Cessione dei crediti superbonus, Ance: ‘speculazione pazzesca’
MERCATI
Cessione dei crediti superbonus, Ance: ‘speculazione pazzesca’
Oice: ‘dal settore creditizio e bancario atteggiamenti che metteranno sul lastrico imprese e progettisti’
10/11/2022 - “Stiamo chiedendo da tempo lo sblocco di Cdp e Poste e di tutte le partecipate pubbliche, per dare un segnale di fiducia e per rimettere in moto il mercato”.
Così la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha commentato la sospensione dell’acquisto dei crediti del superbonus decisa da Poste nei giorni scorsi.
“È in corso una speculazione pazzesca” ha affermato, denunciando come chi ancora acquista lo stia facendo a percentuali bassissime, sfruttando la “disperazione delle imprese”: se prima il credito al 110% veniva acquistato in media al 102%, ora si arriva anche all’85%. “Chi compra specula. Serve un segnale, senza si fanno saltare migliaia di imprese”.
Nonostante l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 33/E del 2022 abbia fornito un’interpretazione più estensiva delle norme, ciò - secondo l’Ance - “ha sbloccato ben poco”: Poste sarebbe ferma praticamente da un anno nell’acquisto dalle imprese ed ora avrebbe chiuso i rubinetti anche nei confronti dei privati che hanno crediti di minore entità, tra i 100.000 e i 150.000 euro.
“Le banche affermano di aver esaurito la capacità fiscale, ma Poste, Cdp e le altre partecipate non hanno questo problema - ha spiegato Brancaccio -, la capacità la hanno, ma non comprano”. Secondo Ance, “è un problema grave. Ci dicano se vogliono distruggere la misura”.
L’Ance quindi chiede nell’immediato “un input del governo” e la convocazione di un tavolo con l’Abi e le associazioni di categoria per trovare possibili soluzioni.
“Siamo al fianco di Ance a tutela delle imprese e dei progettisti che non possono più tollerare continui rinvii; disponibili al dialogo con il Governo”. È questa la posizione dell’OICE, con il Presidente Giorgio Lupoi.
“Siamo assolutamente a fianco dei colleghi dell’Ance per ribadire ancora una volta l’importanza, non soltanto di una politica industriale seria, che dia certezza agli operatori, ma anche e soprattutto di comportamenti seri e dignitosi nei nostri confronti”.
“Al di là delle ipotesi che stanno circolando sulla modifica della percentuale del bonus - segno, comunque, di una positiva attenzione al tema da parte del nuovo Governo -, oggi siamo assolutamente preoccupati da come si sta muovendo il settore creditizio e bancario che di fatto vessa il nostro mondo con atteggiamenti che finiranno per mettere sul lastrico imprese e progettisti”.
“Per il resto, dopo l’urgenza della soluzione sulle cessioni, siamo a disposizione per definire insieme a Governo e Parlamento le nuove regole - che sono auspicabili e direi necessarie -, ma solo per nuove attività non ancora avviate”.
“Su questo apprezziamo l’attenzione mostrata dal Ministro Giorgetti che ha assicurato un’adeguata fase transitoria e una riflessione comune sulla riforma dell’incentivo, come ha accennato in sede parlamentare, rispetto alla quale siamo assolutamente disponibili a fornire un contributo di idee e proposte”.
Secondo Fabio Tonelli, Coordinatore del Gruppo di Lavoro OICE Superbonus, “siamo oltre il livello di guardia per quanto riguarda le cessioni dei crediti che sono ancora completamente incagliate; ad oggi i tempi medi di cessione dei crediti sono arrivati a molto oltre i quattro mesi, con un aggravio di oneri e balzelli per i professionisti incredibili e assurdi, a partire dai video per gli advisor scelti dalle banche. Ci vuole più serietà e rispetto soprattutto per chi si è messo al servizio delle imprese e dei loro clienti”.
Così la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha commentato la sospensione dell’acquisto dei crediti del superbonus decisa da Poste nei giorni scorsi.
“È in corso una speculazione pazzesca” ha affermato, denunciando come chi ancora acquista lo stia facendo a percentuali bassissime, sfruttando la “disperazione delle imprese”: se prima il credito al 110% veniva acquistato in media al 102%, ora si arriva anche all’85%. “Chi compra specula. Serve un segnale, senza si fanno saltare migliaia di imprese”.
Nonostante l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 33/E del 2022 abbia fornito un’interpretazione più estensiva delle norme, ciò - secondo l’Ance - “ha sbloccato ben poco”: Poste sarebbe ferma praticamente da un anno nell’acquisto dalle imprese ed ora avrebbe chiuso i rubinetti anche nei confronti dei privati che hanno crediti di minore entità, tra i 100.000 e i 150.000 euro.
“Le banche affermano di aver esaurito la capacità fiscale, ma Poste, Cdp e le altre partecipate non hanno questo problema - ha spiegato Brancaccio -, la capacità la hanno, ma non comprano”. Secondo Ance, “è un problema grave. Ci dicano se vogliono distruggere la misura”.
L’Ance quindi chiede nell’immediato “un input del governo” e la convocazione di un tavolo con l’Abi e le associazioni di categoria per trovare possibili soluzioni.
OICE: ‘al fianco di Ance a tutela di imprese e progettisti’
“Siamo al fianco di Ance a tutela delle imprese e dei progettisti che non possono più tollerare continui rinvii; disponibili al dialogo con il Governo”. È questa la posizione dell’OICE, con il Presidente Giorgio Lupoi.“Siamo assolutamente a fianco dei colleghi dell’Ance per ribadire ancora una volta l’importanza, non soltanto di una politica industriale seria, che dia certezza agli operatori, ma anche e soprattutto di comportamenti seri e dignitosi nei nostri confronti”.
“Al di là delle ipotesi che stanno circolando sulla modifica della percentuale del bonus - segno, comunque, di una positiva attenzione al tema da parte del nuovo Governo -, oggi siamo assolutamente preoccupati da come si sta muovendo il settore creditizio e bancario che di fatto vessa il nostro mondo con atteggiamenti che finiranno per mettere sul lastrico imprese e progettisti”.
“Per il resto, dopo l’urgenza della soluzione sulle cessioni, siamo a disposizione per definire insieme a Governo e Parlamento le nuove regole - che sono auspicabili e direi necessarie -, ma solo per nuove attività non ancora avviate”.
“Su questo apprezziamo l’attenzione mostrata dal Ministro Giorgetti che ha assicurato un’adeguata fase transitoria e una riflessione comune sulla riforma dell’incentivo, come ha accennato in sede parlamentare, rispetto alla quale siamo assolutamente disponibili a fornire un contributo di idee e proposte”.
Secondo Fabio Tonelli, Coordinatore del Gruppo di Lavoro OICE Superbonus, “siamo oltre il livello di guardia per quanto riguarda le cessioni dei crediti che sono ancora completamente incagliate; ad oggi i tempi medi di cessione dei crediti sono arrivati a molto oltre i quattro mesi, con un aggravio di oneri e balzelli per i professionisti incredibili e assurdi, a partire dai video per gli advisor scelti dalle banche. Ci vuole più serietà e rispetto soprattutto per chi si è messo al servizio delle imprese e dei loro clienti”.