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Fotovoltaico in inverno, la produzione di energia risente della stagione?
di Andrea Zanotti - Ceo/Founder Zanotti Energy Group

Fotovoltaico in inverno, la produzione di energia risente della stagione?

Basse temperature, meno luce solare, accumuli nevosi possono essere neutralizzati da una corretta progettazione

Vedi Aggiornamento del 10/11/2023
bilanol © 123rf.com
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di Andrea Zanotti - Ceo/Founder Zanotti Energy Group
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edilportale+
23/12/2022 - Molte persone si chiedono se valga realmente la pena investire i propri soldi per avere un impianto davvero performante solo in alcuni mesi dell’anno. Per un impianto fotovoltaico, inverno ed estate sicuramente non si equivalgono, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche la stagione invernale ha i suoi vantaggi.
 
Uno degli aspetti principali che concorre alla performance di un impianto fotovoltaico è la presenza di luce solare. Allo stesso tempo, risulta necessario tenere in considerazione un altro fattore stagionale specifico: la temperatura.
 
È innegabile che un impianto fotovoltaico in inverno goda di meno luce solare, sia per la contrazione delle giornate sia per una maggiore presenza di fenomeni atmosferici che influenzano negativamente il rendimento, soprattutto nel Nord Italia.
 
Nonostante questo, però, le temperature inferiori tipiche della stagione invernale non impattano negativamente sulla resa dei pannelli in termini di potenza, al contrario il surriscaldamento delle celle che può avvenire d’estate può avere effetti negativi. Il silicio cristallino che compone i moduli fotovoltaici, infatti, diminuisce il proprio rendimento all’aumentare della temperatura. Basti pensare che i test di laboratorio sull’efficienza dei moduli vengono effettuati ad una temperatura di 25°.
 

L’importanza di un sistema di qualità

Per garantire il miglior rendimento dell’impianto fotovoltaico durante tutto l’anno, è importante selezionare un sistema con componenti di qualità capaci di ottimizzare l’input di luce solare, mantenere buone performance anche alle alte temperature estive e resistere alle intemperie invernali.
 
Si tratta di un impianto dotato di celle fotovoltaiche di ultima generazione e posizionato in modo da ridurre il più possibile la formazione e la persistenza di ghiaccio o accumuli di neve, tenendo conto anche della zona geografica di appartenenza in modo da installare i pannelli, dove necessario, a circa 30°, l’inclinazione ideale per le aree più soggette a tali fenomeni.
 
Considerando, inoltre, che la massima produzione di energia si ottiene quando il pannello è inclinato perpendicolarmente ai raggi solari e che il sole a mezzogiorno si trova alla sua minima altezza il giorno del solstizio di inverno e alla sua massima altezza il giorno del solstizio d’estate, una maggior inclinazione dei moduli garantirà una maggior produzione durante i mesi invernali.
 
Riguardo gli accumuli nevosi, anche l’utilizzo di ottimizzatori può aiutare, in quanto questi dispositivi elettronici connettono ogni singolo modulo all’inverter, rendendolo indipendente dagli altri. Così facendo, l’impianto mantiene una buona produzione, isolando i moduli con scarso rendimento perché coperti di neve.
 
Anche l’evoluzione che ha subìto negli ultimi anni la progettazione degli impianti fotovoltaici ha portato migliori performance invernali. Gli inverter, infatti, adesso vengono sovradimensionati (cioè solitamente la potenza dei moduli è maggiore di quella nominale dell’inverter) e questo consente un’accensione anticipata già alle prime luci dell’alba e uno spegnimento procrastinato.
 
Infine, per massimizzare la produttività di un impianto fotovoltaico, anche residenziale, è possibile valutare di abbinarlo ad una batteria, che può immagazzinare l’energia elettrica prodotta nelle poche ore di luce invernali e metterla a disposizione nelle ore notturne per alimentare i carichi elettrici, incluse pompe di calore e colonnine di ricarica auto.
 

Modificare la configurazione impianto fotovoltaico da cessione totale ad autoconsumo

Durante il periodo dei conti energia molti proprietari di capannoni e aziende hanno realizzato impianti in cessione totale trovando il massimo beneficio nell’ottenimento dell’incentivo, senza vincoli legati all’affittuario o all’attività commerciale dell’immobile. Passati 10 anni, le condizioni di alcuni di questi proprietari sono cambiate e magari, negli spazi della struttura si sono stabilite aziende solide con consumi importanti di energia. A questo punto la domanda che potrebbe sorgere è: “posso ottenere un duplice vantaggio cedendo l’energia al mio inquilino?” La risposta è: “Sì, è possibile”.
 

Quali sono ad oggi i vantaggi a procedere ad una modifica tecnica e burocratica così importante?

Prima di tutti bisogna verificare le potenze in gioco, sia di produzione (potenza impianto fotovoltaico) che di consumo (fatture energia dell’azienda sottostante o adiacente all’impianto).
 
Appurato che le potenze in gioco sono utili a procedere, il guadagno sarà reciproco. Il produttore di energia si garantirà un introito ulteriore derivante dalla cessione dell’energia consumata dall’utente che corrisponderà un importo superiore a quello ricevuto in convenzione con il GSE. L’Utente finale (azienda che utilizza l’energia) si troverebbe a consumare energia pulita ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
 
Questo dà un vantaggio economico al proprietario dell’impianto anche oltre la chiusura della convenzione del conto energia e crea un ciclo virtuoso dell’energia prodotta che viene consumata istantaneamente. Tale modifica impiantistica può risultare conveniente anche su un impianto fotovoltaico ubicato su un edificio antistante a quello dove verrebbe autoconsumata l’energia.
 
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