nella volumetria da ampliare, mentre quelli condonati dovrebbero essere esclusi.
 

Piano Casa Puglia, interventi su iniziativa dei privati

Per il Governo, è censurabile la norma che, in caso di inerzia del Comune, dà ai privati il potere di proporre la realizzazione degli interventi di riuso e qualificazione, in assenza di una valutazione complessiva del contesto territoriale e al di fuori di un quadro pianificatorio o almeno programmatorio e fuori dalle prescrizioni del piano paesaggistico.
 
Secondo l’Esecutivo, il legislatore nazionale ha attribuito al piano paesaggistico una posizione di assoluta preminenza nel contesto della pianificazione territoriale per evitare che gli interventi abbiano un impatto negativo sul paesaggio.
   

Piano Casa Puglia, delocalizzazione e limiti di densità edilizia

Il Piano casa prevede la delocalizzazione delle volumetrie, affermando che l'incremento dell'indice di edificabilità di zona derivante da tale ricostruzione non costituisce variante alle previsioni del piano urbanistico comunale. Secondo il Governo, si tratta di una norma generale e astratta che deroga alla pianificazione urbanistica comunale, senza tenere conto della specificità dei singoli contesti.
 
L’Esecutivo ha sottolineato che i limiti di densità edilizia sono definiti dagli strumenti urbanistici comunali ai sensi del DM 1444/1968 e secondo i princìpi della Legge urbanistica nazionale.
 
Secondo il Governo, inoltre, escludendo la necessità di prevedere una variante allo strumento urbanistico per modificare i limiti di densità edilizia, si determina il superamento dei parametri contenuti nel DM 1444/1968 e si esclude la fase di verifica di conformità al piano paesaggistico.
   

Piano Casa Puglia: nuova costruzione e ristrutturazione in area vincolata

Il Governo ha osservato che il Piano Casa della Puglia consente gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione nelle aree vincolate ai sensi dell’articolo 136 e 142 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004). Si tratta della aree e degli immobili di notevole interesse pubblico e delle aree tutelate per legge, dove tali interventi sono qualificati come ristrutturazione edilizia e non come nuova costruzione.
 
Il PPTR del 2015, ha osservato il Governo, vietava però la realizzazione di nuove costruzioni in queste aree. Nel 2015 gli interventi di demolizione e ricostruzione con modifica dei parametri edilizi ed eventuali incrementi di volumetria erano qualificati come interventi di nuova costruzione. L’obiettivo, secondo il Governo, era vietare tutti gli interventi annoverabili nel concetto di nuova costruzione, anche quelli che, alla luce della nuova definizione, si qualificano come ristrutturazione edilizia.
 

Piano Casa Puglia, le reazioni

Secondo il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati, promotore della legge sul Piano Casa, l’impugnativa sostiene la non conformità al piano paesaggistico nonostante la legge vieti il rilascio di qualsiasi permesso di costruire in contrasto con il Piano paesaggistico. 
 
Per un piano di tipo edilizio, ha sottolineato Amati, i Comuni dovrebbero interloquire con le Soprintendenze, quando non ci sarebbe alcun obbligo in tal senso.
 
Amati ha sottolineato che il ragionamento del Governo contesta il Decreto Aiuti, cioè la norma, varata dallo stesso Governo, che qualifica come ristrutturazione edilizia, e non come nuova costruzione, la demolizione e ricostruzione in area vincolata.
 
Allo stesso tempo, Amati ha fatto notare che la norma che consente gli interventi su istanza dei privati è inutile e da abrogare e che è stata inserita durante il dibattito in aule su un emendamento della Lega.
 
Secondo Amati, i motivi sono puramente ideologici, ma nell’attesa della pronuncia della Corte Costituzionali tutto si fermerà e “si istituirà la fame”. Motivi per cui Amati ha chiesto un intervento urgente al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai Ministri che saranno nominati.
 
Non si è fatta attendere la risposta di Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia e neo-deputato eletto. “Addossare la responsabilità della nuova impugnativa del governo sul Piano Casa della Puglia a un emendamento della Lega è una menzogna pari soltanto all’arroganza e alla supponenza di chi fa una simile affermazione. Sarebbe bastato, come avevamo più volte suggerito, rifarsi alla nostra proposta di legge, che ricalcava quella della Regione Lombardia, mai bocciata dal Consiglio dei ministri, per avere un via libera definitivo e un’opportunità di crescita per il nostro territorio”.
 
Come soluzione, Bellomo ha proposto di ripescare la sua proposta di legge, ancora pendente in Commissione, e di approvarla subito.

 
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