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Urbanistica, come sta andando l’attuazione della legge innovativa dell’Emilia-Romagna
di Andrea Scarchilli - INU, Istituto Nazionale di Urbanistica

Urbanistica, come sta andando l’attuazione della legge innovativa dell’Emilia-Romagna

Gli obiettivi: consumo di suolo zero al 2050, rigenerazione urbana, adattamento ai cambiamenti climatici, nuovi standard

Vedi Aggiornamento del 02/10/2024
esmehelit © 123rf.com
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di Andrea Scarchilli - INU, Istituto Nazionale di Urbanistica
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07/12/2022 - La nuova legge dell’Emilia-Romagna rappresenta un’innovazione nel campo del governo del territorio. Barbara Lori, assessora dell’Emilia-Romagna alla programmazione territoriale, ricorda che “è stata approvata alla fine del 2017”.
 
“Gli obiettivi sono ambiziosi: il consumo di suolo zero al 2050 e la promozione forte di iniziative di rigenerazione urbana. Il nostro territorio è impegnato nel ripensare secondo nuovi paradigmi il governo del territorio, principi come l’ambiente, la transizione ecologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche puntare alla bellezza e alla tutela del paesaggio, proporre territori e città più capaci di andare incontro alle esigenze dei propri cittadini in termini di comunità e socialità”.
 
“Sono 232 i Comuni dell’Emilia-Romagna che hanno avviato l’elaborazione dei nuovi strumenti urbanistici. Trascorso il termine della fase transitoria alla fine del 2021 siamo contenti di potere constatare, attraverso un monitoraggio peraltro ancora in corso, 11.300 ettari di territorio che ha superato le previsioni previgenti di espansione restituendo una parte consistente di territorio a suolo agricolo”.
 
La legge è stata al centro dei lavori della Rassegna urbanistica regionale e del Congresso dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, che si sono svolti a Bologna, presso DumBO, il 17 e 18 novembre scorsi.
 

Urbanistica, nuove espansioni fino ad un massimo del 3% 

Trascorso il termine della fase transitoria del 31 dicembre 2021 e in attesa che si completino i procedimenti avviati, i nuovi Piani urbanistici generali dei Comuni (Pug) stabiliti dalla nuova legge potranno prevedere nuove espansioni solo fino ad un massimo del 3% del territorio urbanizzato calcolato al 2018, e solo per funzioni produttive, strategiche e di edilizia residenziale sociale o collegata a progetti di rigenerazione, con un aumento degli alloggi destinati a questa finalità del 20% per i Comuni ad alta tensione abitativa.
 
Alla stessa data del 31 dicembre 2021 è scattato il congelamento di tutte le previsioni urbanistiche in espansione contenute nella pianificazione preesistente.
 
Per aiutare i Comuni - specialmente quelli di più piccole dimensioni - nella stesura dei nuovi Pug, la Regione ha assegnato 3,4 milioni di euro a 199 Comuni attraverso due bandi che hanno favorito i piani intercomunali e quelli di comuni frutto di processi di fusione che presentino il maggior numero di comuni coinvolti.
 
Con la precedenza a quelli che sottoscrivono forme di collaborazione con la Provincia e la Città Metropolitana. A loro volta sostenute per la formazione del Piano territoriale metropolitano e dei Piani territoriali di area vasta con oltre 600 mila euro.
 
Come detto dall’assessore, attualmente, su 330 Comuni esistenti in Emilia-Romagna, 232 hanno avviato le attività per la predisposizione dei Pug. Di questi 78 hanno costituito l’Ufficio di piano per l’elaborazione del Pug; 29 hanno in corso la Consultazione preliminare per il confronto sugli obiettivi strategici e le scelte di assetto territoriale; 9 hanno assunto la proposta di piano; 7 hanno adottato la proposta di piano in Consiglio e 9 sono arrivati all’approvazione.
 

Urbanistica, obiettivo rigenerazione urbana

Lori spiega l’altro capitolo della legge del 2018, e i suoi risultati: “Buoni anche gli esiti dei bandi di rigenerazione urbana (2018 e 2021), fondati sulla filosofia di riattivare anche dal punto di vista dei servizi luoghi non utilizzati. Si tratta di pilastri si stanno realizzando anche grazie all’adesione dei comuni e dei territori, che noi tentiamo di supportare”.
 
Superano infatti i 90 milioni di euro i contributi assegnati dalla Regione per sostenere 126 programmi di rigenerazione urbana e riuso degli edifici pubblici esistenti proposti dai Comuni dal 2018 a oggi. Generando sul territorio investimenti per circa 170 milioni di euro.
 
Sandra Vecchietti, presidente della sezione Emilia-Romagna dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, spiega: “Contenimento del consumo di suolo, rigenerazione urbana, adattamento ai cambiamenti climatici, nuovi standard: sono i contenuti del nuovo piano comunale che determinano una forma del piano decisamente diversa rispetto al passato, con lo sguardo rivolto alla rigenerazione e rifunzionalizzazione della città esistente”.
 
“Il Pug prefigurato dalla Regione Emilia-Romagna con la LR 24/2017 si compone infatti di uno strumento non conformativo, la Strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale, che contiene gli assi strategici dell’evoluzione del territorio urbano e rurale e delinea il progetto della città pubblica al quale dovranno fare riferimento sia le trasformazioni complesse che quelle diffuse”.
 
“Le prime saranno oggetto di strumenti attuativi, le seconde sono disciplinate in una parte regolamentare che definisce, inoltre, le regole generali per le trasformazioni complesse da realizzare con strumenti attuativi. La Rassegna urbanistica regionale dell’INU, che si è svolta Bologna il 17 novembre scorso, si è posta l’obiettivo di illustrare come i PUG approvati e in corso di redazione stanno affrontando questa sfida e come questa forma del piano stia supportando la redazione di progetti per l’accesso a finanziamenti quali i Pinqua e altri progetti presentati dai Comuni per beneficiare delle missioni del PNRR”.
 
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