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Superbonus al 90%, professionisti e imprese contro il DL Aiuti-quater

Superbonus al 90%, professionisti e imprese contro il DL Aiuti-quater

RPT e Ance: ‘il cambio delle regole in corso ucciderà definitivamente il superbonus e penalizzerà le fasce deboli e i condomini delle periferie’

Vedi Aggiornamento del 18/11/2022
Roman Motizov © 123RF.com
di Paola Mammarella
11/11/2022 - Secondo i costruttori di Ance, ‘con lo stop immediato al 110% saranno penalizzate le fasce deboli e i condomini delle periferie’. Per i professionisti, invece, ‘i continui cambi di regole rischiano di uccidere un provvedimento fondamentale per il Paese’. 

Sono i primi commenti degli operatori alle novità introdotte dal DL “Aiuti-quater”, che ieri sera ha ottenuto il primo via libera dal Consiglio dei Ministri.
 

Ance: ‘con lo stop immediato al 110% saranno penalizzate le fasce deboli e i condomini delle periferie’

“Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa”, spiega la Presidente Ance Federica Brancaccio, “ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi”. 
 
Quelli cioè, spiega la Brancaccio, “delle periferie e delle fasce meno abbienti che per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi”.
 
“Per questo chiedevamo e continuiamo a chiedere un confronto con il Governo in modo serio e responsabile per evitare che a pagare siano i più deboli e le imprese regolari” continua la Presidente Ance.
 
Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, “apprezziamo l’attenzione del Governo e del Ministro Giorgetti in particolare, ma attendiamo di capire che soluzione si è studiata per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità e questo sì con un costo sociale ed economico insostenibile per la collettività”. “Se il credito di imposta non sarà monetizzabile ancora una volta gli interventi potrà farli solo chi ha disponibilità economica e possibilità di compensare direttamente: dunque solo i più abbienti”.
 
Peraltro, come già sottolineato anche dalle organizzazioni sindacali “l’effetto combinato delle modifiche al superbonus e della mancata monetizzazione dei crediti fiscali acquisiti genererà un aumento della disoccupazione ed effetti depressivi sul Pil con ovvie ricadute anche sui conti dello Stato”.
 


RPT: ‘il cambio delle regole in corso rischia di uccidere definitivamente il superbonus'

Secondo la Rete delle Professioni Tecniche (RPT), le nuove modifiche al Superbonus rischiano di avere un impatto negativo sull’economia e la transizione ecologica, ma una nuova ricerca dimostrerà la sostenibilità dei bonus edilizi.

La RPT, si legge nella nota diffusa, ha constatato che il cambio delle regole in corso, e con effetto immediato, avviene nello stesso momento in cui ancora si attende una soluzione soddisfacente e definitiva al tema dei crediti bloccati. “Si tratta di un combinato disposto che rischia di uccidere definitivamente un provvedimento di indiscusso successo come il Superbonus”.
 
RPT sottolinea che le scelte del Governo rischiano di avere gravi ripercussioni sia economiche, sia in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici.
 
RPT ha quindi chiesto al Governo l’immediata istituzione di un tavolo di confronto e ha annunciato, per il prossimo 16 novembre, la presentazione di una ricerca commissionata al Censis. Si tratta di una valutazione complessiva sui bonus edilizi, in un’ottica di lungo periodo, che secondo RPT confermerà la piena sostenibilità degli incentivi. 
 
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